Nessuno vuole Talbergo di lusso di Gianni Bisio

Nessuno vuole Talbergo di lusso POSSIBILE UNA TRATTATIVA CON I NUOVI PROPRIETARI DI PALAZZO VILLA Nessuno vuole Talbergo di lusso Nuovamente deserta l'asta per l'edificio di piazza San Carlo Gianni Bisio Come da copione: anche la seconda asta per la vendita dell'ex Palazzo della Cultura municipale, in piazza San Carlo 141, all'angolo con via Maria Vittoria, è andata deserta. A fine primavera nessuno si era presentato per l'acquisto e anche ora non c'è stata alcuna offerta. Gli 8 milioni 18 mila 900 euro richiesti all'inzio, con la clausola che l'immobile dovrà funzionare come albergo della massima categoria almeno per 12 mesi, fino al 31 dicembre 2006, non paiono interessare nessuno. H Comune, peraltro, potrebbe indire una terza gara, con una ulteriore riduzione del prezzo almeno di un ventesimo, come dice la legge, per invogliare qualcuno ad acquistare. Procedura che potrebbe essere ancora ripetuta sempre con una riduzione del prezzo. Oppure, dato l'incalzare dei tempi olimpici, potrebbe procedere a trattativa privata, alleggerendo alcuni dei vinco¬ li per la vendita se verarnqnte l'obiettivo finale è quello di portare nel salotto di Torino un albergo. Di lusso, ma economicamente gestibile. Nella storia si inserisce però l'acquisto, avvenuto la scorsa settimana, di Palazzo Villa, lo stabile, contiguo e speculare rispetto all'edificio della Cultura comunale, che si affaccia su via Lagrange: 4300 metri quadri sono stati comprati per 8 milioni 16 mila euro dalla società «San Carlo dal 1973» che fa capo al manager Stefano Cecchi. Prezzo alto per fame soltanto un residence e un «centro di benessere», come è stato detto in un primo tempo. Peraltro Cecchi prevede di portare a Palazzo Villa il quartier generale del gruppc .(San Carlo», ora interessato anche ad attività a Milano, come l'apertura di un ristorante da 700 metri quadri in società con Ligresti. In via Lagrange troveranno sede moda, ristorazione e musica, un centro fitness e l'ultimo piano sarà riservato ad un residen¬ ce di altissima classe, con camere una diversa dall'altra. Differente la valutazione se venissero accorpati i due edifici (ex Comune ed ex Provincia), operazione da cui uscirebbe un complesso più capace, di una dimensione più ottimale per ospitarvi un albergo. Peraltro resta l'intenzione del gruppo «San Carlo dal 1973» di operare in collaborazione con una cordata di imprenditori disposti ad accollarsi tutta l'operazione. Ma tutto dò, secondo Cecchi, sarà possibile solo se si arriverà ad una trattativa privata col Comune non soltanto sul prezzo, ma anche su certi rigidi e costosi vincoli di destinazione, troppo legati all'avvenimento olimpico e agli obblighi di un «cinque stelle». Quest'ipotesi era stata affacciata dell'acquirente al momento dell'apertura delle buste. E il silenzio successivo fa pensare che questo sia l'obiettivo finale. La prossima mossa tocca all'assessore Paolo Peveraro: se vuole vendere, deve venire incontro all'acquirente.

Persone citate: Cecchi, Ligresti, Paolo Peveraro, Stefano Cecchi

Luoghi citati: Milano, Torino