Il Toro non vuole più partenze false di Roberto Condio

Il Toro non vuole più partenze false TRA SABATO E MARTEDÌ DUE TRASFERTE CHE POSSONO GIÀ INDIRIZZARE LA STAGIONE Il Toro non vuole più partenze false A Como e Avellino per invertire una tendenza decennale analisi Roberto Condio TORINO DUE partite in archivio, 44 ancora da giocare. La folle serie B di quest'anno stanca soltanto a osservarne il calendario. C'è tanto, troppo tempo davanti per far di tutto, in classifica: fuggire, inciampare e recuperare; deprimersi ed esaltarsi. Eppure, per il Toro caduto a Bari ma bravo a rialzarsi subito contro il Genoa, è già un momento deUcato. Quasi una svolta, la prima di una stagione-maratona, piena di incognite. Il bivio che sta di fronte ai granata è un doppio viaggio in casa di avversari scomodi da fare nel giro di 72 ore: sabato sera a Como, contro un'altra reduce da una A disastrosa; martedì sera ad Avellino, contro la neopromossa di Zeman, protagonista di due 0-0 nelle prime due giornate. Siccome il Toro non vince una trasferta di campionato dal 30 marzo 2002 (1-0 sul Verona, firmato José Ramallo Franco, l'uruguagio «desaparecido»), anche se adesso si parla di serie cadetta, è facile capire l'alto coefficiente di rischio della tre giorni lombardoirpina. Possono capitare molte cose, fra Como e Avellino. Ezio Rossi, naturalmente, lavora per spezzare il digiuno esterno, per centrare un en plein che varrebbe già un primo tentativo di allungo. Si accontenterebbe anche di qualche punticino in meno, il tecnico granata: restare nel gruppo e, nel frattempo, veder crescere il livello di gioco della squadra. Quel che invece l'ex ragazzo del «Fila» vuole assolutamente evitare è un flop totale o magari attenuato da un pareggino. Significherebbe cominciare con l'handicap, essere subito costretti a rimontare alla vigilia di un mese di fuoco (Palermo, Ternana, Pescara, Cagliari, Atalanta e Napoli nell'ordine). Vorrebbe dire, insomma, inanellare l'ennesima falsa partenza, una pesantissima zavorra che ormai da 9 campionati condiziona il Toro, a prescindere dalla categoria e dall'allenatore. Impressionante la serie di inizi di stagione in chiave granata completamente sballati, a partire dal 1994-95: primi turni con vittorie col contagocce, sconfìtte a raffica, classifiche lacrimose e, di conseguenza, allenatori cacciati. Ben tre, negli ultimi sei anni; Souness nel 1997, Simoni nel 2000 e Camolese nello scorso torneo. Più che una coincidenza sembra una maledizione ormai entrata nel Dna di una squadra che poi, spesso e volentieri, è riuscita a rimediare, a cambiare a marcia. Roba da toccare ferro, comunque. Per ritrovare un Toro rampan-. te fin dall'avvio occorre risalire al 1993: 3-0 a Piacenza, 2-1 all'Atalanta, 0-0 a NapoU e 1-0 sull'Udinese per un primato alla pari col Milan dopo quattro turni di A. Dieci anni dopo e una categoria più in basso, Ezio Rossi sogna un'altra partenza lancia- ta, dopo aver già lasciato a Bari sicuramente più del dovuto e arraffato col Genoa forse più del meritato. Potevano essere due pareggi, invece sono stati un ko e una vittoria; al tirar delle somme, un punto in più in graduatoria. Accelerare il passo è doveroso, ma non sarà facile. Perché il Toro che ha cominciato il campionato non è quello che il suo tecnico aveva in testa. Doveva essere un 4-3-3 con Walem o Masolini a dettare i tempi in mezzo al campo. Invece, uno dopo l'altro, il belga (pubalgia) e l'ex triestino fedelissimo di Rossi (strappo a un polpaccio) si sono bloccati. Masolini lo rivedremo non prima di novembre; Walem si allena a parte, con prudenza, ma ragionevolmente non sarà disponibile prima di ottobre. Così, a Bari e contro il Genoa è stato un 4-4-2. E lo sarà ancora chissà per quanto. Con un Fuser scintillante sulla de¬ stra ma anche con un Pinga che non offre ancora quel valore aggiunto che da lui è lecito attendersi. Con Ver-gassola e Conticchio bravi a distruggere, meno a costruire. Con una difesa ancora da sistemare nell'intesa e pure negli uomini; Adami o Martinelli a destra? Balzaretti o Castellini a sinistra? Adesso che il precampionato più lungo della storia è terminato, non c'è più molto tempo per provare e sperimentare. Più che allenarsi, da qui a giugno ci sarà da giocare. E per Rossi, che a Trieste si è imposto anche per la sua capacità di far cambiare pelle agli alabardati balzati con un volo ininterrotto dalla C2 all'elite della B, saranno straordinari a raffica. A partire dai prossimi sei giorni. Quelli che potrebbero già indirizzare la stagione granata. E magari smentire che il Toro non è proprio capace di cominciare un campionato con il piede giusto. Stefano Sorrentino è alla prima stagione da titolare in difesa della porta granata ^ 1997/1998 i serie B T) 1998/1999 !v) 1999/2000 ^2000/2001 serie B prime due giornate, 2 sconfìtte j 6 punti (e a.ko) in 7 turni 4 giornate, una sola vittoria 7 punti in 7 turni (con Souness licenziato) 2 ko e una vittoria nei primi 3 turni serie A serie B f) 2001/2002 ! serie A 2002/2003 serie A 5 punti dopo 4 giornate nei primi 4 turni solo 2 pareggi (poi Simoni cacciato) nei primi 6 turni solo 3 pareggi 4 ko per iniziare e poi 3 punti dopo 7 turni (con l'esonero di Camolese) ^.■^^■^vvnrifrK tflUSjjfflM'f.'"""?"*»*'