Wall Street senza testa ma i listini tirano dritto di Paolo Mastrolilli

Wall Street senza testa ma i listini tirano dritto PER IL FUTURO SI FANNO NOMI DI WARREN BUFFETT E RUDY GIULIANI Wall Street senza testa ma i listini tirano dritto Non si trova il successore del presidente della Borsa Richard Grasso Il Nasdaq ai massimi da un anno e mezzo balza oltre i 1.900 punti Paolo Mastrolilli NEW YORK Girano pure i nomi dell'ex sindaco di New York Rudy Giuliani e del finanziere Warren Buffett, come candidati alla presidenza della borsa di Wall Street, ma almeno ieri il mercato non ha accusato la caduta di Richard Grasso, trascorrendo tutta la giornata con gii indici in territorio positivo. Record da 18 mesi per U Nasdaq che rompe la sogha dei 1900 punti, mentre il Dow Jones ha guadagnato ri,1907o. Adesso il vero interrogativo, oltre a quello sul nome del successore dopo che Larry Sonsini ha rifiutato l'interim, riguarda le riforme che lo scandalo dovrebbe generare nel governo di un'istituzione che primeggia a livello intemazionale da 211 anni. La ragione della crisi è nota. Richard Grasso, l'ex impiegato senza laurea che era arrivato al vertice del New York Stock Exchange (Nyse), era stato confermato ad agosto come presidente. Le nuove regole sulla govemance, varate dopo il fallimento della Enron e gli altri scandah contabili, obbligavano il Board della borsa a rivelare il suo compenso, ma quando si è saputa la cifra è scoppiata una tempesta. Grasso, infatti, guadagnava 1,4 milioni di dollari all'anno, ma nel corso della sua carriera aveva accumulato arretrati per 140 milioni. Siccome il suo mestiere è regolare l'attività di Wall Street, quasi tutti hanno gridato al conflitto d'interesse, perché prendeva somme principesche proprio dalle persone che doveva controllare. La crisi è precipitata mercoledì pomeriggio, durante una riunione d'emergenza del Board, in cui si è consumato un vero e proprio regolamento di conti tra gli amici e i nemici del presidente. Il capo di Goldman Sachs Hank Pauìson, quello di Morgan Stanley Philip Purcell, e quello di JP Morgan Chase William Harrison, hanno chiesto le dimissioni di Grasso, sostenuti anche dall'ex segretario di Stato Albright. James Cayne, capo di Beam Stearns, e Ken Langone, ex responsabile del comitato che stabilisce i compensi, hanno cercato di difenderlo, sostenuti dall'esterno anche dal presidente di Citigroup, Sanford Weill. Alla fine, però, il destino del presidente è andato ai voti, e 13 membri del Board contro 7 hanno chiesto che si facesse da parte. Con l'uscita di scena di Grasso si chiude un'era cominciata nel 1995, che era corrisposta al grande boom economico degli anni Novanta. Anche i critici riconoscono che l'ex presidente aveva fatto un buon lavoro, allungando il listino e rilanciando l'immagine di Wall Street, ma la crisi della govemance scoppiata dopo il caso Enron ha finito per abbatterlo, nonostante non abbia violato alcuna legge. Il problema, ora, è come ripartire, perché la caduta di Grasso dovrebbe diventare l'occasione per riformare l'Nyse. Il primo punto di partenza, ovviamente, è il nome del successore. Larry Sonsini, famoso avvocato di San Francisco, ha rifiutato l'interim, e quindi per il momento le operazioni giornaliere verranno gestite dai vice Robert Britz e Catherine Kinney. Alcuni osservatori dicono che dopo una crisi del genere serve una persona nota ed autorevole, e perciò circolano voci come quelle su Giuliani a Buffett. Ma il capo della Securities and Exchange Commission, quel William Donaldson che era stato un predecessore di Grasso, ha chiesto espressamente al Board di Wall Street di rivedere le sue regole di govemance, e questo dovrebbe aprire la porta alle riforme. In discussione non ci sono solo le modalità per stabilire gli stipendi dei dirigenti, ma anche preposte per separare la funzione regolatrice da quella commerciale. Il Board ha nominato Cari McCaU, ex controllore dei conti dello stato di New York e membro del comitato per i compensi, come direttore del progetto di riforma, che naturalmente è tutto ancora da discutere. Nel frattempo gli operatori hanno fatto finta di niente, concentrandosi solo sui dati economici invece che sulla burrasca intema. Anche Grasso ha fatto finta di niente, dimissioni a parte: infatti se non ci saranno nuove sorprese, dovrebbe andare via portandosi i 140 milioni di dollari contestati che gli spettano. A sostenere gli indici sono stati i dati positivi provenienti dal fronte macroeconomico, con i sussidi di disoccupazione scesi di 29.000 unità a quota 399.000. Il dato è stato mighore delle stime degli analisti. Bene anche il superindice economico Usa, cresciuto dello 0,40Zo in agosto, in linea con le previsioni. Hanno fatto la loro parte anche alcune buone notizie provenientidal fronte societario, di cui hanno beneficiato soprattutto i titoli finanziari ( -t- 2,060Zo). 300Zo 2007o NASDAQ 400Zo GENNAIO 02 MAGGIO 02 SETTEMBRE 02 GENNAIO 03 MAGGIO 03 SETTEMBRE 03

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