Autotrasporto in sciopero, scontro sulle cifre
Autotrasporto in sciopero, scontro sulle cifre CAMIONISTI MANIFESTANO NEI PIAZZALI DELLE STAZIONI DI SERVIZIO. IL MINISTERO: «DISAGI LIMITATI» Autotrasporto in sciopero, scontro sulle cifre I governo: «Disponibili al confronto» ROMA E' scontro sulle cifre dell'adesione allo sciopero degli autotrasportatori associati alla FitaCna, iniziato ieri in tutta Italia e previsto fino a venerdì. Il governo, disponibile al confronto, lancia un appello al senso di responsabilità. «Oltre 300 mila tir si sono fennati nei piazzali delle stazioni di servizio, con una partecipazione stimata al 900Zo», afferma il presidente dell'organizzazione Maurizio Longo. E il presidente della Cna Gian Carlo Sangalli incalza: «E' stato un grande successo». Ben diverse le valutazioni del ministero dei trasporti e delle altre associazioni del settore nettamente contrarie all'azione di protesta. «Il fermo precisa il sottosegretario ai trasporti Paolo Ugge - ha provocato disagi limitati. Secondo i dati delle società concessionarie, il traffico pesante si è ridotto del 14,907o e non è venuto a mancare nessun prodotto di prima necessità destinato alla distribuzione o al mondo produttivo. A parte qualche zona; dove sono state effettuate alcune iniziative di blocco e manifestazioni, la sensazione' è che il trasporto merci si sta svolgendo come in una qualsiasi-giornata normale». La Fiat precisa che l'agitazione non ha •provocato inconvenienti all'attività produttiva dell'azienda automobilistica. Secondo il presidente della .Conftrasporto Pasquale Russo «l'adesione all'agistazione è stata insignificante: dalle prime ore della giornata, caselli autostradali liberi e tir regolarmente presenti sulle strade. Gli autotrasportatori italiani, compresi quelli associati alla Fita-Cna, non hanno condiviso la scelta strumentale dell'unica organizzazione che ha proclamato il fermo dei servizi». Il traffico merci e passeggeri, aggiunge Elio Cavalli presidente della Confartigianato-trasporti e del Cuna (Coordinamento unitario autotrasporto), è calato solo del 1396 confermando che nemmeno la metà degli associati alla Fita ha aderito allo sciopero. Anche la società Autostrade Italia comunica nel pomeriggio che le manifestazioni di protesta continuano in prossimità di alcune stazioni autostradali «senza particolari disagi per la circolazione», ma ammette che «in mattinata si sono formati rallentamenti sull'Ai Milano-Napoli con code all'altezza di OPrte, Modena e Reggio Emilia, qualche difficoltà si è avuta pure sul raccoirdo per la Tangenziale di Bari e sull'Ai 2 Roma-Civitavecchia in corrispondenza dell'allacciamento con l'Aurelia». Disagi e difficoltà consistenti, in realtà, si sono verificati pure nel pomeriggio e in serata, sopratutto in Emilia, Toscana e Campania. Comunque, guardando ai prossimi giorni, il sottosegretario Ugge lancia alla Fita-Cna un forte appello alla ragionevolezza e al senso di responsabilità perchè siano sospese le azioni di protesta: «Rimane l'ampia disponibilità del governo ad un confronto che coinvolga tutte le associazioni del mondo dell'autotrasporto per ricercare le possibili soluzioni agli antichi problemi del settore. Le questioni complesse non possono essere affrontate e risolte con provvedimenti d'urgenza, ma richiedono un dialogo approfondito che può svilupparsi solo in assenza di momenti conflittuali e in presenza di uno spirito costruttivo». Ma dal presidente della Cna parte subito un contro-appello: «Invitiamo il governo, sicuramente consapevole del consenso che nella categoria sta avendo questo fermo e di quanto tutto il mondo dell'autotrasporto sia convinto della validità delle richieste alla base dell'iniziativa, a convocare la Fita-Cna e le altre associazioni degli autotrasportatori per affrontare le tematiche sul tappeto in modo che si possa mettere fine ad una situazione che rischia di diventare ancora più impegnativa». La Fita-Cna ribadisce la sua ferma opposizione contro una liberalizzazione selvaggia del settore che, se dovesse passare attraverso la delega, immetterebbe su un mercato già saturo 30 mila nuova aziende. Conferma,poi, il suo «no» alla liberalizzazione delle tariffe e chiede per la restituzio ne del bonus fiscale, di cui la categoria ha beneficiato dal '92 al '94, le stesse condizioni concesse ad altre categorie, ad esempio i 14 anni previsti per l'agricoltura, [r. r.] e Conto terzi Conto proprio «TOTALE Fonte: elaborazione Confetra su dati Ad, Anfia, Ina
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