Tilde, si scava tra i vecchi amori

Tilde, si scava tra i vecchi amori NUOVI PERSONAGGI SI AFFACCIANO NELL'INDAGINE DELLA POLIZIA SULLA PENSIONATA UCCISA E SEVIZIATA NELLA SUA CASA NEL QUARTIERE SANTA RITA Tilde, si scava tra i vecchi amori Spunta un altro ex: anch'io picchiato da Gosto la storia Grazia Longo, Massimo Nurha Cf È un altro uomo ad avere subito le aggressioni e la gelosia di Michele Gosto, l'ex fidanzato- di^Clotilde Zambrini che nel '76 sfregiò al volto lei e il suo nuovo corteggiatore. Dopo quel ferimento, Gosto, folle di gelosia, prese di mira anche Sergio Torchio, con cui Tilde ebbe una relazione tra gli Anni '70 e gli '80. E' il passato che toma, e che potrebbe spiegare agli inquirenti, oggi, cosa è accaduto la mattina di martedì 9 settembre nell'alloggio al sesto piano di via Cadorna 28, dove Tilde Zambrini è stata strangolata e poi «sfregiata» con la punta di trapano infilata nella nuca. Ieri i funzionari della squadra mobile hanno sentito altre persone: amici, conoscenti, familiari della vittima. Uomini e donne che - nel corso dei decenni - hanno avuto contatti con la pensionata. Tra questi, Sergio Torchio, 66 anni. E' piccolo di statura, esile. Vive da qualche tempo nella casa per anziani di via San Marino 30. Camicia azzurra, pantaloni chiari. L'aria un po' stupita di chi, mentre sta facendo colazione nella sala comune, si vede prelevare - con la massima gentilezza - da due agenti della Omicidi che lo accompagnano in questu- ra, spiega, «per un verbale...». Quattro paginette scritte con computer in cui Sergio, ex dipendente delle Metalliche Tesio di Mappano (come Tilde e Michele), rievoca una lontana storia d'amore, ormai quasi dimenticata: quella con la vittima. «Clotilde era vedova da tempo ed era una gran bella donna. Mi piaceva. Io ero scapolo e iniziammo a frequentarci». Era sola, in quegli anni? «Sì. Forse era la fine dei '70 o l'inizio degli '80, adesso non ricordo bene. Comunque io andavo a trovarla a casa. Stavamo bene assieme. Molto dolce, affettuosa, sensibile. Aveva due figli grandi e pensai che, forse, poteva anche diventare un legame più profondo. Ma...». Che accadde? «Accadde che c'era sempre Gosto di mezzo. Era appostato sotto casa, in via Ivrea, ci impediva di avere una vita normale, di andare al ristorante o a ballare, per esempio. Dopo qualche tempo, stavo tornando a casa di notte e me lo ritrovai di fronte, davanti al portone. Mi stava aspettando. Un agguato. Mi colpì con estrema violenza alla testa, un pugno o una bastonata, non ricordo esattamente. Eh, certo che quest'episodio mi fece precipitare in una crisi. Tilde e io restammo ancora vicini per un po' ma nel frattempo, sono sincero, conobbi un'altra signora Jhe abitava nell'appartamento sotto il mio e iniziai una relazione con lei. Con Clotilde finì tutto». Una relazione più tranquilla? «Infatti. Gosto faceva paura, non ci perdeva mai di vista. Eppure la sua storia con Clotil- de era finita da molto, molto tempo». Un'ossessione. La «128» rossa del fidanzato respinto era sempre lì, parcheggiata nei dintomi e lui dentro, con il binocolo. A spiare orari e movimenti. Una volta picchiò anche il figlio della sua ex che aveva «osato» difendere la mamma, stanca di quelle persecuzioni. Pronto a pedinare. A minacciare. Eppure Torchio in gioventù era stato un pugile, sapeva come difendersi. Conclude: «L'ho rivisto due anni fa all'ospedale Giovanni Bosco, il mio ex collega. Eravamo tutti e due in un corridoio. Alzo lo sguardo e lo vedo, dopo im po' lo riconosco. Lui mi fa un cenno di saluto, io tiro dritto. Certe cose non si dimenticano». E del delitto? Che ne pensa? «Non so. Nonostante via Cadorna non sia troppo distante da qui, io non ho mai più rivisto Clotilde. Bella donna, allora, ripeto. Non ho mai saputo nulla di lei, in questi anni. Mi dispiace immensamente che sia finita in questo modo. Non lo merita¬ va affatto. Era legatissima ai suoi figli, ne parlava sempre. La sua sfortuna fu di restare vedova troppo giovane. Ma era anche una donna forte e decisa. Avrà lottato con il suo assassino, ne sono sicuro. Spero che lo arrestino presto». Il capo della Mobile, Sergio Molino, dell'indagine non parla: «E' una fase di riflessione. Stiamo raccogliendo tutti gli elementi, poi sarà il momento di trarre le prime conclusioni». Sarà un lavoro lungo. Potrebbero spuntare altri personaggi. IL FIDANZATO DEL'76 ^"-^ Michele Gosto, 67 anni: «Non ho più visto Clotilde da quando i nostri rapporti si sono interrotti» A sinistra Sergio Torchio, 66 anni, sentito ieri in Questura dagli agenti della Squadra mobile Aveva frequentato la vittima alla fine degli Anni 70 e oggi la ricorda come una persona «dolce, affettuosa, sensibile. Ci eravamo conosciuti alle MetallicheTesio di Mappano e insieme stavamo molto bene»