I colori di Tahiti accendono l'ultimo Gauguin

I colori di Tahiti accendono l'ultimo Gauguin I colori di Tahiti accendono l'ultimo Gauguin PARIGI UNA mostra su Gauguin è sempre un successo assicurato di pubblico e di critica. Basta il suo nome su un manifesto (come nel caso di Van Gogb) per attirare centinaia di migliaia di persone. Ma fare una esposizione veramente seria su Gauguin è difficilissimo perchè i suoi quadri sono le punte di diamante per tutti i musei che li possiedono. A Parigi è più facile. Dopo la grande retrospettiva del 1989, ecco cbe per il centenario della morte (1903) il Grand Palais ripropone un'altra mostra eccezionale incentrata sull'ultimo periodo della vita dell'artista (1891-1903), quello ormai mitico del suo soggiorno a Tahiti (1891/1893) e nelle Isole Marchesi (1895/1903), durante il quale sono state realizzate le sue opere più celebri. La più importante di tutte, considerata giustamente come il suo testamento spirituale, è la grandissima tela intitolata D'ou venonsnous? Que sommes-nous? Ou allons-nous? (Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?) di proprietà del museo di Boston. Tutta la mostra che si inaugura il 3 ottobre a Parigi è incentrata su questo dipinto, che ritorna in Francia dopo mezzo secolo. Dipinta nel 1897/98, la tela ha un'impostazione compositiva orizzontale molto studiata e articolata, ispirata alle grandi composizioni simboliste con valenze classiche di Puvis de Chavennes, ma realizzata come una sorta di grande sintesi di tutti i suoi temi previlegiati, quelli che nel loro insieme formano la sua visione utopica e edenica della civiltà primitiva polinesiana, non ancora contaminata dall'occidente. L'opera viene concepita e attuata dopo un tentato suicidio causato dalle delusioni del mancato successo a Parigi (del 1894 è la mostra da Durand Ruel) e dalla depressione per la malattia e per la notizia della morte di sua figlia Aline. All'amico Daniel de Monfreid Gauguin scrive : «Allora ho voluto, prima di morire, dipingere una grande tela che avevo in testa, e durante tutto il mese ho lavorato giorno e notte in uno stato di eccitazione febbrile». In questa mostra sono esposti circa cinquanta dipinti, una trentina di sculture e oggetti d'arte, più di sessanta lavori di grafica, e anche i manoscritti tra cui il famoso Noa Noa. Tutte opere realizzate nelle isole del Pacifico. Molto interessante è anche la sezione che propone, insieme a un gruppo di oggetti polinesiani, una quarantina di foto che documentano in particolare l'abitazione e l'ambiente di vita dell'artista, [f.p.]

Persone citate: Durand Ruel, Gauguin, Marchesi, Van Gogb

Luoghi citati: Boston, Francia, Parigi, Tahiti