Inter da brividi: sfiora il trionfo dopo la paura

Inter da brividi: sfiora il trionfo dopo la paura A UDINE I NERAZZURRI RESTANO IN DIECI DOPO 20 MINUTI. PACCHETTI FURIBONDO NELL'INTERVALLO VA A PROTESTARE Inter da brividi: sfiora il trionfo dopo la paura L'espulsione di Luciano scatena Cuper: «Credevo che l'arbitro avesse sbagliato cartellino» Pizarro calcia fuori un rigore netto, nel finale la bella incursione di Zanetti finisce sul palo Giancarlo Laurenzi inviato a UDINE Quando Helveg s'è avvinghiato a Fava dentro l'area piccola scambiandolo per Cindy Crawford, Tolde ha pensato che il suo record (unico portiere imbattuto di serie A) fosse vicino alla tumulazione. Cuper, nel frattempo, balbettava idee dopo che Dondarini aveva concesso l'indiscutibile penalty, pensando a come rimettere in piedi una partita che era sul punto di fuggire lontano. L'eventuale rimonta sarebbe stata un evento improbabile, considerando l'inferiorità numerica che affliggeva l'Inter dal 20' del primo tempo (affrettata espulsione di Luciano) e considerando quale magma era diventata la serata dopo la stramba scelta arbitrale: l'assalto dell'Udinese al fortino, rari cenni di reazione dei nerazzurri. Pizarro, invece, tirava il rigore sui cartelloni pubblicitari temendo i riflessi di Toldo, capaci di ipnotizzare Henry in Champions. L'Inter, uscita viva da quell'attimo, avrebbe addirittura rischiato di vincere con l'unico tiro in porta della sua trasferta (palo di Zanetti al 41' del secondo tempo a De Sanctis battuto). Molto si discuterà della direzione di gara e l'Inter lo ha già fatto nell'intervallo del match: accompagnato dal collega Marino e dal responsabile dell'Ufficio Indagini, . ^cch^ttji^pipmbatq ^110 stanzino di Doridarìni manifestando la sua rabbia per una decisione ritenuta inaccettabile. Cuper, lui, è stato più tagliente: «Pensavo si fosse confuso nell'estrazione. Quando ho visto il cartellino rosso mi sono detto: adesso lo rimette dentro e tira fuori quello giallo...». Però anche in 10 il tecnico argentino poteva osare di più, se aveva intenzione di restare attaccato alla Juve. Difesa a 3 e Zanetti in mediana, per esempio. E aver tolto Emre nell'intervallo per copriisi con Helveg è stata una preoccupante confessione d'impotenza. Il fulcro del match resta Dondarini, si capisce. Di lui si ricorda lo scorso anno una fantozziana direzione di Brescia-Roma al termine della quale Saggio e Totti, Mazzone e Capello, suggerirono tutti insieme ai designatoli il luogo dove spedirlo (e non era un campo di calcio). Ieri, dopo 20 minuti, Luciano ha scorto Jankulovski sfuggire ai lazi di Emre e Almeyda e da lì avviarsi minaccioso nella prateria. Il tackle di Luciano porta con sé l'intenzione di svellere il pallone dai piedi dell' avversario, e non è chiaro se tocchi entrambi o solo gli stinchi del ceco. Dondarini, emozionato dalla vista di Jankulovski rantolante sul prato, ha estratto il cartellino rosso sul muso del brasiliano, acccettando passivamente (sinonimo di coscienza traballante) che gli altri nerazzurri lo accerchiassero, sballottandolo come un punching-ball. Quella decisione ha capovolto una partita che l'Inter, senza strafare, aveva spinto lontano dalla sua metà campo. Il turnover di Cuper s'è mosso fino a lidi inesplorati quest'anno: oltre allo stesso Luciano (preferito a Ven der Meyde), dentro Almeyda che non giocava in campionato da 8 mesi; una magha anche per Brechet, che fu prelevato in fretta dal Lione quando si capì che Coco avrebbe frequentato più fisioterapisti che stadi. Brechet è stato sistemato sulla fascia sinistra di centrocampo nella speranza di affondare Castroman, ma la prima notizia del francese si è avuta al 27'st, quando De Sanctis gli ha respinto un sinistro potente ma centrale. La presenza di Jorgensen ha costretto Javier Zanetti a limitare le scorribande, che nei momenti d'affanno rimangono l'idea più originale per avvicinarsi all'area rivale. Ha sofferto di più nella ripresa l'Inter, comphei i cambi di Spalletti, meno cervellotici e più tempestivi di quelli di Cuper, obbhgato sul finire del primo tempo a toghere Materazzi, che di sicuro salterà il derby. Udinese a due punte con Fava al posto di Castroman: per la new-enti/ un diagonale al 7' fuori di poco: il rigore cercato e trovato al 19'. Dell'Inter solo il palo di Zanetti, in capo a una percussione regale. E il fumo negli occhi gettato dagli ondeggiamenti di Martins, preferito allo stremato Cruz. (3-4-2-1) f* De Sanctis 6; Bertotto 6, Sensini 6,5, Kroldrup 5; Castroman 6 (l'st Fava 6,5), Pinzi 6, Pizarro 6, Pieri 5,5; Jankulovski 6 (28' st Gemiti sv), Jorgensen 6,5; laquinta 6 (32'st Juncker sv). All.:Spalletti6. (4-4-2) Toldo 6; J. Zanetti 6, Cannavaro 6, Materazzi 6,5 (46' ptAdani 6), Cordoba 6; Luciano 5, Emre 6 (l'st Helveg 5), Almeyda 6, Brechet 5; Kallon 5, Cruz 5,5(24^ Martins sv). Ali.: Cuper 5,5. Arbitro: Dondarini 4 Ammoniti: Cannavaro, Pieri, Castroman, Kallon, Helveg, Juncker. Espulsi: Luciano al 17'pt, Kroldrup al 43'st. Note: al 20' st Pizarro ha calciato fuori un rigore. Spettatori: 30 mila. Mezza Inter protesta con l'arbitro Dondarini che ha appena deciso di espellere Luciano

Luoghi citati: Brescia, Roma, Udine