«Nessuno sconto: al Toro interessa solo la A» di Silvia Garbarino
«Nessuno sconto: al Toro interessa solo la A» IL GRINTOSO DIFENSORE ARGENTINO SUONA LA CARICA PER LE TRASFERTE DI COMO E AVELLINO: CI STIAMO ASSESTANDO, E IO SO ANCHE SEGNARE «Nessuno sconto: al Toro interessa solo la A» Fernandez: forti oltre gli schemi Silvia Garbarino TORINO Provare, provare e riprovare ancora, finché i meccanismi che non erano preventivati siano oliati e mandati a memoria. Da tutti, nessuno escluso. Anche l'ultimo allenamento del Toro, svolto al solito Comunale con il costante rumore in sottofondo dell'escavatrice, rende perfettamente l'idea di una squadracantiere, ancora in costruzione. Calati nell'emergenza per l'assenza degli elementi chiave del centrocampo (Walem e Masolini), che nella strategia di Rossi avrebbero dovuto dare il tempo a tutti i reparti e geometrie funzionali per l'attacco, i granata sono sottoposti a un doppio lavoro, fisico e mentale. Il 4-3-3, modulo preventivato ad inizio preparazione, non può essere applicato e allora sotto con il 4-4-2, che richiede un'assimilazione, e relativi movimenti, differenti. Un intoppo che non sembra al momento, comunque, svaporare la grinta che aleggia nello spogliatoio. Trascinati dall'entusiasmo palpabile di «Ferrari» Fuser, da un De Ascentis scalpitante e un Ferrante caparbio, i granata hanno ripetuto decine di volte i rifornimenti dalle fasce e i tiri dalla distanza. Per capire che il clima dopo la vittoria stentata con il Genoa è positivamente infuocato, bastano pochi minuti: ad ogni palla insaccata un urlo, ad ogni palo e traversa, un mugolio. La doppia trasferta, Como e Avellino, nei prossimi cinque giomi è la prima verifica di peso, di questa trasformazione in atto. Ezio Rossi, che sa di non poter compiere passi falsi, pena un distacco dal gruppo di vetta, poi faticosissimo da colmare, cerca soluzioni anche in difesa. Contro i rossoblu, sulle palle alte, i granata hanno ballato parecchio. Uno dei giocatori nel mirino è Mariano Fernandez, il venticinquenne centrale argentino approdato in Italia con la non esaltante fama di fabbro dell'area. «Stiamo lavorando intensamente - dice -: l'obiettivo è la promozione in serie A. Con il mister si parla parecchio e si valutano tutti gli schemi per limare gli errori, tipo quelli compiuti contro il Genoa. Nel primo tempo la difesa non era riuscita ad assestarsi, nella ripresa abbiamo trovato un equilibrio maggiore». Il gol-partita di Fuser ha stoppato le critiche, pronte a salire. «Ho esultato come un matto? Normale perché era importante vincere in casa - spiega - contro un avversario difficile. Ho conosciuto così la curva Maratona, il calore dei tifosi. E' "caliente" proprio come mi avevano raccontato». Ingaggiato per sbarrare il passo agli attaccanti avversari, il biondo gaucho ha dimostrato domenica di possedere nei piedi anche la sensibilità con due lanci da 40 metri tecnicamente perfetti. «Se mi si lascia giocare, se la partita lo consente, mi diverte costruire il gioco - sorride -. E so anche segnare, anzi spero al più presto di ripetere il gol realizzato in amichevole con l'Orbassano». Qualche differenza rispetto ai campionati argentino e portoghese dove ha militato, Fernandez però l'ha già rilevata. «Qui si corre di più e c'è un gioco più vigoroso, va bene per un combattente come me. Finora non ho avuto nessun problema con gli arbitri, si dialoga e poi se arrivo prima io dell'avversario sulla palla non c'è motivo di discussione». Per lui il 4-3-3 o il 4-4-2 non fa troppa differenza: «Se stiamo bene abbiamo le capacità per giocare in tutti e due i modi. L'unica regola fondamentale è che qualcuno segni, Ferrante, Fuser o Fabbrini che non conoscevo e di cui mi ha colpito la potenza "barbara"». Il fronte-infermeria, che accudirà ancora per un bel po' di tempo Walem e Masolini, si è allargato ieri con Galante, che per una contusione al ginocchio destro ha svolto lavoro in palestra, mentre dovrebbe abbandonare le bende e riunirsi al gruppo oggi il brasiliano Ronaldo Vanin. L'argentino Mariano Fernandez (a sinistra nella foto, con Mandelli), 25 anni, perno centrale della difesa granata
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