La vera Inter è rimasta a Londra: contro la Samp rischia di finire al tappeto di Roberto Condio

La vera Inter è rimasta a Londra: contro la Samp rischia di finire al tappeto A SAN SIRO UNA SQUADRA CAOTICA, MACCHINOSA, LENTA La vera Inter è rimasta a Londra: contro la Samp rischia di finire al tappeto Martins, Materazzi e Kallon hanno le occasioni migliori. I doriani, ottimamente schierati in difesa, per tre volte hanno graziato Toldo Roberto Condio inviato a MILANO Il sorriso godurioso sfoggiato in Eurovisione da Moratti (ieri negli Usa) si è spento in fretta, così come è durata pochissimo l'illusione della gente nerazzurra di aver trovato finalmente una squadra divertente, che non faccia più soffrire. L'Inter, invece, è sempre la sohta. Almeno in campionato. Caotica, macchinosa, lenta, prevedibile. Dopo il 2-0 in extremis sul Modena e il fortunoso 1-0 di Siena, ecco il poverissimo 0-0 casalingo contro una Sampdoria attenta, scaltra, tostissima: un brutto passo indietro 4 giorni dopo il magico 3-0 sbattuto in faccia all'Arsenal. E dire che dei nuovi leoni di Highbury ieri mancava soltanto Cristiano Zanetti, rimpiazzato in mezzo al campo da un Lamouchi inversione-fantasma. Stessi attori, dunque, ma interpretazione diversissima. Dieci minuti iniziali tti ( li promettenti (anzi, illusori) e poi poco più del nulla, per un preoccupante ritorno al dejà vu di tanti copioni cuperiani. Merito di Novellino, senz'altro: dopo le amnesie dei primi turni ha ribaltato la difesa (dentro il vig difesa (dentro il vigoroso debuttante Carrozzieri e un tonicissimo Bettarini con il debordante Diana spostato più avanti) e a centrocampo ha avuto da Volpi e Palombo quel che aveva chiesto: 97' di pressing e sacrificio per asfissiare le fonti del gioco nerazzurro. Il piano blucerchiato è però riuscito alla perfezione perché l'Inter è stata la bruttissima copia di quella ammirata a Londra e il ritomo al campacelo spelacchiato di San Siro dopo il mercoledì di gala sul tappeto verde di Highbury non è alibi sufficiente. Una sola occasione nitida creata su azione peraltro pasticciata (Martins che angola troppo il sinistro al 31' a 4 passi dalla porta, dopo un rimpallo CruzCarrozzieri); due paratone di Antonioli al 2' e al 17' st su mahgne punizioni di Materazzi, ancora una volta l'attaccante più pericoloso della Beneamata. In più, a inizio ripresa, un diagonale di Cruz e un sinistro di Kily Gonzalez neutralizzati con sicurezza dal sicuro portiere doriano. Tutto qui: troppo poco, decisamente. Perché per il resto l'Inter è finita nella rete dell'accorta Samp e non ha avuto forza, freschezza e idee necessarie per liberarsene. Tante, troppe le cose che non hanno funzionato: Emre e Lamouchi imbrighati nella zona nevralgica; Van der Meyde troppo presto sfarfallante sulla destra dopo 10' esplosivi; Kily Gonzalez dimenticato sulla sinistra (nel 10 tempo ha soltanto battuto i corner); Cruz e Martins, francobollati dai rudi Carrozzieri e Falcone, incapaci di dialogare come contro l'Arsenal e pure di trovare lo spunto personale. A Cuper sono così rimaste due sole sicurezze: Materazzi ha fatto il baluardo dietro e l'ariete davanti ma Antonióli gh ha negato la terza domenica consecutiva da cannoniere; capitan Zanetti ha tamponato e spinto sulla destra per un'ora poi, spostato in mezzo al campo dopo l'uscita per disperazione di Lamouchi, ha provato anche a creare gioco, invano. Gli innesti di Helveg, Luciano e Kallon hanno portato più brio, non più concretezza. Anzi, al 7' di recupero è stato proprio l'uomo della Sierra Leone a sciupare l'ultimissima chant ce per mantenere l'Inter a punteggio pieno calciando fuori di destro dal limite un ghiotto pallone che avrebbe dovuto colpire di sinistro. Punto prezioso, dunque, per la Samp che contro zio aveva raccolto Reggina e Lazio aveva raccolto un solo pareggio per colpa di gravi distrazioni difensive. Ieri, invece, ha concesso pochissimo. Quasi nulla se si escludono 5 punizioni dal limite, 2 delle quali calciate splendidamente dal ritrovato specialista Materazzi. Novellino, però, non è contento. ((Avremmo potuto portare a casa qualcosa di più», assicura. Tutti i torti, in effetti, non li ha. Perché dopo un 10 tempo di puro contenimento, senza aver fatto un tiro nello specchio della porta, la ben organizzata matricola ha provato a sbancare San Siro. Diana (15'), Doni (24') e soprattutto Bazzani (31') hanno avuto opportunità d'oro ma hanno graziato Toldo che ha così chiuso imbattuto anche la 4a partita ufficiale stagionale (un filetto che all'Inter non riusciva da due anni). Giusto così, comunque. Per vincere la sua prima partita la Samp può sperare domenica nel Brescia (sempre che là davanti riesca a essere più concreta); per rimettersi a correre, invece, l'Inter dovrà superarsi, tornare leonina. Il calendario non è troppo amico di Cuper, adesso: sabato l'Udinese (2 ko subiti nelle sfide dello scorso campionato), poi il Milan. In compenso, ci sarà di nuovo Vieri. NMSgntsslsmdafMeHrsg Ha pesato l'assenza di Cristiano Zanetti, Lamouchi un fantasma, contro l'Udinese si rivedrà Bobo Vieri (4-4-2) Toldo 6; J. Zanetti 6,5, Cannavaro 5, Materazzi 7, Cordoba 6; Van der Meyde 5 (30' st Luciano 6), Lamouchi 5 (18'st Helveg 5), Emre 5, Kily Gonzalez 5,5; Martins 5,5, Cruz 5,5 (40'st Kallon 5,5). Ali.: Cuper 5,5. (4-4-2) ^t Antonióli 7; Sacchetti 6, Carrozzieri 6,5, Falcone 6 (35' st Domizzi sv), Bettarini 6,5; Diana 6,5, Volpi 6,5, Palombo 6,5, Doni 5,5 (45' st Yanagisawa sv); Marazzina 5,5 (21'st Plachi 6), Bazzani 5. Ali.: Novellino 6,5. Arbitro: Collina 6,5. Ammoniti: Carrozzieri, Diana, Benarrivo, Martins, Palombo Spettatori: non comunicati paganti e incasso relativo; 44.813 abbonati, quota 776.654,06 e. Martins (a destra) contrastato da Falcone: l'attaccante nerazzurro ha sulla coscienza la palla-gol più netta

Luoghi citati: Falcone, Lazio, Londra, Milano, Siena, Sierra Leone, Usa