L'emergenza è finita, ora partono le inchieste

L'emergenza è finita, ora partono le inchieste E' TORNATA LA LUCE IN TUTTA ITALIA, MA SI MOLTIPLICANO LE DENUNCE L'emergenza è finita, ora partono le inchieste Marzano nomina una commissione. Anche la magistratura apre un fascicolo Mara Montanari ROMA L'Italia è tornata alla normalità, ieri, verso l'ora di pranzo. Dopo circa 30 ore dall'inizio del più grande blackout europeo dal dopoguerra, l'Enel ha annunciato che il sistema era finalmente tornato in equilibrio e che non ci sarebbero state interruzioni di energia durante la giornata. Tuttavia, come sempre in questi casi, finita l'emergenza, inizia la fase delle domande. Si moltiplicano denunce, inchieste e indagini. Si vuol sapere se ci siano responsabilità per quanto è accaduto. Se i danni potevano essere limitati. Se, infine, ci sia il pericolo che quante è successe domenica, possa ripetersi. Le risposte si aspettano innanzitutto dalla commissione d'inchiesta istituita dal ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano, che avrà il compito di «esaminare la gestione del sistema elettrico del 27-29 settembre». Risposte ne cercano anche i magistrati Roma. E mentre Berlusconi ringrazia i vigili del fuoco e l'operato delle forze dell'ordine per l'aiuto dato alla popolazione, il procuratore capo Salvatore Vecchione ha annunciato l'apertura di un fascicele, per il momento senza ipotesi di reato. Vi sono stati inseriti una serie di articoli di stampa che riportano le notizie dei disagi provocati dalla lunga interruzione di corrente e le possibili cause, tra le quali il sabotaggio, un errore umano e im guasto tecnico. Tuttavia, come ha fatto notare il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, Edmondo Bruti Liberati, sarà ((molto difficile individuare responsabilità penali. A prima vista credo che si tratti di problemi di mala organizzazione più che di responsabilità penale. Ci possono essere anche responsabilità colpose, ma anche in queste caso si tratta di ricostruire esattamente i fatti». Quello che intende fare, tra le altre cose, TAuthority per l'energia e il gas che ha aperto un'istruttoria sul grande blackout di domenica. Anche la procura di Torino sta valutando se aprire un'inchiesta. Un'indagine si prefila anche per la morte di Palma Zaccaria, 72 anni, di Fasano, una delle tre anziane donne decedute in Puglia durante il blackout. H pm di Brindisi ha chiesto di acquisire il rapporto del medico legale, E in Sicilia, la regione che più a lungo di tutte le altre è rimasta al buio, Legambiente ha presentato un esposto alla magistratura. Ma sul ritardo nella riattivazione dell'eneigia elettrica - soprattutto nelle province di Erma e Caltanissetta - chiedono spiegazioni in molti. Cgil e Cisl hanno chiesto un incontro al presidente Totò Cuffaro. E lo stesso governatore, che oggi vedrà i dirigenti dell'Enel, ha invitato i parlamentari siciliani a fare interrogazioni sul perchè l'isola sia stata penalizzata nel ripristino dell'elettricità. Intanto, in attesa delle indagini, alcune prime risposte su quan¬ to è accaduto le dovrebbe fornire oggi in Parlamento, il ministro Marzano, che parlerà in mattinata al Senato e nel pomeriggio alla Camera. Esporrà anche gli obiettivi della neonata commmissione d'inchiesta ministeriale. I lavori dovranno essere terminati entro trenta giorni e si articolano su quattro capitoli: l'equilibrio di domanda e copertura, le interconnessioni intemazionali, il servizio di trasporto e distribuzione e, infine, le cause, le dinamiche e gli effetti delblackout del 28 settembre. A capo degli esperti sarà il rettore del Politecnico di Milano, Adriano De Maio. Al suo fianco ci saranno Antonio Catricalà (segretario di Palazzo Chigi), Ennio Macchi (Politecnico di Milano), Giancarlo Manzoni (presidente del Comitato Cigre), Alessandro Ortis (Direttore generale energia ministero Attività Produttive), Luigi Paris (professore sistemi elettrici Università di Pisa), Carlo Secchi (rettore della Bocconi), Luigi Gianpaolino (capo gabinetto del ministero Attività Produttive), Verranno sentiti dai commissari, tutti i soggetti interessati alla vicenda: daffEnel e il Gestore delle rete italiana a quelli delle rete francese ed elevetica. La Svizzera, pur riconoscendo la ((paternità» del guasto, attribuisce il disastro alla obsoleta rete elettrica itahana. Una «situazione difficile» sottolineata anche dall'Ente europeo per l'eneigia: «Ci sono ben noti problemi strutturali non ancora risolti».