Rifiuti, il Comune arruola l'ex ministro di Alessandro Mondo

Rifiuti, il Comune arruola l'ex ministro PALAZZO CIVICO MOBILITATO SULL'EMERGENZA SPAZZATURA: CONTROLLI NELLE AZIENDE DI RICICLO Rifiuti, il Comune arruola l'ex ministro Ronchi: «Centreremo l'obiettivo della raccolta differenziata» Alessandro Mondo La raccolta differenziata stenta a centrare gli obiettivi previsti? Palazzo civico corre ai ripari scegliendo come consulente nientemeno che Edo Ronchi - già ministro dell'Ambiente nei governi Prodi e D'Alema - e annunciando controlli a tappeto sui consorzi incaricati di riciclare il pattume conferito da Amiat. Obiettivo: verificare se gli sforzi dell'amministrazione e lo zelo dei cittadini ecologicamente corretti non siano vanificati da una riconversione parziale. Queste le novità annunciate dal vicesindaco Marco Calgaro durante l'ennesimo incontro convocato al capezzale della raccolta differenziata. Che c'entra Ronchi? C'entra nella misura in cui è stato incaricato da Amiat di studiare uno dei due nuovi progettipilota che entro metà 2004 affiancheranno quello già avviato a Mirafiori Nord nella cornice di «Urban II»: il primo riguarda la quarta circoscrizione, il secondo la sesta. Qui entra in gioco l'ex ministro, che tramite 1'«Istituto sviluppo sostenibile Italia» (da lui presieduto) metterà a punto un piano per incrementare il servizio. «Ovviamente in collaborazione con Amiat - premette -. Ora siamo alla prima fase, cioè la ricognizione delle utenze per valutare quantitativi e criteri potenziali del servizio. Seguirà la seconda tappa, quella organizzativa, con la suddivisione del territorio e delle utenze in settori. Ci saranno obiettivi diversi per ogni materiale e diversi moduli organizzativi». Una «missione impossibile»? «Impossibile no, ma difficile sì. Queste cose non si improvvisano. La sfida è mettere in piedi un sistema flessibile a più variabili, una per tutte la disponibilità o meno di cortili sufficientemente ampi, così da massimizzare il rapporto costi-benefici. In ogni caso il coinvolgimento dei cittadini resta strategico». L'Istituto di ricerca e consulenza presieduto da Ronchi si è già messo al lavoro, lo studio sarà pronto nel giro di qualche mese. Anche se, precisa l'ex ministro, «per ora non siamo stati coinvolti nella sua applicazione sul campo». Altro discorso è l'effettivo riciclo del rifiuti conferiti da Amiat alle imprese ed ai consorzi di riferimento. Più che un atto di accusa, quello del Comune è un sospetto: un sospetto pesante, che se confermato sparigherebbe ancora una volta le carte. Lo ha sollevato ieri il vicesindaco in persona: «Parlare di raccolta differenziata nonbasta. Perché il meccanismo funzioni conta anche il riciclo: forse oggi non siamo ancora ad un pieno riutilizzo...». Il timore è che alcune delle imprese incaricate della riconversione e della commercializzazione dei rifiuti, alle prese con una domanda del mercato inferiore rispetto all'offerta, smaltiscano in discarica le quote eccedenti di materiali derivati dalla raccolta differenzia- ta. Quali? Al momento i sospetti di Palazzo civico - «sospetti che aleggiano nel settore dello smaltimento», ha detto Calgaro - si concentrano sulla plastica, sugli stracci e sugli abiti usati. Ma non è escluso di imbattersi in altre sorprese. «La "differenziata" deve crescere per consumare il minor quantitativo possibile di rifiuti indistinti nel futuro inceneritore - ha spiegato il vicesindaco -. La sfida ambientale si vince solo così. Per questo verificheremo quanto viene effettivamente riutilizzato da queste aziende e quanto finisce in discarica». Sarebbe paradossale che la bottiglia di plastica depositata dal cittadino zelante nel cassonetto della «differenziata» finisse comunque i suoi giorni nel calderone delle Basse di Stura. Da qui l'intervento del Comune, sulla base di considerazioni diverse. Non ultima, la garanzia di un corretto riciclo dei rifiuti in vista dei costi da sostenere per estendere il progetto sperimentale di Mirafiori Nord - articolato sul «porta a porta» e negli ultimi mesi premiato da risultati incoraggianti -, su tutto il territorio urbano: la stima è di oltre 20 mihoni di euro da finanziare con il contributo del Comune, della Provincia e, anche se nessuno l'ha detto ufficialmente, con un aumento della Tarsu. La sfida, ha precisato Calgaro, consiste in un rilancio della «differenziata» basato «su obiettivi meno ambiziosi ma più credibili», salvo ricordare che senza il contributo di Torino (24,607o) la percentuale media del servizio in Provincia nel 2002 si sarebbe ridotta al 19,80Zo. Nell'ottica del rilancio si inquadra anche il nuovo servizio che da ottobre coinvolgerà otto mercati torinesi. Come? Mobilitando personale incaricato di raccogliere i rifiuti direttamente dalle bancarelle degli ambulanti.

Persone citate: Calgaro, D'alema, Edo Ronchi, Marco Calgaro, Prodi, Ronchi, Urban Ii

Luoghi citati: Italia, Torino