Berlino-Parigi, un piano per la ripresa di Francesca Sforza

Berlino-Parigi, un piano per la ripresa CONSULTAZIONI FRANCO-TEDESCHE, I DUE PAESI FAVOREVOLI A DEFICIT PIÙ' ALTI Berlino-Parigi, un piano per la ripresa Schroeder e Chirac, dieci proposte sugli investimenti Francesca Sforza corrispondente da BERLINO Per prima cosa un elogio alla presidenza italiana, che con il suo programma di investimenti europei ha mostrato di muoversi sulla strada giusta. E subito dopo «qualche piccola integrazione» al medesimo programma, perché le esigenze delle due grandi economie della zona euro non vanno proprio nella stessa direzione indicata dagli italiani. In un documento diviso in dieci punti, Gerhard Schroeder e Jacques Chirac, nel corso delle consultazioni franco-tedesche ieri a Berlino, hanno dichiarato di essere pronti «a partecipare a uno sforzo di nuovo dinamismo dell'Europa». E hanno precisato che i progetti per dare impulso alla crescita investono il settore delle telecomunicazioni, della ricerca, dei trasporti e delle energie rinnovabili. Documento preciso e lacunoso allo stesso tempo. Preciso quando indica la volontà di terminare entro luglio 2007 la linea Parigi-Badrecourt (abbreviando così di mezz'ora le tratte ParigiStrasburgo e Monaco-Francoforte) o di costruire un ponte e una stazione nella città renana di Kehl. Lacunoso quando affronta il tema della Torino-Lione, tanto caro al governo itahano. In questo caso non ci sono né date né scadenze, solo un generico ùnpegno, «da parte di Francia e Germania», a «collaborare con le ferrovie italiane per lo sviluppo dei treni di terza generazione e il rafforzamento del livello delle infrastrutture in Europa». Secondo una fonte diplomatica francese a Berlino, non sono le consultazioni franco-tedesche la sede adatta per discutere di progetti che riguardano i rapporti con l'Italia o altri paesi. La questione, dunque, rimane aperta. Tra gfì altri progetti annunciati dalla coppia franco tedesca senza entrare nei dettagli, ci sono lo sviluppo delle applicazioni informatiche per il trasporto aereo, ferroviario e su strada; l'incremento delle reti terrestri di telediffusione di radio e televisione; la collaborazione sul sistema satellitare alternativo al Gps Galileo e l'impegno per aumentare l'utilizzo dell'energia eolica. Per un costo complessivo che non è stato precisato, ma che secondo fonti francesi si aggirerebbe intomo ai tre miliardi di euro. Ma è sufficiente il programma messo a punto dai due capi di Stato per far fronte al pessimismo espresso dal Fondo Monetario Intemazionale? Nel «World Economie Outlook» presentato a Dubai, infatti, è emerso con chiarezza che la debolezza economica tedesca, fatta di una stagnazione lunga tre anni, minaccia di frenare le prospettive di ripresa dell'intera zona euro, trascinando tutti gli stati membri verso il basso. «E' proprio di questo che abbiamo parlato - ha risposto con decisione il cancelliere - e vedrete che portando avanti il cammino delle riforme già avviato in queste fasi della legislatura, l'economia tedesca comincerà a riprendersi». «Siamo assolutamente sulla strada giusta», ha aggiunto. Anche se questo significa, è sottinteso, deficit più alti. Completa identità di vedute con Chirac non solo sui temi della ripresa e della crescita, ma anche su quelli di politica estera. «Germania e Francia hanno da lungo tempo dimostrato di avere stessi valori e stessi obiettivi», ha detto il presidente francese. E questo vale non solo per «i biso¬ gni sociali dell'Europa» - come Chirac ha definito i desideri e i timori dei cittadini europei - ma anche per la situazione in Medio Oriente e in Afghanistan. «Siamo entrambi preoccupati della situazione in Iraq - ha aggiunto Chirac - e siamo convinti che il passaggio della sovranità al popolo iracheno debba avvenire rapidamente». Nell'ordine di mesi, «non di anni». Il presidente francese ha poi confermato che Schroeder gli ha parlato della disponibilità tedesca ad aiutare gli iracheni nell'addestramento di forze di polizia e dell'esercito, sottolineando al riguardo il pieno appoggio francese. Per chiarire la sua posizione agli americani, il cancelliere Schroeder partirà lunedì prossimo alla volta di New York, dove prenderà parte ai lavori dell'Assemblea generale dell'Orni. Se non ci saranno ulteriori intoppi diplomatici, incontrerà il presidente George W. Bush il 24 settembre. Si tratta del primo colloquio tra i due leader dopo 18 mesi di silenzio. Signor cancelliere, signor presidente, potreste dare qualche anticipazione del tanto atteso incontro di sabato con Tony Blair? Alla domanda Gerhard Schroeder ha risposto con un sorriso: «Non vorrei rovinare a me e a voi il piacere di rivederci tutti qui, sabato prossimo». Il presidente francese Jacques Chirac e il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder brindano durante il loro incontro di ieri nella cancelleria di Berlino