La Maggiora occupata dagli operai di Diego Andrà

La Maggiora occupata dagli operai MOBILITAZIONE A CHIVASSO E MONCAUERI, PRODUZIONE BLOCCATA E SCIOPERI NELLE AZIENDE COLLEGATE La Maggiora occupata dagli operai ntanto il titolare chiede la messa in liquidazione Diego Andrà CHIVASSO Lo stabilimento Maggiora di Chivasso, in crisi ormai da tre anni, è nelle mani dei lavoratori che l'altra notte lo hanno occupato bloccando la produzione dello stampaggio in subappalto per conto della società Fontana di parti di carroz zeria per la Renault. La decisione è stata presa dai lavoratori e dai sindacati in seguito all'incontro svoltosi nel pomeriggio di lunedì scorso all'Unione Industriale di Torino, nel quale è stato comunicato che il 18 settembre scorso è stata chiesta la messa in liquidazione del gruppo Maggiora. Il debito accumulato negh ultimi tre anni è di 50 milioni di euro. Adesso l'unica soluzione per Bruno Maggiora rimane quella di vendere in tempi stretti le fabbriche. Ma se questa operazione non dovesse andare in porto, dovran¬ no essere consegnati in tribunale i libri contabili, operazione questa che sancisce il fallimento del gruppo Maggiora. Ma allo stato attuale la situazione è drammatica, però non è stata ancora detta l'ultima parola. Intanto sarebbe già stato venduto un capannone presso il P.I.CHI. di Chivasso dove si trova l'azienda, quindi ceduto il reparto di stampaggio che lavorava per Fontana ed il restante capannone, parte dell'azienda di Moncalieri e la Irma di Atessa, in provincia di Chiesti, unico impianto in attivo. Questa operazione, secondo alcuni calcoli, porterebbe al recupero quasi totale del «buco». E ai 280 dipendenti quale sorte toccherebbe? Una quarantina rimarrebbero a Chivasso nel reparto stampaggio Fontana e altrettanti distribuiti nelle altre aziende del gruppo nella cintura Torino Sud. Maggiora manterrebbe una parte di azienda a Moncalieri con 80 addetti i quah verrebbero impiegati nel settore prototipi e nella produzione dell'auto elettrica «Teener». Per i restanti 120 lavoratori non si conoscerebbe il futuro. «LUnione Industriale si doveva assumere la responsabilità per la gestione della crisi Maggiora, il soggetto più in causa è la Fiat che ha fatto cessare la produzione dell'auto sportiva Barchetta a Chivasso, che però si continerà a fare ma non si sa dove», afferma Claudio Suppo della Fiom. L'altra sera anche il consiglio comunale di Chivasso ha discusso della crisi Maggiora e nei prossimi giorni si terrà un consiglio aperto con la partecipazione dei sindacati e dei lavoratori. Ieri mattina ci sono state due ore di sciopero al P.I.CHI. di lavoratori di due aziende che si sono incontrati conimanifestanti Maggiora. S'intervenuto Claudio Stacchini della segre- teria provinciale della Fiom che ha riferito che «allo stato attuale il problema deve coinvolgere tutte le istituzioni perchè ricade su tutta la zona». E sempre ieri pomeriggio nel reparto stampaggio Maggiora di Chivasso, dove la produzione è ferma ormai da sabato scorso, sono giunti ad incontrare i lavoratori il sindaco di Chivasso Andrea Fluttero, alcuni amministratori locali e anche Barbara Tibaldi, assessore al Lavoro della Provincia di Torino. Tibaldi ha riferito che «l'intera responsabilità di questa partita è di una Fiat che dice che resta ma intanto se ne va». Intanto domani alle 12,30 in Regione si terrà un incontro per discutere della situazione Maggiora al quale parteciperanno le varie istituzioni, le parti sociali, il Comune di Chivasso e quello di Moncalieri, i vertici dell' azienda. Bruno Maggiora (primo da destra) parla agli operai davanti ai cancelli

Persone citate: Andrea Fluttero, Barbara Tibaldi, Bruno Maggiora, Claudio Stacchini, Claudio Suppo, Fontana, Tibaldi