Vìncono i piloti, a Suzuka non si corre di Enrico Biondi

Vìncono i piloti, a Suzuka non si corre MOTOMONDIALE: DOPO LA MORTE DI KATO, IL CIRCUITO GIAPPONESE DOVRÀ DIVENTARE PIÙ' SICURO Vìncono i piloti, a Suzuka non si corre Oggi a Rio Rossi parte in pole Enrico Biondi Indipendentemente da cosa accadrà oggi in pista, Valentino Bossi ha già vinto una delle sue battaglie più importanti: quella sulla sicurezza degli impianti. Ieri mattina a Bio, dove oggi si corre il Gp del Brasile, 12" appuntamento del Motomondiale, è arrivata dalla Federazione Intemazionale la notizia tanto attesa dai piloti: a Suzuka, il prossimo anno, non si correrà. I lavori decisi dagh organizzatori dell'impianto (che è di proprietà della Honda) per adeguare la pista alle richieste di sicurezza avanzate dai piloti richiedono troppo tempo perché siano conclusi in tempo utile per la gara d'inizio del prossimo anno. Bagion per cui il Gp del Giappone si disputerà nel 2004 a settembre, sul circuito di Motegi. Le prove scenderanno così da 17 a 16 e si comincerà il 18 aprile con il Gp del Sud Africa a Welkom. Una vittoria per i piloti, dunque: è la prima volta che accade una cosa del genere. Suzuka è il circuito teatro del terribile incidente che è costato la vita a Daijiro Kato all'inizio di stagione. Una pista che, da sempre, ha creato problemi di sicurezza: troppo vicini i muretti alla pista, troppo piccole le vie di fuga. La commissione sicurezza, istituita il giorno dopo la morte di Kato e di cui Valentino Bossi è il primo rappresentante (insieme con Aoki, Gibemau e Kenny Boberts) aveva detto chiaro e tondo che, in mancanza di adeguati lavori, a Suzuka i piloti non si sarebbero presentati. Qualche mese fa, un po' a sorpresa, alla presentazione dei calendari il nome di Suzuka era ricomparso con un punto interrogativo a fianco. Ieri la decisione di non correre nel 2004; «riservandosi di reinserire Suzuka - è scritto nel comunicato - nel 2005 a lavori ultimati». Un enorme passo avanti, quindi, che d'ora in poi, creato il precedente, costringerà tutti gli altri circuiti ad adeguarsi, pena la sospensione. Soddisfazione tra i piloti. Valentino: «E' una buona cosa. Per tutti, non solo per noi piloti. Suzuka è un tracciato che mi è sempre piaciuto, lì ci ho vinto la Otto Ore e gli ultimi tre Gp. Ma è troppo pericoloso: è stata presa la giusta decisione». Biaggi è categorico: «Se non riescono a fare in tempo le modifiche è giusto non correre». Poche ore dopo il primo successo a tavolino, Valentino (che in molti considerano vicino alla Yamaha, trasferimento che scatenerebbe un vero e proprio effetto domino nel motomercato) ha voluto chiudere la giornata alla grande, mettendo le mani sulla pole position e frantumando il record di Biaggi realizzato appena 24 ore prima: r49"038 per lui, tre decimi in meno del rivale, addirittura 1"2 in meno rispetto al suo tempo di giovedì. Boba da matti. Max, invece, non è riuscito a migliorarsi e si è dovuto accontentare del 4" tempo, ultimo della prima fila, dietro a Capirossi (stratosferico con la Ducati e ottimo 2") e Gibemau (che nel tentativo di migliorarsi è pure finito per terra. senza gravi conseguenze). NeUe altre prove, da segnalare, nella classe 250, la «rinascita» di Manuel Poggiali: dopo essersi mimetizzato per gran parte delle sessioni di prova, ieri il sammarinese ha piazzato il coljpo a effetto e si è classificato al 2 posto, alle spalle di un Elias sempre più scatenato. Il torinese Bolfo non è riuscito a migliorarsi ma resta terzo, seguito da vicino dallo spagnolo De Puniet. Per quanto riguarda la 125, infine, il leader del Mondiale, lo spagnolo Pedrosa, ha strappato la pole a De Angelis. Capitombolo senza conseguenze per un contatto violento tra Perugini e Borsoi. Ma attenzione: ci sono 13 piloti nello spazio di un secondo, quindi meglio non azzardare pronostici. Per Valentino Rossi ieri doppia vittoria: in pista e sul fronte della sicurezza

Luoghi citati: Brasile, Giappone, Rio Rossi, Sud Africa, Welkom