Berlusconi: in Iraq «vitale» il ruolo delle Nazioni Unite

Berlusconi: in Iraq «vitale» il ruolo delle Nazioni Unite L'INTERVENTO AL PALAZZO Di VETRO DAVANTI ALL'ASSEMBLEA GENERALE Berlusconi: in Iraq «vitale» il ruolo delle Nazioni Unite Il presidente del Consiglio parlava a nome dell'Unione europea Nel suo discorso condanna del terrorismo e «preoccupazione» per il Medio Oriente, con un forte sostegno per la Road Map Paolo Mastrolilli NEW YORK Riportare la stabilità in Iraq, riconoscendo alle Nazioni Unite «un ruolo vitale in questo processo», e combattere con determinazione il terrorismo, rispettendo «i diritti umani e le libertà fondamentali, lo Stato di diritto e il diritto umanitario», che poi significa anche sanare la piaga della povertà perché non si sconfigge l'instabilità senza affrontare la sue cause. C'era tutto questo nel discorso pronunciato ieri dal presidente del Consiglio Berlusconi davanti all'Assemblea generale dell'Onu, limato fino all'ultimo per equilibrare le posizioni delle cancellerie dell'Unione Europa. L'Italia, come presidente di turno, parlava a nome dell'Ue, e dopo gh attriti precedenti alla guerra ha individuato questo punto di convergenza: «In Iraq l'Unione ha accolto con soddisfazione la caduta del regime di Saddam Hussein, il cui potere era fondato sul terrore e sulla violazione dei diritti umani. La formazione del Consigho di governo iracheno ha costituito il primo passo importante verso la creazione di un govemo rappresentativo del popolo. LUe sottohnea l'importanza del ripristino della sovranità irachena attraverso elezioni democratiche. L'Onu ha un ruolo vitale in questo processo», secondo un linguaggio già usato da Bush. Lo stesso lavoro di mediazione è avvenuto sulla guerra innescata dall'I 1 settembre: «L'Unione condanna ogni atto di terrorismo, una minaccia alla democrazia, ai dirittti umani e allo sviluppo economico e sociale. Dobbiamo essere fermi nella nostra determinazione a distruggere questo virus per liberare le generazioni presenti e future dalla sua aggressione». Però «gh sforzi volti a combattere il terrorismo devono rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali». In Medio Oriente, invece, «Hle è vivamente preoccupata per il deterioramento delle relazioni tra Israele e l'Autorità palestinese, e ribadisce il proprio forte impegno a sostegno della Road Map, unica speranza per una pace duratura». Berlusconiha detto di condividere il parere del segretario generale dell'Onu Kofi Annan, secondo cui «le istituzioni multilaterali debbono essere aggiornate e rafforzate», anche se proprio ieri Chirac ha fatto imo sgambetto all'Italia su questo terreno, dicendo che vorrebbe Germania e Giappone come membri permanenti del Consigho di Sicurezza. Quindi sono arrivati anche i punti su cui la convergenza tra Uè e Usa è mancata dall'inizio dell'amministrazione Bush, creando le tensioni riverberate anche nel dibattito sull'Iraq: Corte penale internazionale, trattato di Kyoto e pena di morte. Sul primo punto il presidente del Consigho ha detto che «ITTe considera la Corte un nuovo strumento di forte valenza dissuasiva e ribadisce il pieno sostegno ad essa e alla sua universalizzazione». Sul secondo ha dichiarato che «la difesa del nostro ambiente, anche attraverso l'attuazione degh impegni assunti con il Protocollo di Kyoto, è la misura della nostra capacità di favorire uno sviluppo durevole». Sul terzo ha aggiunto che l'Europa ribadisce «il forte sostegno all' abolizione universale della pena di morte», chiedendo poi ima moratoria dove le esecuzioni avvengono ancora. Berlusconi ha parlato anche di proliferazione, sollecitando la Corea del Nord a «smantellare il suo programm nucleare», e l'Iran, terzo membro delibasse del male» secondo Bush, a collaborare con l'Aiea firmando il protocollo aggiuntivo per con¬ sentire verifiche senza condizioni. La pace e la stabilità, però, sono anche funzioni inverse della povertà, che quindi va affrontata nell'Africa dilaniata dalle guerre, ma anche nel resto del mondo dove alimenta il terrori¬ smo. Perciò Berlusconi si è rammaricato per il fallimento del vertice del Wto a Cancun e ha ribadito il rispetto degh impegni presi dall'Onu: «Nella Dichiarazione del Millennio abbiamo promesso cibo, acqua, sanità e istruzione per tutti. Ora le democra¬ zie si devono impegnare per fornire anche e soprattutto quei beni, immateriali, dai quali tutti gh altri, materiali, scaturiscono: perché senza i presupposti della libertà e della democrazia non esistono speranza di pace e sviluppo duraturo». «Ora le democrazie si devono impegnare per fornire quei beni immateriali dai quali tutti gli altri, materiali, scaturiscono: perché senza i presupposti di libertà e democrazia non esistono speranza di pace e sviluppo duraturo» ti presidente del Consiglio Berlusconi durante l'intervento di ieri all'Assemblea generale delle Nazioni Unite