Una scommessa ad alta tensione di Ugo Bertone

Una scommessa ad alta tensione LA SPINTA ARRIVA DALLE FUSIONI E DAL FATTORE ENEL Una scommessa ad alta tensione Alle Utilities l'Oscar dei rendimenti di metà anno Ugo Bertone La gara degli utili, nei primi sei mesi del 2003, ha avuto un vincitore indiscusso; il settore utility. Non solo. Le matricole del settore, difensivo per eccellenza, fino a poche settimane fa hanno scontato il ritomo di interesse sui titoli ciclici, favoriti dalla scommessa sulla ripresa. Il risultato è che molti operatori si stanno domandando se la migliore occasione di investimento non si trovi proprio in questo settore trainato da tre fattori. 1) Il miglioramento del rapporto prezzo/utili (basta guardare la tabella a fianco per individuare rapporti ben inferiori alle 15 volte) e del margine operativo, come nel caso della Asm Brescia, che non soltanto è riuscita ad aumentare il valore della produzione del 30,60Zo rispetto ai primi sei mesi del 2002, ma ha anche segnato un incremento dell'utile operativo del 32,80Zo. Il risultato netto è addirittura più che raddoppiato sia per il miglioramento dei margini della divisione attiva nel business dell'energia, sia per la valutazione della partecipazione in Endesa Holding Italia con il metodo del patrimonio netto invece che con il criterio del costo. 2) Effetto traino dell'Enel. Nelle ultime settimane si è parlato con insistenza di un possibile collocamento privato (più volte smentito) di un pacchetto della società. L'ipotesi, almeno per il momento, sembra rientrata e questo ha ridotto le tensioni sul titolo, favorendo l'apprezzamento dei conti aziendali. Il colosso elettrico ha registrato nel primo semestre dell'anno un fatturato consolidato di 15,4 miliardi di euro, contro 14,4 miliardi dei primi sei mesi del 2002. In netto progresso anche l'ehit, mentre la flessione dell'utile netto è sostanzialmente riconducibile all'aumento del carico fiscale di circa 728 milioni di euro. Paolo Scaroni si è presentato ai soci con diverse buone notizie; la conferma che il dividendo si manterrà su livelli elevati, non meno del 50Zo; il raddoppio del mol di Wind, che potrà approdare in Borsa già nel giugno 2004; la quotazione, prima della fine del 2003, della rete di distribuzione Terna. 3) Appeal tra elettricità e dintorni, la corsa alle aggregazioni sul fronte delle ex municipalizzate. L'emiliana Hera, ad esempio, dopo aver integrato 11 realtà differenti ora si prepara a mettere il sigillo a nuove fusioni. «Entro l'anno contiamo di chiudere almeno un'operazione» ha assicurato il presidente, Tomaso Tommasi di Vignano. E già qualcosa di nuovo si potrebbe profilare all'orizzonte. Il 29 settembre il Comune di Padova aprirà formalmente il dossier per la privatizzazione di Aps Padova e l'I ottobre toccherà invece al governo di Ferrara schiudere le buste per scegliere il partner di Agea. Hera ha partecipato a entrambi i bandi, ma al momento la società guidata da Stefano Aldrovandi punta soprattutto sulla città romagnola. Su Aps Padova, invece, punta l'Acegas di Trieste decisa a realizzare una grande multiutility del Nord-Est. La partita è quindi tutta da giocare. Il titolo Hera, intanto, si è portato nuovamente sopra il prezzo di collocamento, giovedì 18 settembre ha toccato infatti quota 1,27 euro. Non finisce in provincia il fermento delle Utilities. Prima fra tutte Edison che in Borsa vola verso nuovi massimi dopo aver archiviato una semestrale migliore del previsto. Il mercato è in attesa delle decisioni di Romain Zaleski, secondo azionista del gruppo, cui spetta la scelta se e quando convertire (oppure cedere) i 551 milioni di warrant che potrebbero modificare l'assetto azionario del gruppo. Asm Brescia, invece, dopo aver liquidato come troppo complicati gli accordi per l'integrazione di altre ex municipalizzate, sta puntando all'acquisto di pezzi di rete. In particolare, avrebbe già firmato un preliminare per mettere in portafoglio la rete di distribuzione dei comuni limitrofi. Una manovra che assicurerebbe 97 mila nuovi clienti e del valore superiore ai 150 milioni. Ma la partita in Lombardia non finisce qui. Tra i vari scenari possibili c'è infatti anche quello di una fusione a tre tra Aem Milano, Bas (Bergamo) e l'Acsm Como, la prima candidata in ordine di tempo al matrimonio con l'utility di Bergamo. Fantafinanza? Non proprio, se si considera che il mercato, dopo aver ormai imboccato la strada della liberalizzazione, è condannato alla ricerca di maggior efficienza, un processo che stimola le aggregazioni. Con buone opportunità per i risparmiatori. [borsa&finanza] LE UTILITY IN NUMERI Dati in migliaia di euro Utile netto 1 sem. 03 717.457 14,4 34.551 51,2 DE FERRARI 138.280 15.077 22,2 45,6 6.410 6.165 9,1 39.2 ACQUEO. NICOLAY ÌABÌU JMO"" 4442 9,7 1.624 2fcd n.d. 43.606 39.8 55.626 n.s. 695 tÌ9«r 2.052 -63,8 n.s. AEM {*) 609.700 359334 43,8 57,0 362.800 n.s. 14.434 11,1 AMIGA 191.716 12,3 n.d ^BRESCIA 394.400 34,4 64.055 106,0 EDISON 3.277.000 -53,1 141.000 209,3 14.538.000 6,6 1.200.000 -12,7 ENERTAD 116.418 n.S. 4.505 94,0 Hfl**) 622.977 12,8 43.187 n.5. METAMODENAC**) 151.239 16,6 8.544 59,4 HHiRifEGAS 894.000 12,5 259.000 14,6 (*) Utile pre-imposte - (**) La performance estate calcolate dai momento della quotazione -

Persone citate: De Ferrari, Paolo Scaroni, Romain Zaleski, Stefano Aldrovandi, Tomaso Tommasi