Sheva-show esalta il Milan

Sheva-show esalta il Milan LA SQUADRA DI ANCELOTTI AGGANCIA LA TESTA DELLA CLASSIFICA CON JUVENTUS E ROMA Sheva-show esalta il Milan L'ucraino e Tomasson mandano ko il Lecce Giancarlo Laurenzi inviato a MILANO Dopo aver messo d'accordo Cellino e Gaucci, Aliberti e Zamparmi, incerottandone i diversi idiomi e da lì plasmando il decollo della serie B, Galliani si è definitivamente convinto di possedere doti soprannaturali e oggi lavorerà a un nuovo miracolo, convincere Rivaldo a cambiare idea dopo aver annunciato l'addio al Milan. Ancelotti non sa se ridere o piangere all'idea e in cuor suo si augura che il ripescaggio naufraghi nella capirinha di mezzogiorno, considerato che, liberatisi del fardello brasiliano, gli inventori Rui Costa e Kaka hanno giocato la migliore partita della stagione. Galliani si specchia, ora che ha raggiunto Juve e Roma in testa alla classifica. E si gode Shevchenko che dalla semifinale di Champions (maggio) è un tizzone rovente: ieri altri due gol (e fanno 5 in 4 giornate), raggiuntò Adriano sul picco della classifica marcatori. L'ucraino ha spaccato il match con il bisturi, ogni suo gesto è sembrato un graffio del chirurgo. Un hurrà per tempo, la bellezza del secondo ha ricordato l'esecuzione di DelPiero nell'ultima sfida contro il Real, quando il Delle Alpi s'ubriacò di Champions. Il Milan ha così divorato il Lecce e non poteva finire diversamente, leggendo la lista delle formazioni. Nonostante un organizzazione dignitosa, la costante ricerca del pressing sui portatori di palla a partire dai giovani ma sbadati attaccanti (Konan più Vucinic, 40 anni in due), il lodevole tentativo di allargare il campo con due estemi generosi (Cassetti, Tonetto), la squadra pugliese ha pagato l'improvvisazione tecnica della sua mediana (Lede; sma, Piangerelli, Budel: in 3 non ne hanno fatto uno), incapace di tenere lo strascico a una manovra troppo morbida per infettare gli anticorpi altrui. Per un tempo il Milan, come jià accaduto contro il Bologna, la vissuto di guizzi, lampi di talento, sussulti d'orgoglio. L'idea originaria di Ancelotti era di accerchiare il fortino, lasciando la difesa a Nesta e Maldini (più Dida), considerando quegli armigeri sufficienti a controllare la coppia di pungitopo ospiti (un serbo e un ivoriano), sbarbati della classe '83. In questo modo è stato possibile piazzare Cafu e Serginho da teorici terzini, nella realtà (e nella testa dell'allenatore) ali aggiunte per annegare db cross la difesa ospite. Caìfc éf. Serginho sono diventati invece buchi neri: modesti nella spìnta, mediocri nel salvataggio essendo la loro cilindrata priva di retromarcia. Però Rui Costa (e Kaka) hanno ovviato alla carenza dei laterali: il portoghese è andato oltre ogni dirimpettaio, creando superiorità sulla trequarti; il giovane compagno lo ha imitato, accentrandosi (dal lato mancino, come previsto dal modulo a «rombo») alla ricerca della battuta o del duetto. Nel primo caso (il tiro) è nata una traversa (Rui Costa da fuori, al 15'); nel secondo (dai e vai) è nato il primo gol, al 21': Rui Costa ha tirato contro la base del palo sull'uscita di Amelia, Cafu ha depositato di nuovo in area e Sheva ha impattato con la porta semideserta, anticipando le statuine leccesi. Il Milan non ha dilagato subito e i pughesi si sono dati coraggio, sfruttando l'idiosincrasia del modulo rossonero per l'interdizione, fase in cui Gattuso doveva (e dovrà) sgobbare per quattro. Ecco perché nell'ihtervallo Ancelotti ha tolto Cafu, inserendo il meno esteta ma più tosto Simic. Con l'out destro sigillato da un difensore di ruolo, il tecnico ha ordinato a Gattuso di passare nel mezzo, e la saracinesca s'è definitivamente abbassata, con Nesta in versione Beckenbauer. Da lì in giù poteva grandinare: Shevchenko ha raddoppiato al 24' st, ridicolizzando sopra un'unica zolla Siviglia e Silvestri; Tomasson ha tirato su Amelia un paio di occasioni semplici da trasformare (4' e 43'); Maldini, ispirato da un'intuizione di Kaka, s'è addirittura lanciato nella prateria orfana di guardiani, inceppandosi sul recupero di Tonetto al momento di colpire (41'). Era entrato Redondo al posto di Pirlo, nel frattempo, e stavolta ha giustificato subito la presenza. A differenza di chi ha dovuto attendere che s'entrassenelbosco delrecupero: Tomasson, che proprio non poteva fallire l'appoggio nella porta vuota, dopo die Ameba aveva sokujin"viato l'esecuzione, smanacciando un lob al miele di Kaka. L'ucraino raggiunge Adriano in vetta alla classifica cannonieri Cafu e Serginho deludono come ali aggiunte (4-3-1-2) e* Dida 6; Cafu 5,5(1' st Simic 6), Nesta 7,5, Maldini 5,5, Serginho 5,5; Gattuso 6,5, Pirlo 6 (20' st Redondo 6,5), Kakà 6,5; Rui Costa 6,5 (35' st Brocchi sv); Shevchenko 8, Tomasson 6. Ali. Ancelotti 6,5. (3-5-2) Amelia 6; Siviglia 5, Silvestri 5,5, Stovini 6; Cassetti 6 (32'stBillysv), Piangerelli 5,5, Ledesma 5, Budel 5,5 (25' st Giacomazzi 6), Tonetto 6; Konan 5,5 (17'st Bojinov 5), Vucinic 5. AH. Rossi 5,5. Arbitro: Rosetti 7 Reti: pt 21' Shevchenko; st. 24' Shevchenko, 45' TomasSpnij Ammoniti: Siviglia, Cassétti, Maldini, Piangerelli. Spettatori: paganti 8564 per un incasso di 149.652,50 e (abbonati 49.145, quota 796.455,18). atàte Rivaldo ha salutato i compagni di squadra e il pubblico, un addio caloroso Shevchenko mattatore: altri due gol ieri, il terzo è nato da un suo assist

Luoghi citati: Amelia, Milano, Roma, Siviglia