«La Svezia ci ripenserà E allora pagherà di più» di Flavia Amabile

«La Svezia ci ripenserà E allora pagherà di più» IL MINISTRO PER LE POLITICHE COMUNITARIE, ROCCO BUTTjGLIONE^^ «La Svezia ci ripenserà E allora pagherà di più» «Sul breve periodo sono convinti di fare meglio da soli, ma su medio-lungo si troveranno davanti molte difficoltà economiche» intervista Flavia Amabile ROMA ROCCO Buttigliene, ministro per le Politiche Comunitarie: dopo un lungo pomeriggio in cui i si sembravano prevalere, per pochissimi voti la Svezia ha di nuovo deciso di restare fuori dall'Europa. «Probabilmente ha pesato il difficile momento vissuto dalle economie degli Stati membri e le difficoltà nelTosservare il Patto di stabilità. In ogni caso, non ne farei una tragedia: la nostra è una comunità di Paesi liberi e dobbiamo abituarci all'idea che vi sia un gruppo di Paesi che fa da battistrada e un altro che, invece, si unirà in un secondo momento. E' giusto che ognuno segua il proprio ritmo e sarebbe un errore voler imporre qualcosa di diverso». Che cosa significherà per l'euro la mancata partecipazione della Svezia? «Il nostro obiettivo non deve essere un'Unione più grande, ma un'Unione più coesa. L'Unione va dunque rafforzata nei suoi valori; è questo che conta per rendere l'euro più forte. La presenza o meno della Svezia, invece, ha un valore relativo in questo senso: non si tratta di un Paese con un'economia così determinante all'interno dell'Europa». Quanto ha pesato sulla decisione finale l'omicidio di Anna Lindh? «Questo lo può sapere soltanto chi qonosce bene dall'interno la politica svedese. Agli svedesi i vincoli comunitari possono essere apparsi fastidiosi e c'è la convinzione che si riesca a fare meglio da soli. Ma se si guarda a tempi medio-lunghi, si vedono arrivare nubi sulla pace e sulla situazione economica che devono far riflettere». Secondo lei la Svezia, che è già al suo secondo no all'euro, potrebbe ancora ripensarci? «La Svezia sicuramente ci ripenserà. Il margine di successo dei no è molto limitato. Non bisogna pensare a un massiccio rifiuto. Certo, entrare dopo nell'Unione costa di più ed è un processo molto più lento e faticoso di quanto non lo sia stato entrare sin dall'inizio». Il no della Svezia dev'essere letto come un monito ai Paesi dell'Unione? In fondo significa veder bocciare la propria linea, la propria politica. Significa sentirsi cure: meglio soli che con voi. «Se la critica viene da parte di chi è fuori dell'Europa, non mi sembra molto preoccupante. I valori fondamentali di cittadinanza, difesa, sviluppo culturale e sociale si difendono soltanto stando insieme. Se invece si critica l'euro stando 1 dall'interno, allora sono d'accordo nel dire anch'io che ci sarebbero molte cose da mighorare». Ad esempio? «Vi sono molte norme apparentemente di scarsa importanza. Sarebbe necessario un esame approfondito. Sarebbe necessario indirizzarsi con maggiore decisione verso una semplificazione, una diminuzione delle norme, una maggiore libertà. E' questo l'obiettivo da perseguire. E' quello che va detto anche a chi osserva con preoccupazione l'approvazione della nuova Costituzione, in particolare il modello di superatalo che sta prendendo forma. Se per superstato si intende un aumento della burocrazia, una parcellizzazione dell'economia, un rallentamento delle possibihtà di sviluppo sono d'accordo anch'io con le critiche. Cercherò invece di fare di tutto perché il progetto di superstato vada nella direzione opposta e renda l'Unione sempre più libera e forte».

Persone citate: Anna Lindh