Si riapre il vecchio braccio di ferro di P. Mas.

Si riapre il vecchio braccio di ferro Si riapre il vecchio braccio di ferro Roma rischia di essere emarginata mentre ha la presidenza di turno Uè NEW YORK Il braccio di ferro sulla riforma del Consigho di Sicurezza dell' Onu si riapre, e l'Italia rischia di essere emarginata da un «triumvirato» inglese, francese e tedesco. La composizione del più importante organismo del Palazzo di Vetro era stata al centro di un'intensa disputa negh Anni Novanta. All'atto della fondazione dell' Onu, nel 1945, il Consigho aveva 15 membri, 5 permanenti e 10 temporanei. Allora, però, l'organizzazione era composta da 51 Paesi: ora sono 191, e quindi da più parti si chiede un allargamento del Consigho. Negh Anni Novanta gh Usa appoggiavano l'ingresso di Germania e Giappone come membri permanenti, soprattutto per ragioni finanziarie. Ma l'Italia, tramite l'ambasciatore Francesco Paolo Fulci, era riuscita a bloccare questa manovra, sostenendo che Roma aveva le stesse qualifiche e creando una «coalizione degh esclusi». La riforma era finita nel dimenticatoio con l'avvento dell'amministrazione Bush, poco interessata ad aumentare la rilevanza dell' Onu e le dimensioni del Consigho di Sicurezza. Ma ieri il Segretario generale Kofi Annan l'ha rimessa sul tavolo come una deUe iniziative necessarie a ristabilire la rilevanza del Palazzo di Vetro dopo la crisi irachena: «Per riconquistare la fiducia degh Stati e dell'opinione pubblica - ha detto - il massimo organismo deve diventare più rappresentativo della comunità internazionale in generale e delle realtà geopolitiche di oggi». Annan si riferiva soprattutto al problema della sottorappresentazione dei Paesi in via di sviluppo, ma il cancelliere tedesco Schroeder ne ha subito approfittato per rilanciare la candidatura tedesca a un seggio permanente. Il presidente francese Chirac, in nome dell'alleanza costruita intomo all'opposizione alla guerra in Iraq, lo ha sostenuto, dicendo nel suo discorso che Berlino e Tokyo meritano il posto. La Gran Bretagna era da tempo su queste posizioni e quindi l'Italia rischia di essere emarginata dal «direttorio» a tre, che si è riunito durante il weekend proprio mentre Roma ha la presidenza di turno dell'Ue. Dopo gh attriti degh Anni Novanta, infatti, un'idea considerata per superare lo stallo era creare un seggio permanente europeo all' Onu come strumento della politica estera e di difesa comune. Londra e Parigi però non avevano mai visto questa ipotesi di buon occhio, perché la consideravano una minaccia ai loro seggi nazionali. Ora l'asse si ricostituisce, con la speranza che l'ingresso di Berlino chiuda il dibattito sulla rappresentanza dell'Europa. Ciò' che e' cambiato, rispetto agh Anni Novanta, è la posizione degh Usa, soprattutto dopo gli attriti con Germania e Francia sull'Iraq. Ieri l'ex Segretario di Stato Eagleburger ha commentato così i progetti di riforma: «La loro possibilità di riuscire è uguale a quella che ho io di mangiare un gelato aU'infemo». Questo, dunque, è uno dei terreni sui quali l'interesse nazionale italiano potrebbe giovarsi deUe posizioni prese sull'Iraq per ricevere aiuto da Washington, [p. mas.]

Persone citate: Annan, Bush, Chirac, Eagleburger, Francesco Paolo Fulci, Kofi Annan, Schroeder