Premio Napoli il gran finale di Abraham Yehoshua

Premio Napoli il gran finale VINCONO YEHOSHUA, PENNACCHI, RABONI, TARIQ ALI Premio Napoli il gran finale Mariella Cirillo NAPOLI ABRAHAM B. Yehoshua con La sposa liberata (edito da Einaudi) per la narrativa straniera, Antonio Pennacchi con Ufasciocomunista. Vita scriteriata di Accio Renassi (Mondadori) per la narrativa italiana, Giovanni Raboni con Barlumi di storia (Mondadori) per la poesia e Tariq Ah con Lo scontro dei fondamentalismi (Rizzoli) per la saggistica sono i vincitori della 49a edizione del Premio Napoh. Il risultato delle votazioni dei 161 comitati di lettura costituiti in tutto il mondo è stato annunciato ieri sera in piazza Dante, nel centro storico, divenuta il fulcro della manifestazione che il presidente, Ermanno Rea, ha voluto trasformare in un festival della letteratura, arricchito da spettacoli, concerti, stand di editori e librai e un convegno intemazionale. La giuria tecnica era composta da Nello Ajello, Bruno Arpaia, Remo Bodei, Manuela Dvri, Enzo Golino, Raffaele La Capria, Pier Vincenzo Mengaldo, Giuseppe Montesano, Matteo Palombo, Silvio Perrella, Elisabetta Rasy, Franco Rella, Marco Revelli, Domenico Scarpa e Bernardo Valli. A loro si deve l'individuazione delle teme di finalisti. La scelta, dei vincitori è stata affidata ai lettori, distribuiti nei comitati sorti in Italia e all'estero, con una diffusione capillare che ha raggiunto anche il carcere napoletano di Secondigliano, dove i detenuti hanno costruito i due gruppi di lettura che venerdì hanno potuto incontrare gli scrittori stranieri finalisti, in visita nel penitenziario. La serata finale, che sarà trasmessa da Raiuno il 6 ottobre ed è stata condotta da Corrado Augias e Annalisa Manducarsi è aperta con il riconoscimento alla memoria assegnato àGuStàw HèrHhg; Io scrittore polacco che ha vissuto a lungo a Napoh. Alla vedova e ai figli, l'omaggio del Premio Napoh - un libro con tavole ad acquerello di Luis Hengelbach (1815) dal titolo Naples and Abraham Yehos hua Campaniafelice - è stato consegnato da Raffaele La Capria e dall'assessore alla Cultura del Comune. Il premio giornalistico intemazionale è andato ex aequo a Danny Adino Ababa, Oron Meiri e Meron Rapaport, redattori di 7 Yamim, settimanale del quotidiano israeliano YediothAhronoth, autori dell'inchiesta «La battaglia delle olive». Sono stati selezionati tra oltre venti concorrenti da una giuria intemazionale composta da dieci direttori di diverse testate (Hugo Butler della Zùrcher Zeitung, Gerfried Speri di Der Standard, Jesus Ceberio del Pais, Jean-Marie Colombani di Le Monde, Jan Eric Peters della Welt, Udi Asheri di Mussa/ Ha'aretz, Ibrahim Nafie di AI Ahran, Marcello Sorgi dulia Stampa, oltre all'editorialista del Times Michael Binyon) e presieduta da Heinrich Rolvering, direttore generale dell'informazione del Parlamento Europeo. Anche al Premio Napoh, come già al Campiello, hanno avuto eco i temi dell'attuahtà pohtica, quando Corrado Augias ha scelto di leggere una poesia di Giovanni Raboni nella quale i risultati delle elezioni del '94 sono definiti «ripugnanti». Un concetto ripreso dallo stesso poeta, che ha preso la parola dal palco, con accanto il govematore della Campania Bassolino:«Sono sgomento e preoccupato per la situazione che ci circonda - ha detto -. Ma a Napoh ho trovato in questi giorni un'Italia diversa da quella che ci appare dalle prime pagine dei giornali e ricomincio a sperare». «Spera anche lei?», ha chiesto Aujias a Bassolino. «Io spero e lavoro», na risposto il presidente della Regione Campania ottenendo l'applauso del pubblico. Corrado Augias si è quindi rivolto al segretario della Presidenza della Rep\S)bhca, Gaetano Gifuni, che in precedenza aveva portato il saluto del Capo dello Statò Cariò AzegBO aampi; il quale presenzierà oggi a Napoh alle celebrazioni per le Quattro Giomate. «Caro Gifuni - ha detto -, questa speranza ha un punto di riferimento preciso in chi tu rappresenti». Abraham Yehoshua

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