In vista una sanatoria previdenziale e la riapertura del condono tombale di Roberto Giovannini

In vista una sanatoria previdenziale e la riapertura del condono tombale In vista una sanatoria previdenziale e la riapertura del condono tombale La gestione ed i controlli sulle invalidità saranno centralizzati nell'Inps retroscena Roberto Giovannini WMA UN condono edilizio ridotto nell'estensione e neb'introi.o. La riapertura al 2002 del :ondono fiscale «tombale» Tremonti. Un pacchetto di misure 3ul sommerso che dovrebbe sostanzialmente comportare una sanatoria previdenziale. Misure julle invalidità, ma anche la riapertura dell'«accordo» di maggioranza sulle pensioni, per 3vitare l'annunciato no dei sindacati, Cisl compresa. A due "■.ettimane dal varo della Finanziaria 2004, il governo è ancora alla ricerca di una quadratura del cerchio che - seppure sicuramente arriverà, anche se in Zona Cesarmi - si sta rivelando molto complicata. Ieri, tre nuove spine hanno ;-eso il percorso dell'Esecutivo ancora più doloroso. La prima, ".ina dichiarazione dei rappresentanti di An neba «task force» economica del governo, Gianni \leinanno e Mario Baldassarri, ;he hanno chiarito che su Finanbaria e pensioni l'accordo anco■a non c'è. La seconda, lo scarsis",imo consenso suscitato anche nella Cdl dal condono edilizio annunciato da Silvio Berlusconi. La terza, la posizione particolarmente rigida e di chiusura dei sindacati in merito air«inte33» suba previdenza raggiunta neba maggioranza. A quanto pare, b «niet» della Cisl di Savino Pezzotta ai progettati inter/enti sulle pensioni (sia pure dal 2008) ha colto un po' di sorpresa Palazzo Chigi. Un quadro non molto confortante, visto che per il momento b campo della manovra 2004 è costellato di tanti, troppi punti interrogativi. L'ultimo riguarda b condono edilizio, che piace poco anche nella Cdl, a che per molti potrebbe violart; la Costituzione, che assegna abe Regioni la compe¬ tenza esclusiva in materia urbanistica ed edilizia. La pensano così anche all'ufficio giuridico del ministero delle Infrastrutture, dove si sarebbe messa a punto una versione deba sanatoria edilizia limitata alle aree demaniali. Un problema, tenendo conto che servono ingentissime risorse per far tornare i numeri della finanza pubblica. E per finanziare le richieste di spesa formulate dai ministeri e dai partiti. Ancora una volta sarà b ministro dell'Economia Giubo Tremonti a sobbarcarsi l'onere di ideare «creativamente» possibib fonti di entrata. In primo luogo, riferiscono fonti ministeriali, l'Erario nel 2004 potrà contare sugli incassi delle rateizzazioni del condono 2003, con entrate non disprezzabili. La seconda carta da giocare sarà invece la riapertura dei termini dello stesso condono «tombale» (ma a questo punto ricorrente) inserito nell'ultima Finanziaria, che a questo punto riguarderebbe anche i redditi 2002. È un condono, nei fatti, anche il concordato fiscale preventivo per le imprese, previsto dalla delega fiscale, con cui le imprese potranno condonare anticipatamente le tasse non pagate per il 2003 e il 2004. E anche questa misura porterà gettito immediato (forse a discapito di quebo futuro). Infine, dopo il cocente fallimento del pacchetto 2001-2002 contro il nero e il sommerso (anch'esso teoricamente «ultima occasione per mettersi in regola»), c'è l'intenzione di ripartire ab'assalto. L'obiettivo è quello di incassare risorse dalle imprese «nere» offrendo una sanatoria anche sui contributi previdenziah non ver¬ sati. Ma il cantiere della manovra 2004 è più che mai aperto anche per le misure di «sviluppo» e per il capitolo pensioni. An insiste nel chiedere detrazioni fiscali per gb anziani a carico; la Lega vorrebbe il bonus di 800 euro per i figb; tutti sarebbero d'accordo sul pacchetto per spingere i consumi in beni durevoli, ma una soluzione tecnica per concretizzare questa indicazione ancora non è stata definita. Quanto alle pensioni, si tenta di venire incontro abe richieste dei sindacati, almeno su qual¬ che punto: ad esempio, sostituendo alla decontribuzione a favore delle imprese per i nuovi assunti una fiscalizzazione di certi oneri impropri pagati dai datori di lavoro. L'altro nodo è quello delle pensioni di invabdità, su cui b ministro Maroni ha annunciato novità «sorprendenti». Il pacchetto comprende misure di «repressione» e misure di «efficienza», che secondo gli esperti del Welfare alla fine dei conti dovrebbe assicurare un certo risparmio. In generale, la competenza per i controlli e la conces¬ sione dell'assegno di invalidità dovrebbe essere centrabzzata presso l'Inps, e non spezzettata tra Regioni, Comuni e prefetture. Questo favorirà i controlli a campione sui beneficiari (che dovranno ancora autocertificare il loro diritto), permetterà una gestione meno «generosa» della concessione dell'assegno. E soprattutto eviterà ab'Inps di andare in causa (spesso perdendola) riducendo il contenzioso. Un giro di vite, inutile negarlo, che rischia di non portare molti consensi elettorali, specie al Sud.

Persone citate: Mario Baldassarri, Maroni, Savino Pezzotta, Silvio Berlusconi, Tremonti