Per il miele scatta l'allarme triangolazioni
Per il miele scatta l'allarme triangolazioni IMPORT VIETATO DALLA CINA Per il miele scatta l'allarme triangolazioni M0NTALCIN0 Occhio all'etichetta: il miele cinese «corretto» da qualche goccia di antibiotico bussa ai confini dell' Uè. Il rischio arriva dalle cosiddette «triangolazioni», e cioè dalle importazioni non controllate dai Paesi terzi. A lanciare l'allarme durante la «settimana del miele» che si è svolta a Montalcino è Francesco Pan ella, presidente dell'Unione Nazionale Associazione Apicoltori Italiani. Spiega: «Nelle uhime settimane l'Europa ha dichiarato l'allarme sanitario per il ritrovamento di ingenti partite di miele cinese con residui di un pericoloso antibiotico, che erano state acquistate da Paesi dell'Est europeo e quindi triangolate ed esportate nelTUnione Europea che continua a mantenere il blocco delle importazioni». Secondo Panella «anche l'Australia, come alcuni Paesi asiatici, si è prestata a commerci di contrabbando e pirateria intemazionale, per dare uno sbocco al miele cinese contaminato. Addirittura un commerciante di miele australiano che aveva denunciato questi loschi traffici è stato recentemente oggetto di minacce e di un attentato: è quindi assai probabile che sia entrata in azione la cosiddetta "mafia cinese del miele" detta "Honey connection'». Ecco perché i produttori di miele italiani chiedono «maggiori controlli e maggior rigore per stroncare i molti tentativi di spacciare il miele cinese contaminato anche sul nostro mercato, ed invitano i consumatori a leggere attentamente l'etichetta e ad acquistare solo i mieli che indicano con precisione il Paese ed il territorio da cui provengono, e non si nascondano dietro la fraudolenta ed equivoca dizione di "Miscela di mieh"». Il miele cinese forniva fino all'anno scorso oltre il 500Zo del fabbisogno comunitario. In Italia si consumano 230.000 quintali di miele all'anno, compreso quello (circa 50.000 quintali) destinato all'industria dolciaria. Quest'anno il raccolto di miele nazionale è stato seriamente compromesso dalla siccità. La produzione italiana di miele del 2003 si è fermata, quindi, a 70.000 quintali, a fronte di una produzione media che negli ultimi anni si è aggirata sui 100.000-110.000 quintali. Il 2002 è stata la peggiore annata apistica del nostro Paese, con un calo di produzione che ha toccato punte del 7007o. [m. tr.l
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