Il campionato premia le scelte offensive di Juve, Roma e Milan

Il campionato premia le scelte offensive di Juve, Roma e Milan CAPELLO E ANCELOTTI HANNO RISPOSTO IERI ALL'ALLUNGO DI LIPPI. LA CLASSIFICA DA' RAGIONE AGLI ALLENATORI CHE OSANO Il campionato premia le scelte offensive dis Juve, Roma e Milan I bianconeri non hanno patito le assenze di Del Piero eTrezeguet, le due rivali mandano in gol Montella e Delvecchio, ritrovano Shevchenko eTomasson. L'Inter sta pagando l'assenza di Vieri Roberto Beccantini SONO rimaste in tre: Roma, Juventus, Milan. Dopo l'Inter, che un anno fa era in testa, sola, a punteggio pieno, perde contatto il Parma, bloccato in casa dal Siena, e non risale la Lazio, che a Empoli viene rimontata e poi rimonta. Al 2-0 dei campioni a Reggio Calabria, Roma e Milan replicano in coro: 3-0 all'Ancona, 3-0 al Lecce. Scarti netti, vittorie laboriose. Di Vaio, Nedved, Montella, Totti, Delvecchio, Shevchenko, Shevchenko, Tomasson: fuoco alle polveri. Quattro giornate non giustificano ancora proiezioni vincolanti, ma la tendenza che emerge è interessante: per adesso, la classifica premia gli allenatori che osano. E, soprattutto, le squadre che hanno «riserve» all'altezza. lippi non disponeva di Del Fiero e Trezeguet, Capello era partito con Carew e Cassano, ad Ancelotti mancava Filippo Inzaghi. Il turn-over li ha gratificati comunque, al di là degli episodi. Altro discorso, Cuper: con Vieri in campo, due gol al Modena; senza, Highbury a parte, il mezzo gol di Materazzi a Siena e stop (0-0 con la Sampdoria, 0-0 sabato sera). In compenso, e anche questa è una chicca statistica, l'Inter è l'unica a non avemesubìti: la scorsa stagione, era stata proprio la difesa, sesta per numero di reti incassate, a condizionarne il rendimento, oltre che l'assetto. Rispetto all'ultimo campionato, la Roma ha quattro punti in più, la Juve due, il Milan gli stessi, l'Inter quattro inmeno. E occhio alla differenza reti: Roma più nove (12-3), Juve più sette (11-4), Milan più sei (8-2), Inter più tre (3-0). Nessun dubbio che, a Udine, la cervellotica espulsione di Luciano abbia penalizzato i nerazzurri: un disastro, Dondarìni, nel dettaglio e negli abbuoni successivi (Kallon, Helveg, Cordoba). Semai, resta un mistero il motivo che, nel calibrare la formazione, ha spinto Cuper a privilegiare l'euro-sfida con la Dinamo Kiev alle trappole di Spalletti: in fin dei conti, il 3-0 all'Arsenal costituiva, e costituisce tuttora, una solida polizza. La Roma marcia a una media di tre gol a partita. L'Ancona viene sgretolato nella ripresa. Per il compleanno di Totti, lo champagne lo offre un ispirato Cassano. Peccato che si infortuni sul più bello, complici i ruvidi bulloni di Viali, graziato da Bolognino come, in precedenza, Zebina. Dal momento che la contusione all'alluce destro non è poi così grave. Del Piero e Vieri sono ko e Miccoli fresco di recupero, al posto del Trap lo terrei presente in funzione Azerbaigian. Se la Juve è, in assoluto, la squadra più compatta, la Roma è di gran lunga la più brillante. Cresce il Milan dei piedi buoni, cui il Lecce non ha potuto opporre Chevanton. Dal passo d'addio di Rivaldo alla doppretta di Shevchenko, capocannoniere sotto braccio ad Adriano: Ancelotti, per l'occasione, si è «realmadridizzato» fino al midollo, schierando, tutti insieme, Cafu, Ser-ginho, Pirlo, Kakà, Rui Costa, Sheva e Tomasson. Con Gattuso mascherato da Cambiasso, lo sherpa della cordata. Il derby indurrà il tecnico, immagino, a rotazioni più caste. Un autunno fa, di questi tempi, funzionava soltanto Inzaghi. Oggi, gira anche Sheva. E quanto a Rivaldo, mettiamoci d'accordo: resta, non resta? E chi è stato il primo a commuoversi, lui o Galliani? La Lazio, a Empoli, sfodera il meglio e il peggio di sé: Di Natale e Tavano ne mettono a nudo la superficialità tattica. Non basta, a Mancini, una saetta di Stankovic pizzicata da Cribari. In tre minuti, il mondo si capovolge. Nel finale, si capovolge di nuovo: Fiore sigla il 2-2, su splendido tacco di Simone Inzaghi, Corradi non completa l'opera. Cruciale l'assenza di Stam. Di Natale devastante, gol e assist: e di che livello. Il Parma non abdica al ruolo di stravagante Penelope, capace di tessere la Lazio all'Olimpico e di perdere, roi, il filo con il Siena al Tardini. Il ogorio di Donetsk gli ha soffiato jreziose energie. Lazetic e Adriano ranno firmato un pareggio scoppiettante. La matricola di Papadopulo è una realtà. Il Chiavo, viceversa, una storia che, per fortuna, continua. Sistema il Perugia, rintronato dalle baldorie scozzesi, e si allarga in graduatoria. Campedelli, Sartori, Del Neri: più che una lezione, il loro progetto sta assumendo i contomi, trasgressivi, del ceffone ài luoghi comuni. Il Bologna di Mazzone crolla a Modena. Dopo quattro turni, il Bologna di Guidolin aveva otto punti, gli stessi della Juve. E domenica, toh, c'è proprio Juve-Bologna. Pirlo e Kakà, i piedi buoni rossoneri, si congratulano con Shevchenko, tornato re a San Siro con una doppietta d'autore dTchaw )NS DINAMOIIEV JUVENTUS INTER OlYMPIAKOS Mercoledì ore 20,45 È\ IAZIO SPAFnVV PRAGACELIAVIGO MIWN