Regole al trasporto degli Ogm e sul biologico è guerra di cifre

Regole al trasporto degli Ogm e sul biologico è guerra di cifre OPERATIVO IL PROTOCOLLO DI CARTAGENA PER GLI ALIMENTI TRANSGENICI Regole al trasporto degli Ogm e sul biologico è guerra di cifre Vanni Cornerò Con l'entrata in vigore del protocollo di Cartagena scattano maggiori garanzie contro i potenziali rischi legati agli organismi geneticamente modificati. Questa normativa intemazionale sulla biosicurezza offre infatti un quadro legale per il trasporto transfrontaliero di Ogm. Secondo il protocollo le nazioni che intendono trasferire prodotti transgenici «dovranno dame notifica al Paese che li importa». Questo pei «fornire informazioni necessarie a permettere allo Stato importatore di prendere decisioni adeguate» al riguardo. «Il protocollo di Cartagena stabihsce un insieme di regole intemazionali fondamentali sugli Ogm». Anche i Paesi in via di sviluppo ne trarranno vantaggio, ha spiegato il commissario Uè per l'ambiente, Margot Wallstrom, dato che spesso non hanno le risorse per valutare i rischi legati alle biotecnologie. Intanto riguardo ai prodotti dell'agricoltura «pulita» s'innesca ima guerra di cifre: a Bologna, in occasione dekSana», il salone dedicato ad alimentazione, salute e ambiente, secondo i dati illustrati da Fabio Lunati, ricercatore di Nomisma, per la prima volta in Italia c'è stato un calo degli operatori biologici, passati dai 63.156 del 2001 ai 61.723 del 2002, con ima riduzione del 20Zo. Parallelamente, però, sono in aumento le imprese alimentari che utilizzano prodotti biologici come materia di trasformazione (da 5858 del 2001 alle 6607 attuali, con ima crescita del 13^0). Questi dati sono confermati dalla Coldiretti, il cui ufficio studi segnala come, per la prima volta dopo anni di crescita ininterrotta, in Italia diminuisca la produzione di alimenti biologici, mentre aumentano le bio-importazioni ^27,M)). La flessione 2002 riguarda sia le imprese agricole (-8,90Zo) sia la superficie dedicata al biologico (-5,696 ). Ma anche gli alimenti biologici confezionati acquistati dalle famiglie italiane hanno fatto segnare una diminuzione in quantità dell'1,6%. «Di fronte a questi primi segnali di stagnazione del mercato - avverte la Coldiretti - è, quindi, necessario mettere in atto tutte le misure di tutela anche per porre fine a importazioni di alimenti ottenuti sulla base di disciplinari non sempre realmente equivalenti a quelli in vigore nell'Ue». Al Sana, però, si sottolinea che nel 2002 la spesa per alimenti biologici confezionati in Italia ha superato i 300 milioni di euro con un aumento del 20,70Zo rispetto al 2001 mentre il valore delle produzioni agricole biologiche ha raggiunto 1,6 miliardi di euro (4-3307o) e Anabio, l'associazione per 1' agricoltura biologica, in sintonia con la Confederazione italiana agricoltori, afferma che il biologico nel nostro Paese non è in crisi, anzi continua a mostrare evidenti segni di consohdamento. Linea confermata da Luca Bellotti, coordinatore del gruppo di lavoro istituito dal ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, per affrontare itemi dell'agricoltura biologica: «Il mercato dell' agricoltura bio continua a crescere, sia in Italia che nel mondo - afferma Bellotti - e questo anche se, per la prima volta, si registra una contrazione del numero delle aziende agricole nel Sud del Paese. Le superfici coltivate con il metodo biologico continuano a crescere nel Centro e nel Nord, mentre i dati di vendita dei prodotti biologici nella grande distribuzione, nel primo semestre del 2003, registrano un incremento significativo, pur in un momento difficile per i consumi in generale». I NUMERI DEL BIOLOGICO SUPERRCI (in ettari) IMPRESE

Persone citate: Bellotti, Fabio Lunati, Gianni Alemanno, Luca Bellotti, Margot Wallstrom, Vanni Cornerò

Luoghi citati: Bologna, Cartagena, Italia