Monza lo esalta, Schumi fa la pole
Monza lo esalta, Schumi fa la pole OGGI IL GRAN PREMIO D'ITALIA CHE PUÒ' DECIDERE IL MONDIALE: LE FERRARI SONO TORNATE A VOLARE, IN PRIMA FILA ACCANTO A MICHAEL CE' IL GRANDE RIVALE MONTOYA Monza lo esalta, Schumi fa la pole Qualificazione perfetta, una risposta a chi lo vedeva in declino Stefano Mancini inviato a MONZA Riecco Michael Schumacher, quello vero. Cattivo, determinato, perfetto nelle traiettorie, senza sbavature in frenata. Sulla linea del traguardo ha mulinato il pugno per aria. In quel momento, alla fine delle qualifiche mancavano ancora Rubens Barrichello e Juan Fabio Montoya, eppure lui già aveva capito che più forte non si poteva andare. Aveva percorso un giro perfetto, gli altri si accodassero pure. Montoya è stato straordinario, Barrichello ha spinto al massimo (ma ha commesso un piccolo errore alla prima curva); secondo e terzo tempo. Per Schumi è la quinta pole position della stagione, la 55a della camera (al record di Senna ne mancano dieci), la 165a per la Ferrari. E' anche la più importante di questo tormentato e combattutissimo 2003: primo, per¬ ché Monza è il Gran Fremio di casa; poi perché rida morale a lui e alla squadra in un momento delicato. Alla vigilia, i suoi detrattori non gli avevano proprio dato del brocco, ma dì certo avevano insinuato il dubbio che gli anni cominciassero a pesare e i riflessi si fossero appannati. La prestazione di Schumi si è dimostrata una rabbiosa risposta. Ferrari e Williams hanno prestazioni simili. Le due rosse hanno prevalso perché i piloti ci hanno messo il piede: Schumi su Montoya e Barrichello su Gene (quinto), il collaudatore schierato in extremis al posto di Ralf, ufficialmente ko per i postumi dell'incidente della settimana scorsa durante i test. Schumi e « Juancho» in prima fila, dunque. I rivali storici, i leader della classifica, separati di un punto in classifica e di mezzo decimo ieri nel giro singolo, si giocano oggi, fianco a fianco, una buona fetta del titolo Mondiale. Al via il pilota conta poco; si confronteranno due sistemi elettronici di partenza che finora hanno dimostrato di equivalersi. Il ferrarista è favorito perché scatterà dal lato pulito della pista. Emozioni ancora più forti alla prima chicane, una «esse» strettissima da affrontare a 70 chilometri l'ora dopo una frenata ad alto rischio di collisioni. Raikkonen, suo il quarto tempo, non si rassegna. E' il terzo incomodo, finora sempre in ritardo sul velocissimo circuito monzese, ma pronto ad approfittare degli errori altrui e a sfruttare l'affidabilità del motore Mercedes. Le Renault: bravo Trulli in terza fila, male Alonso che partirà dal fondo, tradito dal controllo di trazione e finito in testacoda. Capitolo gomme; per un giorno non si è parlato di questioni regolamentari. Le Michelin «ristrette» sembrano funzionare benissimo sulle Williams, però tor¬ nano a fare capolino dalle parti alte della classifica altri team che utilizzano le Bridgestone: oltre alle due Ferrari, ci sono un Button in settima posizione e un Villeneuve in decima. Forse non è un caso. Il Cavallino sta raccogliendo i risultati dello sforzo enorme della settimana scorsa, dei cinquemila chilometri di test, delle novità aerodinamiche e di motore introdotte sulla F2003-GA per questo 74" Gran Premio d'Italia. Conteranno molto anche i cavalli, oltre 900 nel dieci cilindri Ferrari, che ieri hanno spinto Schumacher a 362,5 chilometri l'ora; una velocità impressionante, tenuto conto del carico di benzina. Ma alla fine, in una situazione tanto equilibrata, potrebbero essere i dettagli a fare la differenza. Una strategia azzeccata, un pit stop più veloce, qualche circostanza fortunata. E se l'equilibrio perdurerà, siano i piloti a giocarsela.
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