Piazza Affari in attesa della scossa dell'Enei

Piazza Affari in attesa della scossa dell'Enei IL MERCATO COMPLETA L'ESAME DELLE SEMESTRALI: UTILITY IN BUONA SALUTE Piazza Affari in attesa della scossa dell'Enei L'industria archivia il semestre più difficile ma per i media segnali di rilancio «Se finora sono stato un sosteni tore convinto di un incremento delle Borse europee del 20-300Zo, ora sono pronto a rivedere al rialzo questi UveUi. Insomma, se nei mesi scorsi credevo vi fossero le condizioni per vedere il Dax tedesco spingersi a quota 4.000, ora credo che il contesto sia migliorato ulteriormente. Perciò non solo la Borsa di Francoforte potrebbe presto toccare tale soglia, ma potrebbe poi spingersi nella prima metà del 2004 fino a quota 5.400». David Abramson, gestore indipendente di Bea Research, non è tipo da farsi spaventare dalle statistiche che lasciano sgomenti gli economisti che compulsano il bollettino dei problemi di Eurolandia. «Ma i dati macro - ribatte agli scettici - indicano che l'ottimismo sia nel settore manifatturiero sia dei servizi si diffonde, che la massa monetaria cresce al tasso reale del 6,30Zo, che la svalutazione dell'euro nelle ultime settimane corrisponde a una pohtica espansiva di 60 punti base e che i modelli previsionali indicano un'accelerazione per gli ultimi mesi del 2003 e per l'inizio del 2004. E non ci sarebbe niente di che stupirsi se a breve gli investitori prendessero atto della ripresa cichea in atto». Quando ciò avverrà, sostengono diversi analisti quantitativi (gli esperti che studiano gli spostamenti dei flussi da un'attività finanziaria all'altra) la reazione potrebbe essere imponente: una massa enorme di capitali, infatti, è posteggiata in investimenti di liquidità, a breve termine, in attesa di vedere dove tira il vento. Sia pure con ritardo rispetto agli Usa e, soprattutto, al Giappone, la zona euro potrebbe avviarsi verso la ripresa nell'ultima parte del 2003. E se l'Italia, soprattutto se stimolata dal rilancio di Francia e Germania, decide di recuperare U terreno perduto anche a costo di incrinare le fondamenta del patto di stabilità, potrebbe agganciarsi al carro. «Sono fiducioso, U secondo semestre sarà migliore, anche se alcuni fattori limiteranno la progressione dei dati di crescita - afferma Gianluigi Mandruzzato, economista di Banca Intesa -. Per esempio, non si può pensare che le scorte di magazzino continuino a contribuire all'economia nella misura che abbiamo sperimentato finora. È verosimile che l'aumento delle scorte sia stato involontario. Se ci sarà un miglioramento della domanda finale, è molto probabile che assisteremo a una riduzione delle scorte. All' inizio dell'anno prossimo, poi, potremmo godere degli effetti della rivalutazione del dollaro». Andrea Pininfarina, protagonista in questi mesi delle acquisizioni più coraggiose oltre frontiera è ottimista: «Se fi sistema ha retto a una congiuntura così negativa, ci vuol poco, un punto percentuale di crescita o anche meno, per farlo ripartire in maniera brillante». Nell'attesa del rimbalzo, non mancano i primi motivi di consolazione. L'andamento delle Utilities, tanto per cominciare. Piazza Affari, concentrata sulla scommessa della ripresa, ha trascurato questo settore, giudicato troppo difensivo per sfruttare l'eventuale rilancio dell'economia. Ma in questi mesi l'Enel ha fatto passi da giganti, sul fronte della redditività, seguita da Acegas o Asm Brescia. Ancor meglio hanno fatto i titoli dell'acqua (Acquedotto De Ferrari in testa) o rEnertad, leader nel campo dell'ambiente, e la stessa Actelios. Ma a tener banco è senz'altro l'Enel. Sul titolo del colosso guidato da Paolo Scaroni, in questi mesi, hanno pesato due incognite: la minaccia del collocamento di una seconda tranche del titolo in Borsa (ma il Tesoro, nonostante le smentite, continua ad accarez( zare l'idea di un collocamento privato presso grandi istituzioni intemazionali) e la prospettiva privato presso grandi istituzioni intemazionali) e la prospettiva del calo del dividendo dai livelli record attuali, resi possibili dalle vendite delle vendite. Oggi, però, l'orizzonte sembra più definito: il dividendo non scenderà sotto il 50Zo, un livello comunque considerevole. Il collocamento al pubblico di Tema, la rete di distribuzione dell'energia, e quella di Wind (in grande ascesa economica) nella primavera-estate del 2004, permetteranno al contrario di impostare una strategia di crescita di grande interesse. Anche media ed editoriali mostrano segnali di risveglio preceduti da alcuni valori votati all' export, come l'Amplifon, o investiti da una profonda ristrutturazione come la Reno De Medici dopo lo sbarco di Alerion di Giuseppe Garofano oppure, come Astaldi ed Impregilo, pronti sfruttare la domanda pubblica di grandi opere. Le basi per d Toro non mancano anche se, ammoniscono gb esperti, dopo il boom degli ultimi mesi, ima correzione deve pur venire. [Borsa&Finanza] Fatturato 1 sem. '03 163.400 -3,4 28.200 -25,2 ENEL 15.421.000 7,1 4.685.000 21,1 1.200.000 ■12,7 3.190.000 ■13,7 -708.000 25,8 491.200 -3,6 106.500 ■1,3 993,500 24.2 438.200 22,7 322.000 5,6 -21.000 -122,6 240.000 6,2 n.d. 6.921 1,1 1.056 306,7 4.000 122,2 n.d. TIM 5.534.000 6,7 2.624.000 5,5 993.000 -23,3

Persone citate: Andrea Pininfarina, David Abramson, De Ferrari, Gianluigi Mandruzzato, Giuseppe Garofano, Paolo Scaroni, Reno De Medici

Luoghi citati: Acegas, Francia, Francoforte, Germania, Giappone, Italia, Usa