Prete antimafia accusato di pedofilia di Lirio Abbate

Prete antimafia accusato di pedofilia PALERMO, DUE ANNI DI INDAGINI E DECINE DI RAGAZZI ASCOLTATI Prete antimafia accusato di pedofilia Don Turturro: innocente, affronto questo calvario Lirio Abbate corrispondente da PALERMO Le accuse di pedofilia arrivano da due bambini e colpiscono don Paolo Turturro, prete antimafia della chiesa di Santa Lucia, sistemata davanti all'ingresso del carcere dell'Ucciardone. Reati pesanti per il sacerdote, noto per aver organizzato nel giorno dell'Epifania un falò con le armi giocattolo che i suoi piccoli parrocchiani gli avevano consegnato, da sempre in prima fila nella lotta contro la mafia. Al sostituto procuratore di Palermo, Alessia Sinatra, e agli agenti della sezione Minori della squadra mobile i due bambini hanno riferito di essere stati oggetto di molestie sessuali da parte di don Paolo. Ieri mattina è arrivata la decisione del gip, Marcello Viola, che ha ordinato il divieto di dimora a Palermo e provincia, dopo due anni di indagini. L'inchiesta prende il via in seguito alla denuncia presentata dai genitori.di uno dei due piccoli: aveva raccontato all'insegnante delle scuole elementari di essere stato baciato in bocca da un sacerdote «di nome Paolo». Poi è stato ascoltato anche l'altro bambino, che aveva rifei4tìl!^lla madre di aver subito violenze sessuali. Gli investigatori nei mesi scorsi hanno interrogato decine di ragazzi del quartiere Borgo Vecchio, alla presenza di assistenti sociali e del pm che coordina l'inchiesta. Anche loro hanno confermato di essere stati oggetto di attenzioni particolari da parte del sacerdote, sostenendo che in alcuni casi sarebbero stati pure picchiati. Ma lo stesso pubblico ministero non ha ravvisato la necessità dell'arresto per don Paolo. «Abbiamo ravvisato - dice il pm Sinatra - che non c'erano le esigenze della custodia cautelare in carcere per don Turturro, e per questo motivo è stato deciso di chiedere al gip ima misura alternativa che è quella del divieto di soggiorno a Palermo e provincia». Il prete, gli occhi rossi di pianto, ha parlato con i suoi fedeli prima di trasferirsi nel Messinese: «Sono sereno perché so di non aver commesso ciò di cui mi si accusa ed affronto questo calvario mettendomi nelle mani del buon Dio». I parrocchiani sono tutti con lui. E quando la notizia giunge nel quartiere, i commenti sono unanimi a difesa del sacerdote. Al suo fianco si schiera la curia arcivescovile, e il vicario del cardinale De Giorgi, monsignor Di Cristina, mette in guardia da ogni condanna sommaria: «Ricordiamo che Padre Turturro si professa innocente e che, anche se riponiamo tutta la nostra fidu¬ cia nelle autorità giudiziarie, non è stato provato nulla». Il vicario difende l'impegno sociale del sacerdote che «per un qualche interesse, potrebbe indirettamente essere la causa di queste accuse». E al fianco di padre Turturro si schierano non solo i parrocchiani («Pedofilo? impossibile») ma anche sacerdoti protagonisti delle battaglie antimafia come padre Pintacuda, esponenti politici come il senatore Costantino Garraffa e l'ex deputato Manlio Mele, e il protagonista della crociata antipedofilia don Fortunato Di Noto. Sul terreno giudiziario è già iniziata la battaglia tra accusa e difesa. E se il legale del sacerdote, l'avvocato Vincenzo Gervasi, sostiene che «le dichiarazioni dei bambini indicati come vittime di abusi sono contraddittorie e non c'è agli atti ima consulenza medico-legale che dimostri la violenza», per il pm Sinatra «nei mesi scorsi sono stati effettuati tutti i riscontri alle accuse e abbiamo valutato le dichiarazioni di decine di bambini». Nato a Giovinazzo, in provincia di Bari, cugino di secondo grado dell'attore americano John, don Paolo arriva a Palermo nell'86. Diventa parroco della chiesa di Santa Lucia, parrocchia di uno dei quartieri più a rischio della città, il Borgo Vecchio. Fonda un'associazione di intervento sociale e la chiama «Dipingi la pace», coagulando decine di volontari e promuovendo la cultura antimafia, tra appelli al pentimento dei boss stragisti e rivelazioni clamorose, come quella di aver confessato, in chiesa, uno degli autori dell'eccidio di Capaci. Il sacerdote è stato allontanato da Palermo I parrocchiani si schierano con lui La Curia: no alle condanne sommarie E' il fondatore di un'associazione a favore della legalità Aveva confessato uno degli autori della strage di Capaci Don Paolo Turturro nelle strade di Palermo

Luoghi citati: Bari, Capaci, Giovinazzo, Palermo