Blackout, ora il Gestore accusa gli svizzeri

Blackout, ora il Gestore accusa gli svizzeri SCENDE IN CAMPO ANCHE LA MAGISTRATURA: LA PROCURA DI ROMA ATTIVA LA POLIZIA GIUDIZIARIA PER TROVARE I COLPEVOLI Blackout, ora il Gestore accusa gli svizzeri «Ci hanno avvisato troppo tardi». Da Ginevra arriva subitola replica: è falso ROMA Dopo tre giorni di silenzio il Gestore della rete elettrica fornisce la sua versione dei fatti sulle responsabilità che sabato notte hanno mandato l'Italia in blackout. E punta il dito sulla Svizzera, accusandola di non aver dato informaziom tempestive che avrebbero consentito all'Italia di fronteggiare l'emergenza. Ma da Ginevra il collega svizzero non tarda a replicare e rinvia al mittente qualsiasi responsabilità, sottolineando di aver avuto «una reazione appropriata». E lascia intendere una sottovalutazione del problema da parte di Roma. In serata dalla capitale il Gestore italiano ribatte: «D centro di comunicazione Etrans, coordinatore dei sei operatori del settore elettrico svizzero, non ha comunicato tempestivamente lo scatto della linea, né ha adottato le procedure d'urgenza concordate». Una mancanza di informazioni «circostanziate» che «ha influito sulla tempestiva identificazione delle cause e ha impedito l'adozione delle contromisure». E dopo le polemiche, ecco intervenire la magistratura. La polizia giudiziaria è stata incaricata dalla procura della Repubblica di Roma di ricostruire tutte le fasi che ban- no preceduto il guasto che ha lasciato alhuiol'Italia. Si tratta del primo atto, quello disposto dai titolari del procedimento - il procuratore aggiunto Ettore Torri e il sostituto Stefano Pesci - per chiarire la vicen¬ da e individuare eventuab responsabilità penalmente rilevanti. Saranno acquisiti i documenti presso il Gestore della rete di trasmissione nazionale (Grtn) e, ima volta esaminate le carte, interrogati sia i tecni- ci sia i vertici della struttura incaricata di garantire la sicurezza e la continuità del servizio di erogazione dell'elettricità. Sul blackout il procuratore Salvatore Vecchione ha aperto, per ora, un fascicolo privo d'ipotesi di reato. Il primo rapporto al pm Pesci dovrebbe includere anche ritagli di stampa, incluso l'intervento in Parlamento del ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano, quando ha riferito sull'accaduto. Saranno indicati i nomi di coloro che dovrebbero essere convocati per fornire chiarimenti e informazioni, primi fra tutti i dirigenti in servizio presso il Gestore e, se necessario, i tecnici al lavoro domenica scorsa. Gli inquirenti non escludono di ricevere nelle prossime ore le denunce da parte delle associazioni di utenti e consumatori che ritengono di aver subito danni. Anche il procuratore aggiunto di Torino, Raffaele Guariniello, ha aperto un'inchiesta sul blackout avvenuto nella notte tra sabato e domenica in tutta Italia. L'apertura del fascicolo è in accordo con l'analoga decisione della magistratura romana. Non è stato ipotizzato un reato specifico ma la linea degli inquirenti è quella di verificare l'ipotesi del disastro colposo. L'iniziativa giudiziaria torinese nasce dal fatto che tutto è partito dalla centrale di Rondissone, la grande stazione di smistamento e trasformazione dell'Enel che si trova nella pianura torinese e alla quale arrivano i due elettrodotti ad altissima tensione provenienti da Albertville (Francia). Le linee sono andate in sovraccarico - a causa del guasto svizzero - alle 3,20 di domenica etiaimo cosi fatto scattare g\ì interruttori automatici ài scurezza che hanno disconnesso la distribuzione dell'energia. Da li è partito l'effetto domino che ha lasciato l'Italia senza elettricità per parecchie ore. L'obiettivo del magistrato torinese è quello di chiarire con precisione le cause, e accertare eventuali responsabilità. Guariniello, che ha già iniziato a interrogare alami testimoni, non indaga solo su quanto è accaduto a Rondissone ma anche sugb effetti collaterali che si sono avuti a Torino. In particolare, se il blackout possa aver messo in pericolo l'incolumità delle persone, soprattutto i pazienti negli ospedali. Tra gli episodi su cui saranno fatti accertamenti c'è il trapianto di fegato, riuscito, effettuato all'ospedale torinese delle Molinette durante il blackout. Per ora è da escludersi ima trasmissione da Roma degli atti, per competenza, alla procura di Torino, come è stato ipotizzato: nella capitale, infatti, ha sede il Gestore della rete. Per oggi nessun rischio di distacco è previsto. Lo comunica il Gestore secondo il quale «sulla base dell'andamento d'esercizio del sistema elettrico nazionale e degli elementi in possesso relativi a disponibilità dei gruppi di generazione, vincoli di rete, previsione della domanda di energia elettrica, non si riscontra l'esigenza di utilizzare distacchi programmati di carico perii 2 ottobre». [p.pol.j Per competenza territoriale anche a Torino viene aperta un'inchiesta Indaga il pm Guariniello interrogati i primi testi II guasto inizia a Rondissone dove arrivano le due linee francesi: vanno in tilt dando il via all'effetto domino in tutto il Paese Il blackout ha provocato disagi in tutta Italia, anche nei collegamenti ferroviari

Persone citate: Antonio Marzano, Ettore Torri, Guariniello, Pesci, Raffaele Guariniello, Salvatore Vecchione, Stefano Pesci