Motorola e Nokia, cambio ai vertici Swiss entra nell'orbita di Oneworld di Valeria Sacchi

Motorola e Nokia, cambio ai vertici Swiss entra nell'orbita di Oneworld I NOMI E GLI AFFARI Motorola e Nokia, cambio ai vertici Swiss entra nell'orbita di Oneworld Valeria Sacchi Alla prova della «terza generazione» non ha retto Christian Galvin, nipote del fondatore di Motorola Paul Galvin e successore del padre Robert. Travolto, in un certo senso, dalla fedeltà alle strategie paterne, Galvin ha dovuto lasciare la poltrona di amministratore delegato del colosso di Los Angeles, che ha visto negli ultimi anni ridursi sia il giro d'affari che il valore del titolo (-3807o). Poco sensibile ai tempi, Christian nel 2002 aveva portato a casa uno stipendio pari a un milione e mezzo di dollari mentre completava il licenziamento di 60 mila dipendenti. Tanto è bastato perché gli azionisti ottenessero la sua testa e i listini festeggiassero. Se la scelta del successo¬ re cadrà sul direttore generale Mike Zafirovsky, manager che ha risanato la divisione cellulari, si confermerà una svolta che dovrebbe portare il gruppo a cedere le divisioni semiconduttori e infrastrutture per concentrarsi sul core business. Intanto a Helsinki la Nokia, grande concorrente di Motore la e numero uno al mondo dei telefonini, vara un riassetto portando le sue divisioni da tre a quattro con lo split di una delle sue unità in due canali: soluzioni per le imprese e multimediale. Contemporaneamente, il ceo del gigante finlandese, Jorma Oìlila, chiama per la prima volta un americano ai vertici. E' Rick Simonson che assume gli incarichi di vice-presidente senior e responsabile della finanza. Per i 120 mila italiani che ogni giorno chattano in rete, sono in arrivo tempi amari. Il grande Bill Gates ha deciso che a partire da metà ottobre cancellerà dal suo portale Msn, uno dei primi ad attivare la conversazione telematica, tutte le stanze per la chiacchiera in tempo reale. Troppi i rischi di violazione della privacy, di sfruttamento degli indirizzi a scopi pubbhcitari, senza contare la caccia ai clienti da parte dei siti equivoci e - fatto determinante - un bilancio economicamente negativo, come conferma il direttore di Msn.it, Stefano Maruzzi. Una decisione che farà scuola. Così finisce una bella avventura, per chattare bisognerà pagare con carta di credito. Dolori di altra natura, ma pur sempre dolori, attendono i possessori di Bond argentini (il cui destino è di essere rimborsati al 250Zo)per non parlare di quelli che hanno comperato bond Cirio, che rischiano di non rivedere una lira. I loro soldi sono stati inghiottiti a monte nelle attività di Sergio Cragnotti, Lazio compresa. Oggi come oggi le vittime dei bond difettosi trovano conforto solo in Inghilterra dove la Fsa - Authority che vigila sui mercati finanziari - ha preso di mira Lloyds Tbs, banca che ha venduto al pubblico bond triennali ad alto rendimento(9,75-10,250Zo) e ad alto rischio creati dalla sua divisione di ossei management Scottish Widows, legati a un paniere che ha già perso il 950Zo del suo valore. L'istituto, guidato da Eric Daniels, dovrà non solo risarcire i clienti per 98 milioni di sterline ma pagare una multa di 1,9 milioni di sterline. Dopo la cessione di Vivendi Entertainment a General Electric, il presidente di Vivendi Jean-René Fourtou può rilassarsi: ridotti i debiti, dal prossimo anno tornerà a dare il dividendo. Non basta. Negli Stati Uniti, su richiesta della Sec, la Corte Federale di NY ha ordinato il blocco della liquidazione da 23,3 milioni di dollari del suo predecessore: l'ex amministratore delegato di Vivendi Universal, Jean Marie Messier. Una decisione che dà ragione al ricorso presentato da Fourtou stesso. Sempre a Parigi, se non ci saranno sorprese dell'ultima ora, tra oggi e domani un altro «Jean», vale a dire il presidente di Air Franca, Jean-Marie Spinetta, fumerà con il presidente di Klm, Leo Ven Vyk, la grande alleanza dei cieli. Un matrimonio che avrà il merito di accelerare la privatizzazione dell'Alitalia guidata da Francesco Mengozzi la cpiale, una volta uscita dalle mani dello Stato, potrà entrare nell'accordo Af-Klm. André Dose, ceo di Swiss, la compagnia svizzera nata dalle ceneri di Swissair opta viceversa per l'alleanza commerciale con Oneworld, l'asse europeo che intomo alla British Airways guidata da Rod Eddington già raccoglie Iberia. Air Lingus, Finair e, sul piano intercontinentale, sì collega ad American Airlines, Cathay, Quantas e Lanchile. Per farlo. Dose ha dovuto mandare all'aria le trattative con la tedesca Lufthansa, che è rimasta assai male. Continua lo sviluppo internazionale del gruppo Pininfarina. Dopo aver acquistato il ramo engeneering di Matra, l'amministratore delegato Sergio Pininfarina sigla infatti una joint venture con Hans Olov Olsson, presidente della Volvo. Insieme, le due' case svilupperanno e produrranno la prossima decappottabile della casa svedese, un'operazione che vedrà il gruppo torinese impegnato direttamente anche in responsabilità produttive. L'Opec taglia'a sorpresa la produzione e il greggio supera i 28 dollari, mentre il dollaro si indebolisce e lo yen riprende fiato. L'oro si impenna e avrebbe già raggiunto quota 400 dollari se non fosse stato frenato dalla Banca nazionale svizzera che ha annunciato l'intenzione di continuare a vendere metallo giallo fino al 2005. Nelle stesse ore, a Parigi, la riunione del Gri - Global real estate institute - conferma che in Europa l'andamento del mercato immobiliare punta deciso verso il basso, soprattutto nel settore «uffici», come conferma una ricerca condotta dalla società Jones Lang LaSalle presieduta da Roberto Orr. Unico paese che non si è accodato a questo trend negativo è l'Italia. Ma per quanto tempo? A Roma, Vittorio Merloni, in veste di ex presidente più anziano di Confindustria, fissa per il 20 gennaio 2004 la data d'avvio del solito giro di esplorazione per la scelta del successore di Antonio D'Amato al vertice di viale dell'Astronomia. Dal momento che, dopo il doppio mandato, D'Amato non è più rieleggibile.Due dei tre candidati più gettonati: Andrea Pininfarina e Luca di Montezemolo si sono già dichiarati «non disponibili». Nulla finora ha detto Nicola Tognana. illi WÈ

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