Bond, le banche fanno concorrenza a Tremonti

Bond, le banche fanno concorrenza a Tremonti ALTERNATIVA Al TITOLI DOPO IL BOOM DEI BUONI TRENTENNALI E DELLE EMISSIONI INDICIZZATE Bond, le banche fanno concorrenza a Tremonti In Borsa le azioni del credito fanno faville, le obbligazioni seguono a ruota Lorenzo Dilena Torna il Bot people? La domanda è legittima dopo i colpi messi a segno dal Tesoro: prima il tutto esaurito del Btp anti-inflazione, poi l'en-plein del trentennale. «Le richieste - esulta Maria Cannata, responsabile della gestione del debito pubblico per il ministero dell'Economia - hanno superato ogni previsione. Grazie a questa operazione si chiude una fase del nostro programma di emissioni che ci consentirà di alleggerire l'ammontare da offrire nell'ultimo trimestre. Per il momento basta trentennali e indicizzati all'inflazione: potremmo ridurre le emissioni di Cct e Ctz, mentre riapriremo il Btp a 15 anni». Ma la soddisfazione di Giulio Tremonti e degli altri governi europei che, approfittando della conferma della stabilità dei tassi Usa, si sono affrettati a offrire la propria «merce» finanziaria al pùbblico non collima con i problemi dei risparmiatori che devono comunque accontentarsi di tassi risicati su scadenze lunghe, più adatte ai tesorieri (che sfruttano le varie opportunità della leva finanziaria legata alla durata e al livello dei rendimenti) piuttosto che ai cassettisti, che tendono a portare i titoli a scadenza. Ma esistono alternative aititeli di Stato? In realtà, il calo dei rendimenti in atto dall'inizio dell' anno ha contagiato anche i corporate bond. Ma guadagnare qualcosa, approfittando delle emissioni in corso, è ancora possibile. Sul mercato, in particolare, godono di grande favore le obbligazioni bancarie che stanno sfruttando da alcune settimane il favore delle Borse per il settore. Al momento, stando ai calcoli di Lehman Brothers, il settore finanziario paga in media uno spread (il rendimento aggiuntivo rispetto ai titoli governativi) di 61 punti base. «Questo differenziale, però, non deve ingannare - fa notare un operatore - perché è la media tra banche che pagano solo 2-3 punti sopra l'Eurihor e compagnie assicurative che devo¬ no riconoscere fino a 100 punti, ma ovviamente presentano un elevato rischio». Le ultime proposte in ordine di tempo riguardano Capitalia che si accinge a lanciare un'emissione a 5 anni con un rendimento di 28-30 punti sopra l'Eurihor a 3 mesi (che rende attorno al 2,150Zo) e la Popolare di Novara-Verona che dispone di un rating più elevato. Nelle ultime due settimane, comunque, l'attenzione del mercato si è concentrata sui titoli del comparto finanziario: erano infatti attesi i dati semestrali dei principali gruppi bancari e assicurativi italiani ed europei. «La reazione ai dati pubblicati è stata buona - afferma Giovanni Tarditi, trader di Caboto - e l'umore del mercato obbligazionario è positivo. Le banche hanno dimostrato una buona capacità di adeguarsi all'economia». Per i prossimi mesi le prospettive dei financial bond sono stabili. «In questa fase, il comparto è la soluzione per chi cerca stabilità e tranquillità» aggiunge Rocco Fanciullo, analista obbligazionario di Uhm. L'offerta sul mercato è vasta. E non mancano i nomi più rischiosi, specialmente tra le compagnie assicurative e le banche tedesche. Chi non vuole avere patemi d'animo, però, è bene che restringa la scelta alle emissioni delle grandi banche italiane, che nel contesto europeo appaiono tra le meno volatili. Tarditi segnala per esempio il bond Unicredito gennaio 2006, che paga un rendimento leggermente superiore al tasso Eurihor 3 mesi, oppure l'obbligazione Mediobanca luglio 2007, sostanzialmente in linea con quella dell'istituto guidato da Alessandro Profumo. Con il bond Intesa aprile 2008 è invece possibile spuntare un rendimento superiore, pari all'Eurihor 3 mesi maggiorato di 20 punti base. Fra gli assicurativi sono da segnalare le Generali 6,150Z(i luglio 2010, che rende circa 42 punti base in più del Bund decennale, ovvero il 4,310Zo. «Sarei invece più cauto sulle banche popolari» avverte Fanciullo. Il processo di consolidamento in atto nel settore potrebbe portare infatti a un peggioramento dell'affidabilità creditizia, come è accaduto nei giorni scorsi alla Popolare di Milano, che dopo l'acquisizione della Cassa di risparmio di Alessandria, si è vista abbassare l'outlook sul rating (a negativo da stabile) dall'agenzia Standard fr Poor's. [borsa&finanza] S&P Srarienza Prozo Cedola 1

Persone citate: Alessandro Profumo, Giovanni Tarditi, Giulio Tremonti, Lorenzo Dilena, Maria Cannata, Rocco Fanciullo, Tarditi, Tremonti

Luoghi citati: Alessandria, Milano, Novara, Verona