lera digitale entra nei musei

lera digitale entra nei musei tettura e l'Arte Contemporanea, per gli Archivi, per le Biblioteche e gli Istituti culturali e quella per i Beni Architettonici e il Paesaggio, che «Sancisce - spiega il ministro - la nostra rinnovata attenzione alla difesa del paesaggio». Il secondo è il Dipartimento per lo Spettacolo e lo Sport, da cui dipenderanno le Direzioni Generali per la Musica e il Teatro e per il Cinema. In questo modo - sottolinea il ministro - si formalizza una maggiore attenzione al settore musicale e vengono istituzionalizzate le competenze del Ministero in materia da vigilanza sullo sport». Il terzo, il Dipartimento per la Ricerca e l'innovazione, punterà a una gestione più moderna: «E' il cuore della riforma - dice Urbani verrà suddiviso in Risorse Umane e Fonnazione, Innovazione Tecnologica e Promozione. E' la chiave di volta per modernizzare un'amministrazione di grande tradizione e qua- IL MINISTRO URBANI: IN OGNI PROVINCIA APRIREMO UNO «SPORTELLO» PER DIALOGARE CON I CITTADINI lera digitale entra nei musei Via alla riforma del ministero dei Beni Culturali ROMA La cultura più a portata di mano: sembra il nocciolo della rifonna del ministero dei Beni culturali, appena approvata in Consiglio dei ministri. L'amministrazione, stando al ministro Giuliano Urbani, cercherà di avvicinarsi alla gente: intanto con una rete di uffici provinciali nuova di zecca (uno «sportello dei Beni Culturali» in ogni provincia), che dovrebbe snellire i rapporti tra organismi centrali e i cittadini, «Il che significa sei-vizi più vicini, e avere a portata di mano persone che conoscono meglio il territorio e i suoi beni», dice il ministro. Poi con l'introduzione di un nuovissimo Dipartimento per la Ricerca e l'innovazione, che ad esempio punterà di più sulle nuove tecnologie: «Dobbiamo conservare il passato spiega Urbani - ma anche guardare alle innovazioni tecnologiche : 0 digitale può costituire un'importante prevenzione del rischio. Pensi se riuscissimo a dotare gli addetti nei musei di macchinette digitali per immagazzinare notizie su una crepa, su ima macchia di umidità, e a trasmettere immediatamente queste osservazioni a una banca dati centralo, senza riempire moduli e scartoffie. Prima si arriva meglio si interviene». La tecnologia servirebbe anche a una catalogazione più rapida, per\ che l'ignoranza ài quello che abmamo è una carenza gravissima e | antica: cominciare a sapere cosa c'è in Italia è già un modo per proteggere il nostro patrimonio. «Un'opportunità che non dobbiamo fallire», dice Urbani. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali sarà strutturato in tre dipartimenti, da cui dipenderanno le Direzioni generali; viene inoltre abolito il Segretariaio generale. Il primo Dipartimento è quello per la tutela del Bel Paese, cioè il Dipartimento per le Antichità, le Belle Arti e il Paesaggio, «Per rafforzare il concetto - dice Urbani - che la tutela dei tesori che fonnano il Bel Paese è un tutt'uno indivisibile». Dal Dipartimento dipenderanno le Direzioni Generali per l'Archeologia, per i Beni Artistici e Storici, per lArchi- lità specialistica, che però deve essere sempre più efficiente e sempre più attenta ai bisogni dei cittadini». Al dipartimento faranno capo anche gli istituti centrali che si occupano della ricerca (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Istituto Centrale per il Restauro, Opifi¬ cio delle Pietre Dure, Istituto per la Storia dell'Arte) ((per coordinare ed ottimizzare le grandi eccellenze che l'Italia ha raggiunto in questi settori e per metter e al servizio del sistema Paese. All'interno di questo dipartimento verrà creato un Ufficio Servizi che dovrà stimolare anche la promozione dei nostri beni culturali, il rapporto con il pubblico e il miglioramento dei servizi di accoglienza museale : in una parola dalla promozione al merchandising». Infine - conclude Urbani - la Direzione Risorse Umane «darà grande impulso alle politiche di formazione del personale, finora piuttosto trascurate anche perché oggi la gestione del personale è frammentata fra le varie direzioni». Gli altri punti «qualificanti» della riforma sono, secondo il ministro, le «nuove figure dei Soprintendenti Regionali, cui finalmente sono conferiti effettivi poteri di coordinamento e gestione». [e. g.] Sarà organizzato in tre dipartimenti tra cui quello strategico per la Ricerca e l'Innovazione che punterà sulle nuove tecnologie

Persone citate: Giuliano Urbani, Urbani

Luoghi citati: Italia, Roma