Il Papa soffre ancora ma non interrompe gli impegni slovacchi di Marco Tosatti

Il Papa soffre ancora ma non interrompe gli impegni slovacchi IL PONTEFICE VISIBILMENTE AFFATICATO A BANSKA BYSTRICA Il Papa soffre ancora ma non interrompe gli impegni slovacchi Navarro Valls rassicura: «Nessun allarme, il caldo responsabile delle recenti sofferenze. Questo non sarà certo l'ultimo viaggio» Marco Tosatti inviato a BANSKA BYSTRICA (Slovacchia) Continua il calvario di Giovanni Paolo II in Slovacchia, anche se ieri, grazie anche - probabilmente - al fresco di una temperatura autunnale il Papa è apparso meno provato di quando era arrivato. Ma lo sforzo evidente, e la sofferenza che prova, in particolare nei trasferimenti e nei momenti di «passaggio» da una situazione all'altra, renderanno inevitabile una riflessione sulle formule future di viaggio per il Pontefice ottantatreenne. Il Direttore della Sala Stampa vaticana, Joaquin Navarro Valls, lancia un messaggio tranquillizzante: «Non c'è nessun allarme per la salute del Papa». E' il caldo, secondo il portavoce pontificio, «il principale responsabile, è il motivo per cui negli ultimi due mesi a Castelgandolfo non è stato bene. Ma non c'è nessun elemento che faccia pensare che questo sarà l'ultimo viaggio. Penso che dei quattro inviti per l'anno prossimo tutti o qualcuno si trasformeranno in visite». E in effetti sotto il cielo grigio di Bratislava, e poi nella pioggerellina di Banska Bystrica, Papa Wojtyla è sembrato recuperare forze. Ha parlato con voce più sonora e decisa, anche se ha affidato al cardinale Josef Tomko la lettura di quasi tutta l'omelia durante la messa celebrata nella piazza di questa piccola città mineraria, limitandosi a un saluto a braccio all'inizio, e all'ultimo paragrafo. Ma che non ci troviamo di fronte a una situazione di «normalità», nemmeno considerando come normale la situazione di quasi immobUità in cui si trova, sembra indiscutibile. La giornata di ieri è cominciata con quaranta minuti di ritardo - alla partenza dalla Nunziatura, la residenza «papale» di questi giorni; e infatti la messa a Banska Bystrica è cominciata mezz'ora più tardi di quanto prevedesse l'orario ufficiale. Inoltre sull'aereo pontificio ha fatto la sua comparsa un kit di pronte soccorso di una confezione di «Ulmer Koffem», (ne esistono due versioni, la I e la II: si tratta di un'apparecchiatura speciale di produzione tedesca, che serve per interventi di emergenza in caso di arresto cardiaco, come «defibrillatore», per intubare e dare ossigeno nel giro di pochi secondi, e per somministrare anticoagulanti. E' un «kit» molto pratico, di piccole dimensioni e serve esclusivamente in caso di emergenza. Ieri la borsa rossa e nera era portata da un agente della sicurezza slovacca: un segnale evidente che la performance del Pontefice all'arrivo ha impressionato gh ospiti. Il Parkinson e l'artrosi sono causa della postura curva e delle difficolta di respirazione del Pontefice; difficoltà che appaiono più evidenti durante gli spostamenti, che gh causano sforzo, e i discorsi; e si teme che possano innescare un problema cardiaco improvviso. Causalmente ieri abbiamo pò-. tuto essere testimoni del vero e proprio calvario a cui si sottopone Giovanni Paolo n nei suoi viaggi. Ieri mattina la cabriolet scura del Papa si è fermata vicino all'elevatore sul lato destro dell'aereo. Uno dei segretari del pontefice è entrato nell'auto da sinistra, il Papa con grande sforzo si è messo in piedi e il segretario l'ha preso da dietro, sotto le ascelle sostenendolo mentre fati¬ cosamente ruotava su se stesso. L'impressione è che la gamba destra - quella operata all'anca, e il cui ginocchio è colpito da artrosi - non lo sostenga più nella deambulazione. Sul volto del Papa appare ima smorfia di dolore, e il corpo tende ad accasciarsi verso destra: Monsignor Stanislao Dziwisz lo sorregge davanti, e con l'aiuto del cameriere. Angelo Gugel, Giovanni Paolo n quasi di peso viene fatto scendere e messo sulla sedia preparata sul!' elevatore, che lo conduce alla carlinga. Forse sarebbe possibile - accettando il fatto che le difficoltà di deambulazione del Pontefice si sono aggravate - trovare delle soluzioni tecniche diverse: fare in modo che il «tronetto mobile» usato durante le cerimonie, o un suo modello più leggero e maneggevole sia trasferibile sulle auto e sugli aerei, senza obbligare il Papa a questi sforzi penosi. Ieri era feUce della visita a Banska Bystrica, una città mineraria del centro del Paese, dove nelle poche frasi pronunciate ha ricordato «il tentativo di profanazione perpetrato da un regime oscuro in anni non ancora lontani. Di tutto questo la colonna della Vergine Maria è silenziosa testimone». Nel 1964 - ha spiegato il vescovo Rudolf Balaz - in città giunse Kruscev, e «gli amministratori intimarono di spostare altrove questa statua» che rimase quasi trent'anni nascosta in un angolo dietro le mura della città. Sull'aereo pontificio da ieri è comparso un kit di pronto soccorso. Si tratta di una apparecchiatura speciale di produzione tedesca che serve per interventi di emergenza in caso di arresto cardiaco come «defibrillatore» e per intubare e dare ossigeno nel giro di pochi secondi Il Papa ieri a Banska Bystrika è parso in condizioni leggermente migliorate

Luoghi citati: Bratislava, Slovacchia