Le convenzioni con le cliniche sotto la lente d'ingrandimento

Le convenzioni con le cliniche sotto la lente d'ingrandimento GLI SVILUPPI DELLA NUOVA INCHIESTA SULLA SANITÀ Le convenzioni con le cliniche sotto la lente d'ingrandimento Nei verbali in mano al gip le storie boccaccesche dell'alto dirigente «In un hotel di Sanremo gli incontri con studentesse e casalinghe» retroscena Nino Pietropinto LI INCHIESTA si allarga ani che alle altre cliniche private. Gli inquirenti intendono capire se le convenzioni firmate dalla Regione a partire dal '98 sono tutte regolari. Voghono chiarire se quello della «Bernini» di Salvatore Verducci è un caso isolato o piuttosto un bub¬ bone della sanità privata piemontese. E nel mirino, per adesso, ci sono tre centri di cardiochirurgia: Villa Pia di Torino, San Gaudenzio di Novara e il Città di Alessandria. Domani ci saranno alle Vallette gli interrogatori di garanzia del gip Alberto Viti. Gli arrestati (il dirigente della Regione Ciriaco Ferro, il titolare della casa di cura Bernini, Verducci, e il prestasoldi Domenico Cotroneo) potranno raccontare la loro verità. Si parlerà di come la casa di cura Bernini godeva di un trattamento privilegiato, dei soldi prestati dagli strozzini, delle donnine che raggiungevano il dirigente regionale e gli amici nella camera dell'hotel Nazionale di Sanremo. E anche della Porsche e della barca di Ferro. Gran chiacchierone il Ferro, e parecchio ingenuo. L'inchiesta che lo ha mandato in carcere è una costola di quella che ha sconquassato le Molinette con l'arresto del direttore generale Luigi Odasso. Mentre intercettavano Odasso gli investigatori lo sentirono spesso parlare con Ferro. Discorsi «in chiaro», senza velature. Sono incominciati così, da alcune incaute battute al telefono, i guai per Ferro. Poi sono arrivate le dichiarazioni dell'avvocato Giorgio Chemi, civilista amico di Verducci. E, in ultimo, anche le confidenze un po' «necessitate», come dice il gip, dello stesso Verducci e di una sua ex dipendente. Resta intanto da chiarire il ruolo di altri personaggi nell'ambito regionale. Ferro, per quanto potente, non poteva fare tutto da solo. Lo sanno bene gli inquirenti che contano di chiarire altri dubbi. In particolare gli occhi sono puntati su chi doveva effettuare i controlli, le verifiche che alla Bernini di Verducci non erano mai «fiscali». E nell'ordinanza di custodia cautelare il gip spiega bene come è stato pilotato il conven- zionamento della clinica privata con la regione. L'Asl aveva formulato parere negativo nell'aprile '93: c'erano troppe carenze. Tre anni dopo la commissione di vigilanza effettua un sopralluogo e rileva nuovamente le stesse mancanze «niente gruppo elettrogeno, niente impianto di aspirazione dei bagni, niente certificato di prevenzione incendi o nulla osta provvisoria». Tra le due date, però è scattata ugualmente la convenzione per 50 posti letto, il che al gip Viti «appare francamente inspiegabile, in presenza di gravi carenze strutturali». Cosa accadeva in realtà? Lo spiega l'avvocato Chemi in un interrogatorio del luglio scorso: «La commissione per gb accreditamenti veniva spesso alla Bernini. Chiedeva che venissero fatti alcuni lavori di adeguamento e tornavano dopo un certo periodo, alcune volte dicevano di telefonare a lavori fatti. Quando tornavano l'esito della commissione era sempre e comun¬ que positivo, anche se i lavori poi non erano stati fatti..». E poi ci sono quelle notti di sesso al Nazionale di Sanremo. Dai verbah della procura arrivano storie boccaccesche. Quella delle due sorelle, «arruolate» per una notte «tra amici». Chi le racconta parla di prostitute, che arrivavano da Asti ed Alessandria. Ma Verducci le avrebbe sempre spacciate come casalinghe, e studentesse, ragazze insomma che «vogliono potersi concedere qualche lusso». Certo, costavano, e non poco. Allora si pagava ancora in lire: per una notte trasgressiva di Ferro oppure di altri, Verducci pagava sempre 500 mila. Già, Verducci: gb altri si divertivano e lui pagava il conto. Dal verbale di uno dei testimoni: «Io quella notte mi appartai con una ragazza che mi dissero arrivava da Alessandria. Al mattino lei se ne andò senza che io le dessi neppure una lira. Mi sa che aveva provveduto l'imprenditore...».

Luoghi citati: Alessandria, Asti, San Gaudenzio Di Novara, Sanremo, Torino