Chi ben comincia deve vincere la Champions di Darwin Pastorin

Chi ben comincia deve vincere la Champions BIANCONERO E' Chi ben comincia deve vincere la Champions Darwin Pastorin RIECCOMI popolo bianconero, fedeli scudettati, un'altra stagione, già presaga di gloria, è cominciata. I peana si sono levati a New York, con la conquista della Supercoppa italiana. In campionato viaggiamo a punteggio pieno, in ottima compagnia, va detto, e la notte di Champions League ha conosciuto altre perle lucenti di Alex Del Piero. Davanti ai prodigi del nostro campione, i turchi del Galatasaray hanno alzato bandiera bianca. E domenica sera, nel posticipo, diretta su Sky Sport 1, la prima finalina scudetto: Juventus-Roma. Niente male, dopo appena tre giornate. Del Piero contro Totti, una disfida che promette meraviglie, colpi d'autore, punizioni da abbaglio, assist travolgenti. Pinturicchio è pronto: anche perché questo potrebbe diventare l'anno del suo strameritato «Pallone d'Oro». In panchina, poi, duello tattico e psicologico tra due filosofi del football: Marcello Lippi e Fabio Capello. Lippi è la nostra sicurezza, la nostra luce: ci sentiamo spesso al telefono e la sua voglia di vincere, vi assicuro, è quella di sempre. Un allenatore di cervelli, un uomo che è entrato nelle viscere della storia juventina, nella sua cultura e nella sue radici. Sarà dolore, domenica notte, non vedere in tribuna il presidente Chiusano. Lo ricordo con stima e affetto, bianconero nel cuore, persona dal sorriso leggero, mai una parola fuori posto, mai una polemica: detestava l'effimero, il superficiale, il banale. Salutiamo Franzo Grande Stevens, un altro avvocato a entrare nel mito: perché la Juve non è soltanto una società di calcio, è un fenomeno sociopoetico, una categoria dello spirito. Lo sanno, da più di un secolo, i nostri avversari, costretti a inchini e mugugni, a disperate •rese. Aparlare è il nostro percorso, dall'epoca dei pionieri a questi giorni subito fasciati di gloria. I giorni dei nuovi simboli: Appiah e Legrottaglie, maradonino Miccoli e Maresca, alla vecchia guardia che resiste, con Ciro Ferrara che ha scoperto l'elisir dell'eterna giovinezza. Vai Juve, dunque: il vento del successo ti è di nuovo compagno, amico. Ti vogliamo vedere, soprattutto, alzare la Chamaions League: troppe sono state e ferite, le delusioni. Ci congediamo con Montale: l'attesa è lunga, il mio sogno di te non è finito.

Luoghi citati: New York, Roma