Ultimatum sul nucleare all'Iran, che lo respinge di E. St.

Ultimatum sul nucleare all'Iran, che lo respinge Ultimatum sul nucleare all'Iran, che lo respinge L'Aiea: entro il 31 ottobre dovrà dimostrare di non produrre armi di distruzione di massa TEHERAN Con ima drammatica svolta nel confronto sul programma nucleare iraniano, l'Agenzia intemazionale per l'energia atomica (Alea) ha fissato un ultimatum al 31 ottobre entro il quale Teheran dovrà fugare ogni sospetto di voler produrre armi di distruzione di massa. Ma l'Iran ha già fatto sapere che si oppone. L'ambasciatore iraniano presso l'Alea ha abbandonato una seduta del Consigho dei governatori dell' agenzia dell'Onu, a Vienna, quando è apparso chiaro che una Risoluzione presentata da Canada, Australia e Giappone con il sostegno di tutti i Paesi occidentah, stava per essere approvata. Ciò è poi avvenuto «per consenso», cioè sen¬ za una votazione e quindi senza alcun voto contrario. Il documento chiede appunto all'Iran di fornire concretamente ogni assicurazione necessaria sui fini pacifici del suo programma. Ciò comporterebbe di lasciare libero accesso agli ispettori delle Nazioni Unite, che dovrebbero verificare l'origine di tracce di uranio arricchito a livelli non giustificabili con un programma pacifico trovate in campioni ambientali prelevati nei mesi scorsi in un impianto vicino a Natanz, nella regione centrale del Paese. Teheran sostiene che ad essere contaminati erano alcuni macchinari importati dall'estero. Ciò, rilevano fonti diplomatiche occidentah, contrasta con quanto dichiarato in precedenza dalla Repubblica islamica, se¬ condo cui il programma nucleare era interamente sviluppato in Iran. Il punto della risoluzione che ha provocato la reazione iraniana è appunto l'ultimatum del 31 ottobre. L'ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani, che ha parlato comeguida della preghiera del venerdì a Teheran, ha condannato come «ingiusta, unilaterale e prepotente» la posizione dei Paesi occidentah, affermando che serve a fare pressione sull'Iran perchè accetti subito di firmare un protocollo aggiuntivo al Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp), che consentirebbe ispezioni anche a sorpresa a siti non dichiarati. «Questo è un grande insulto e una vergogna per le grandi potenze così come per l'Aiea», ha detto Rafsanjani, sottolineando che gh stessi Stati Uniti non sono firmatari del protocollo aggiuntivo. Il capo della delegazione americana al Consigho dei govematori dell'Alea, Kenny Brill, ha riferito dal canto suo che la risoluzione offre all'Iran un'ultima chance e che Teheran ora ha il dovere di prendere sul serio i propri impegni. Secondo il Direttore generale dell'Agenzia, Mohamed El Baradei, «il Consigho ha inviato un messaggio inequivocabile e llran senz'altro capirà che è nel proprio interesse continuare a cooperare» con l'Aiea. «Sul programma nucleare llran ha imboccato una via pericolosa»: lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Silvan Shalom, dopo aver incontrato a Tel Aviv l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza delTUnione Europea Javier Solanà. «Il programma nucleare iraniano è una grave minaccia, non solo a Israele ma all'Europa e all'intero mondo libero», ha detto Shalom. H primo ministro israeliano Ariel Sharon ieri ha deciso di affidare a Meir Dagan, capo del Mossad, il servizio segreto di spionaggio, il compito di coordinare e guidare la lotta che lo Stato ebraico sta conducendo per impedire all'Iran di produrre armi nucleari. Lo ha riferito il quotidiano Haaretz, secondo il quale Sharon ha scelto il Mossad ritenendolo più adatto a raccogliere informazioni sugli sforzi nucleari iraniani, a analizzarle e in futuro a preparare eventuali operazioni sul terreno. [e. st. ]

Persone citate: Akbar Hashemi Rafsanjani, Alea, Ariel Sharon, Kenny Brill, Meir Dagan, Mohamed El Baradei, Rafsanjani, Silvan Shalom