Ciampi: la Conferenza non tradisca la Convenzione di Enrico Singer

Ciampi: la Conferenza non tradisca la Convenzione IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, ACCOLTO CON CALORE DALL'EUROPARLAMENTO, DIFENDE IL TESTO DI RIFORMA Ciampi: la Conferenza non tradisca la Convenzione «Contro la crisi, una politica economica dell'Europa» Enrico Singer corrispondente da BRUXELLES Daha stessa aula dove, per sedici mesi, la Convenzione ha lavorato aha bozza deha prima Costituzione europea, Carlo Azegho Ciampi ha lanciato un appello all'impegno e aha speranza. Impegno per uscire dalla «fase di stasi» che blocca l'economia, per evitare che prevalga la «sindrome del declino». Speranza perché daha Conferenza intergovernativa che sta per aprirsi a Roma esca davvero «l'atto fondante» dell'Unione del futuro. Senza rimettere in discussione il lavoro già fatto. Perché l'Europa ha un grande «bisogno di successo». In economia come in pohtica. E' cominciata così la visita a Bruxelles del Presidente della Repubblica che oggi incontrerà Romano Prodi e parlerà di fronte aha Commissione prima di inaugurare una mostra che s'intitola Europaha, nome che è la fusione simbolica di Europa e Italia. E' un Europa che attraversa ima fase complessa quella che Ciampi, ieri, ha rappresentato nel modernissimo palazzo del Parlamento tutto vetro e metallo. Perché deve affrontare le sfide deh'ahargamento, a Est e della governabilità. Perché «non ha ancora dato compiutezza al concetto d'interesse europeo». Le attese dei cittadini «sono più forti che mai», ma dall'opinione pubblica salgono anche degli allarmi. Il primo - «vitale per l'Unione» - è rivolto all'economia. Molto è stato già realizzato: l'euro, il mercato intemo, l'abolizione dehe frontiere. Questo, per Ciampi, deve essere motivo di orgogho, ma anche di spinta per superare le difficoltà: «Non dobbiamo lasciare che prevalga la sindrome del declino economico». E' il primo messaggio che sta a cuore al Presidente: un più efficace coordinamento dehe pohtiche macroeconomiche. «Il passaggio a un'economia competitiva e dinamica», è l'imperativo per Ciampi che è stato imo dei padri dell'euro e che, già a Parigi, lunedì, aveva espresso la sua preoccupazione a Jacques Chirac per lo stallo della crescita europea. Una preoccupazione ripetuta anche a Jacques Delors, incontrato prima di partire ieri mattina per Bruxelles in treno. A bordo di un super-veloce «Thahs» quasi a voler sottolineare l'importanza dehe reti transeuropee di trasporto - le «Ten» lanciate proprio da Delors - che ora sono tornate al centro dei programmi deha presidenza itahana e deha Commissione per rilanciare l'economia anche potenziando le infrastrutture. Ma l'economia s'intreccia con la politica. E la Conferenza intergovernativa che comincia sabato a Roma è la grande occasione. «Il trattato costituzionale per l'Europa è la risposta giusta al momento giusto» perché risolve i problemi deha governabilità deha nuova Uè a Venticinque. La rifondazione delle istituzioni europee è un svolta storica. Ma anche chi «tende a concepire l'Europa in termini utilitaristici sa bene che i mercati hanno bisogno di fiducia, che le economie e le tecnologie progrediscono quando si muovono in un sistema di obiettivi credibili, di istituzioni pohtiche stabili e forti». Il bisogno di successo dell'Europa, insomma, è fatto di cose concrete, di interessi comuni più importanti dehe contraddizioni nazionalistiche. Per questo a Roma non è il caso di rimettere in discussione i compromessi già raggiunti deha Convenzione. Lo «spirito costituente», ha detto Ciampi, deve animare anche i lavori deha Cig. Con spirito pragmatico. Senza avere paura di quella che viene definita «l'Europa a due velocità». Ciampi ha ricordato una «metafora marinaresca» che chiarisce bene il suo pensiero: la baia e il porto. «La baia offre riparo a un ampio numero di navi; nel porto, che è aperto a tutti, vanno ad attraccare quelle che voghono beneficiare dei servizi deha banchina, accettando le norme portuali». Come dire che l'Europa «avanzerà unità, ma l'unità è stata sempre stimolata da avanguardie». Che le cosiddette «cooperazioni rafforzate» tra alcuni Paesi deh'Unione - il caso «più lungimirante» è l'euro - possono assicurare aha Uè «slancio vitale e capacità evolutiva». In questo slancio il ruolo deh' Italia è decisivo, ha concluso Ciampi tra gh applausi degli eurodeputati. In una serie di brevi repliche, il tedesco HansGert Poettering, leader del Ppe, lo ha definito «un grande europeo» e il socialista Enrique Baron Crespo ne ha lodato «lo spirito giovanile». Qualche punta polemica è venuta dalla comunista tedesca Sylvia Kaufman («In questo momento dal suo Paese arrivano a volte segnali irritanti, siamo contenti che oggi qui ci sia lei») e dalla verde Monica Frassoni («Tra poco il Parlamento comincerà a esaminare il caso Italia per quanto riguarda libertà di espressione e d'informazione e le assicuro che non ci fa piacere»). Parole che hanno suscitato le proteste degli eurodeputati itahani di centrodestra: «Pur di attaccare il governo si discredita l'immagine dell'Italia», ha detto Antonio Tajani. «Si deve mantenere lo spirito costituente: il trattato è la risposta giusta all'allargamento a venticinque» Carlo Azeglio Ciampi parla nell'aula dove si sono svolti i lavori della Convenzione