«Italian fight song»: Bella ciao versione jazz di Gabriele Ferraris

«Italian fight song»: Bella ciao versione jazz «Italian fight song»: Bella ciao versione jazz LA rubrica è aperta a ogni critica dei lettori; a condizione che di lettori si tratti. Ma Enrico, che ci accusa di trascurare Ujazz, è con ogni evidenza un non-lettore. Sennò, saprebbe che non abbiamo perso occasione por lodare e consighare lavori belli e importanti di musicisti come Enrico Rava, Battista Lena, Gianni Coscia, tanto per citare chi ci ha dehziati in tempi recenti. E se dall'America ormai non arrivano segnali di vita, la spiegazione è presto trovata. La scomparsa degh ultimi Grandi - da Davis in poi - ha chiuso un libro: quello del jazz come l'abbiamo inteso nel Novecento. Oggi, la musica degh afroamericani è altra: per un ragazzo nero è ormai naturale esprimersi attraverso U rap che - come ben aveva intuito in epoca non sospetta Miles Davis - è il naturale erede di ciò che il jazz rappresentò dal punto di naturale erede di ciò che ilvista sociale e pohtico. Di contro, gli allievi deUa Berklee e deUa Julhard sono eleganti concertisti, tecnicamente inappuntabili, ma privi di una motivazione, di un «messaggio», che non sia la perpetuazione deU'accademia. Tutt'altra situazione in Europa. Qui U jazz sempre che insistiamo a utilizzare una stantia etichetta in un'era di musica totale: certe distinzioni preferiremmo lasciarle ai pedanti - ha trovato interpreti capaci di apririi dii re orizzonti mediti e a tratti sorprendenti; in Italia, poi, la scena è vivace assai, benché soggetta aU'ostracismo al quale U pensiero dominante condanna ogni forma di musica non idiota. E prove d'ecceUenza vengono non soltanto dai maestri conclamati, ma anche da giovani e giovanissimi. Da un paio di settimane U rubrichista sta godendosi U piccolo, piacevole lavoro d'esordio di un quintetto che si fa chiamare LokomotivKanarone. «Lk», pubblicato daUa Cmc Records, si affida al passaparola degh appassionati, che non potranno che gioire ascoltando composizioni come «Liberi tutti», «PetrodoUar» o queU'«Itahan fight song» che rilegge in maniera strabiliante l'abusato tema di «BeUa ciao». Questo è jazz italiano moderno, con riferimenti alti ma capace di autonomia creativa: una musica beUa e onesta. Una musica necessaria. gabfer@lastampa.it LokomotivKanarone, un piccolo, piacevole lavoro d'esordio: una musica moderna, non irrispettosa della tradizione né sterilmente criptica ROCK E DINTORNI Gabriele Ferraris

Persone citate: Battista Lena, Enrico Rava, Gianni Coscia, Miles Davis

Luoghi citati: America, Europa, Italia