G8, 73 avvisi per le violenze alla Diaz e a Bolzaneto di Paolo Lingua

G8, 73 avvisi per le violenze alla Diaz e a Bolzaneto LA PROCURA DI GENOVA HA CONCLUSO L'INCHIESTA G8, 73 avvisi per le violenze alla Diaz e a Bolzaneto Indagati alti dirigenti e poliziotti per calunnia, abuso d'autorità e false prove Paolo Lingua GENOVA Per il pool dei sostituti procuratori della Repubblica di Genova che indagano sui fatti del G8 del luglio 2001, l'irruzione notturna degli agenti di polizia alle scuole Diaz e Pascoli fu «inutile e gratuita» così come furono anche frutto di abusi d'ufficio le violenze nei confronti dei manifestanti ammassati alla caserma di Bolzaneto. Con 73 avvisi di fine indagini si chiude una delle pagine più nere della giustizia itahana. I pm mettono sotto accusa, per la Diaz, anche alcuni dirigenti nazionah della polizia. Trenta Acip (avviso di conclusione indagini) sono stati inviati per l'inchiesta sulla sanguinosa (e, sostengono i pm. gratuita) irruzione nella scuola che ospitava i no global; altri 43 per le violenze e le angherie sugli arrestati nella caserma di Bolzaneto. Le accuse, a vario titolo, sono di abuso in atti d'ufficio, falso in atto pubbhco, calunnia aggravata e concorso in lesioni gravi. Tra i destinatari degh avvisi per la Diaz figurano alti dirigenti della pohzia, quah Francesco Gratteri, Gianni Luperi, Arnaldo La Barbera, Gilberto Caldarozzi. Il pool dei magistrati del G8 applicati in queste inchieste ha spiegato che «dei presunti falsi, abusi e lesioni non devono risponderne i soldati, ma i generali». Il portavoce dei Disobbedienti, Francesco Caruso, ha invece ribadito: «Per noi la verità storica è già scritta nella memoria collettiva di chi ha vissuto e partecipato al controGB di Genova, non la si scrive nelle aule dei tribunali e non riponiamo certo la nostra fiducia nelle mani di una magistratura che ci ha inquisito, perseguitato e arrestato perché ci mobilitiamo ogni giorno contro questo sistema fondato sulle ingiustizie e i privilegi». H portavoce dei no global a Genova, Vittorio Agnoletto sostiene: ((Le decisioni dei magistrati di Genova sono ancora più importanti perchè maturate in un clima politico ove forti sono state le pressioni affinchè ogni episodio relativo ai comportamenti delle forze dell'ordine a Genova venisse archiviato, come è avvenuto per la morte di Carlo Giuliani». Giovanni Russo Spena, vicepresidente di Rifon- dazione comunista alla Camera, chiede di varare una Commissione d'inchiesta parlamentare suifatti del G8. Sul fronte delle indagini anche i 43 avvisi di fine indagine per i fatti a Bolzaneto sono tutti a carico di funzionari di polizia, agenti penitenziari, carabinieri e medici, accusati di abuso di autorità su detenuti, falso in atto pubbhco e abuso in atti d'ufficio. Tra il 20 e 21 luglio, 222 persone, tra cui la maggior parte di quelle arrestate nel raid alla Diaz, furono condotte al centro di detenzione nella periferia di Genova, allestito per ospitare i fermati dalla pohzia e dalla Guardia di Finanza prima del trasferimento in carcere. Nel centro prestavano servizio personale penitenziario (agenti di custodia e staff sanitario) e agenti della pohzia. Dopo la permanenza nella caserma, decine di detenuti denunciarono di essere stati schiaffeggiati, presi a calci e pugni, di essere stati fatti oggetto di sputi e insulti, talvolta di natura sessuale, sottoposti a perquisizioni corporah degradanti, minacciati, privati di cibo, acqua e sonno per lunghi periodi, obbligati ad allinearsi faccia al muro con le gambe divaricate e costretti a restare in tale posizione per ore e, se non la mantenevano, percossi su parti del corpo già ferite durante l'arresto. Tra gh indagati il vicequestore Alessandro Perugini, in quanto funzionario con il grado più alto che si è avvicendato nella caserma, Anna Poggi di Torino, il responsabile della polizia penitenziaria, vari funzionari a livello intermedio, e per- sonale sanitario, tra cui il medico Giacomo Toccafondi, dirigente sanitario del carcere di Pontedecimo, in servizio a Bolzaneto nei giorni del G8. Per l'inchiesta Diaz sono stati ridotti a 30, su un centinaio di indagati iniziah, i poliziotti, tra dirigenti, funzionari e capisquadra, che hanno partecipato al blitz nella scuola, all'irruzione definita illegale nella Pascoli e alla presunta ((fabbricazione» di false prove a carico dei 93 manifestanti arrestati (le due molotov e l'accoltellamento dell'agente Nucera). Altri destinatari sono il capo della Celere romana Vincenzo Canterini, e il suo vice Michelangelo Fournier, raggiunti dall'accusa di concorso in lesioni gravi con il loro reparto e i capisquadra anche di altri reparti. ■y., .,:■,-■■ l no global: adesso vogliamo conoscere i mandanti Agnoletto: decisione importante, soprattutto in questo clima politico Rifondazione: subito una commissione parlamentare

Luoghi citati: Genova, Torino