Del Piero mette sotto i turchi di Terim di Marco Ansaldo

Del Piero mette sotto i turchi di Terim CHAMPIONS LEAGUE: NEL FINALE LA JUVE BATTE IL GALATASARAY, A SEGNO CON HAKAN SUKUR Del Piero mette sotto i turchi di Terim Gran gol in apertura e punizione maligna, complice Ferrara Marco Ansaldo TORINO Fatih Terim non potrà più inorgoglirsi all'idea che la Juve non l'ha mai battuto, perché questa volta ha perso con il Galatasaray per 2-1. Ma neppure Lippi si vanterà per l'esordio nella Champions League della riscossa: un successo anemico di gioco, esangue di spettacolo, buono per mettersi al comando del girone più che per fugare le ombre sull'inizio della stagione che sarà testata, con ben altra forza, domenica dalla Roma. C'è ancora qualcosa di spento nelle idee dei bianconeri. Molti fili sono scollegati. E quando il pubblico (rado, meno di 15 mila paganti) implora che l'arbitro fischi la fine, vuol dire che non ha troppa fiducia nella tenuta della squadra. Comunque si incassa quello che si può. E la Juve, oltre al risultato, incamera la doppietta di Del Piero, in testa alla classifica dei goleador italiani di Champions League, anche se tutti (compresa l'Uefa) avremmo scommesso sul tocco di Ferrara nel raddoppio. Il primo tempo della Juve è stato dissennato nel modo in cui ba subUo il gol di Hakan Sukur, e soprattutto nella quantità di azioni che ha sprecato pur senza premere sull'acceleratore. Il Galatasaray è una formazione di omarini che scambiano bene il pallone, il suo tallone d'Achille è la difesa, «la banda del Bulent» dal nome del suo interprete più rappresentativo. La Juve ne ha approfittato subito e si è seduta. Del Piero si è trovato liberissimo in mezzo all'area sul passaggio di Camoranesi al 5' ed è stato un gioco infilare Mondragon in diagonale. La semplicità di quell' azione ha convinto i bianconeri che avrebbero potuto replicare come e quando avessero voluto: si sono specchiati nella luna. L'esempio è l'occasione sprecata al 14' da Nedved che non ha tirato in porta per servire Trezeguet, anticipato. Sarebbe stato un gol da manuale quando bastava una rete meno preziosa, però certa. Per cinque volte la Juve avrebbe potuto passare. Con l'azione di cui si è detto; con un tiro improvviso di Trezeguet al 13'; con un colpo di testa di Ferrara parato da Mondragon al 26'; con la deviazione a botta sicura di Trezeguet al 34' su calcio d'angolo e salvata sulla linea da Batista; con l'ultimo colpo di testa di Del Piero al 44', dopo il cross di Camoranesi in fotocopia rispetto al gol. Poca polpa, però. il cumulo di occasioni si spiega con la burrosità della difesa turca, presidiata da Frank De Boer al tramonto e dal capitano Bulent. Sulla destra il brasiliano Prates era tanto efficace nella spinta quanto svagato nelle chiusure e infatti, al gol di Del Piero, stava pensando a come farsi una «caipirinha» al bar dello stadio. Juve lenta nelle cadenze, scollata negli arrembaggi. Ripetiamo il giudizio di Verona: rispetto all'anno scorso manca la magia dinamica di Nedved, che scaval- la a vuoto e con un attimo di ritardo: è una questione di forma e di lucidità, non di impegno. E se un meccanismo essenziale della manovra non è oliato, l'intera macchina cigola. Aggredita dal pressing avanzato di Terim, la Juve ha trovato poche soluzioni se non sui calci da fermo, pur ruotando le posizioni degli uomini in attacco. Camoranesi è sparito tra il primo assist e quello conclusivo del primo tempo, i due centrocampisti hanno cucito gli orli con aghi spuntati, l'effervescenza di Zambrotta si è stemperata nel whisky dei gallesi in Nazionale: era dalla semifinale con il Real Madrid che Zambrotta continuava a correre, prima o poi doveva rallentare. Con queste premesse, si vedeva qualcosina in Del Piero e non solo sulle palle gol, sebbene Alex alternasse giocate lucide ad altre incomprensibili, come al 12' della ripresa quando sprecava il contropiede servendo un turco invece di Nedved appostato in tutt'altra zona. Gli omarini si rincuoravano al gol di Hakan Sukur, che giocando nel Toro, Inter e Parma ha lasciato ricordi pietosi come la sua malinconia eppure quando vede la Juve segna. L'aveva fatto anche nel 2-2 di cinque anni fa. Minuto 19, angolo di Prades dalla destra, mezza Juve sta a guardare il colpo di testa del turco in anticipo su Nedved. 11 fraseggio lesto di Ergun e del giovane Sabri, le avanzate sulle fasce e la razionalità di Batista davanti alla difesa, infastidivano. Tuttavia se ci fosse stata la Juve del finale di stagione, Terim sarebbe finito come Napoleone a Sant'Elena. Così invece i giallorossi reggevano botta, peggio di quanto potrà fare la Roma domenica prossima ma avvicinandosi all'obiettivo del pareggio. La traversa colpita da Del Piero sulla punizione al 21' era un campanello d'allarme che non svegliava nessuno: su quella successiva, sempre di Alex al 28', i difensori turchi erano ancora belli e addormentati mentre il Ferrara solitario faceva velo alla palla che entrava in porta. Con il centrocampo rinnovato e irrobustito da Tudor e Davids (solita ovazione) la Juve concludeva senza entusiasmi una vittoria senza medaglie, reclamando il rigore per la spinta di Prates a Del Piero lanciato sul cross dalla destra di Appiah. Proprio nel finale Mondragon si salvava dalla conclusione di Di Vaio. Comunque, poca polpa. mrnm (4-2-3-1) Buffon 5; Thuram 5,5, Ferrara 6,5, Monterò 6, Zambrotta 6; Tacchlnardi 5,5 (TstDavids 6), Applah 6; Camoranesi 5,5 (20' st Tudor 6), Nedved 5,5, Del Piero 6,5; Trezeguet 6 (33' st DI Vaio sv). Ali.: Lippi 6, —sa (4-5-1) Mondragon 6; Prates 5,5, Bulent 5, De Boer 5, Hakan Unsal 6 (38' st Tamas sv); Fabio Finto 6(35'stArlfsv), Sabrl 6, Batista 6, Ergun 6, Hasan Sas 5,5 (20' st Cihan 5,5); Hakan Sukur 6,5. Ali.: Terim 6. Arbitro: Ivanov (Russia) 6 Reti: pt: 5' Del Piero, 19' Hakan Sukur; st: 28' Del Piero. Ammoniti: De Boer. Spettatori: 14.420 paganti, Incasso di e 275.220. Successo importante per il futuro europeo ma la squadra di Lippi non ha entusiasmato, subendo con troppa leggerezza il provvisorio pareggio Domenica con la Roma servirà un altro ritmo Grande ammucchiata dei bianconeri, che sommergono Alex Del Piero dopo il gran gol realizzato contro i turchi a inizio partita

Luoghi citati: Ferrara, Madrid, Parma, Russia, Sant'elena, Torino, Verona