Schumi, le mani sul Mondiale

 Schumi, le mani sul Mondiale iik vmj^iv n iMB«Hiri«# GGIA DOMINA LA FERRACI, HAIKKONEN E' SECONDO, MONTOYA SESTO E DOPPIA' Schumi, le mani sul Mondiale Trionfa a Indy e prepara la festa di Suzuka INDIANAPOLIS All'evidenza si arrende perfino la scaramanzia: Michael Schumacher può festeggiare «virtualmente» il suo sesto titolo iridato. Da ieri il grande rivale Juan Fabio Montoya non è più in corsa: aritmeticamente fuori dai giochi. Resta un lumicino di speranza, piccolo piccolo, soltanto per Kimi Raikkonen, che si è tenuto in gioco con il secondo posto di Indianapolis. Ma per superare il tedesco con un incredibile colpo di scena, il finlandese che non ride mai dovrebbe vincere l'ultima gara, in programma fra due settimane sul circuito giapponese di Suzuka, e sperare che Michael non si prenda in quella corsa nemmeno un punticino. Cioè che arrivi più lontano dell'ottavo posto. Raikkonen sorride amaro; «Tutto può succedere, però stavolta ci vorrebbe proprio un miracolo». E' lui il primo a non crederci. Per le statistiche, sarà la 22a volta che il Mondiale di Formula 1 si decide all'ultima gara. Fer la cronaca, si è deciso tutto ieri. E dire che l'inizio non era stato incoraggiante. Schumi è partito bene, molto meglio di Barrichello (che era in prima fila ma ha perso cinque posizioni per problemi al cambio, poi è stato buttato fuori da Montoya al secondo giro). Dal settimo posto in griglia il campione tedesco si è ritrovato quarto, davanti al colombiano. Fero è cominciato il balletto della pioggia, e con le gomme da asciutto gli altri andavano più forte. L'abilità della Ferrari emerge proprio in questi casi: Schumi è stato tra i primi a cambiare pneumatici e le sue Bridgestone, con un «pacchetto» vettura straordinario, questa volta hanno fatto davvero la differenza. Schumacher ha cominciato una strepitosa rimonta, ha con¬ quistato la prima posizione e non l'ha più ceduta fino al termine. A Indy, patria del motorismo sportivo americano, sono andati in estasi i tantissimi fans di Maranello (300 i club americani, molti tifosi sono giunti al circuito a bordo di fiammanti Ferrari). E Michael ha capito, giro dopo giro, che nessuno più gU avrebbe strappato il titolo. Montoya è finito sesto (e doppiato). Schumi è stato cam] )ione «matematico» per 22 giri 40 minuti), quando Raikkonen era terzo, poi è tornato ad essere campione «virtuale». Ha vinto il suo settantesimo Gran Fremio (il 51" da quando è alla Ferrari), ha in pugno il sesto titolo iridato. Nella storia, resterà che ha fatto meglio di un mito come Juan Manuel Fangio. Lo champagne è già al fresco, basta aspettare altri quindici giorni. Chiavegato e Mancini ALLE PAGINE 36 e 37 a E' la settantesima vittoria per Michael Schumacher: quella che gli porterà il sesto titolo iridato, meglio di Fangio

Luoghi citati: Indianapolis, Indy, Maranello