Per lei 27 anni fa sfregiò il rivale in amore

Per lei 27 anni fa sfregiò il rivale in amore UN LEGAME FINITO DRAMMATICAMENTE Per lei 27 anni fa sfregiò il rivale in amore Condannato a sei mesi di carcere, negli ultimi tempi erano tornati a frequentarsi la storia Grazia tango LUI aveva 36 anni. Lei, 42. Lui scapolo, lei vedova con due figli ormai adulti. Si erano conosciuti in ima sala da ballo, nelle serate danzanti del sabato. Tre anni dopo, lei si innamorò di un altro uomo. E lui, folle di gelosia, li sfregiò entrambi al viso. Un gesto che pagò con il carcere: sei mesi. E che ieri gli ha fatto passare un pomeriggio da incubo, ore e ore negli uffici della Questura, per l'assassinio di quella sua ex innamorata, Clotile Zambrini. Michele Gosto, 67 anni, ha giurato e spergiurato di non avere niente a che fare con l'orribile morta dell'ex fidanzata. Un vecchio amore per il quale ha molto sofferto, certo. E per il quale ha fatto quella follia che i giornali del 5 agosto 1976 titolarono «Furente di gelosia sfregia l'ex amante poi colpisce l'uomo che l'accompagnava». Ma che riguarda il passato e basta. La polizia, gli ha creduto - non esistono prove contro di lui - e lo ha lasciato andare. Fin qui il giallo che si arricchisce di nuovi particolari. E il dramma umano? Le passioni, i tormenti, la sfortuna, che hanno scandito i tempi di Clotilde, «Tilde» Zambrini appaiono infiniti. Rimane vedova molto presto. Ad appena 39 anni si ritrova con due figli di 11 e 18 anni. Lavora come operaia alla Pirelli, tira su la famiglia da sola nell'appartamento di via Ivrea 16, Barriera di Milano Uno svago, insieme alle amiche, il ballo del sabato sera. Inizia una relazione con un giovane scapolo. Michele Gosto appunto, saldatore alle Metalliche Tesio di Mappano. Sembra l'inizio di una nuova vita, una nuova chance del destino. E invece no. Frequenti liti e incomprensioni interrompono la possibilità, il sogno forse, di un nuovo matrimonio. Tilde abbandona il fidanzato troppo manesco e si lega ad un altro uomo, Enrico Martini. È una simpatia che pare destinata a crescere e che non passa inosservata all'ex fidanzato ohe li segue e li pedina dappertutto. Una scena che si ripete anche la sera del 4 agosto 1976. Clotilde Zambrini e Enrico Martini si stanno recando da un'amica, a Volpiano. Michele Gosto li insegue con la sua auto. Una volta arrivati a destinazione, si avvicina e, con il coltello li colpisce entrambi al volto. La donna ha un taglio che dalla fronte le arriva sino alla bocca; Martini ha varie ferite alla fronte e alle guance. Per lei 30 giorni di prognosi, per lui 20. Per l'aggressore, che si difende sostenendo «di essere stato at¬ taccato dal rivale qualche giorno prima», l'arresto e il carcere. Uscito dalla prigione Michele Gosto ha la fortuna di ritrovare il suo posto di lavoro da saldatore. In questi anni ha continuato a lavorare, non si è mai sposato e ancora oggi, da pensionato, vive al pian terreno invia Orbetello 139. Una persona molto tranquilla, gentile con i vicini ma di poche parole. «Esce quasi tutte le mattine per andare a fare la spesa al Crai qui vicino» racconta una vicina di casa. Qualche isolato più in là abita la sorella Anna, 80 anni, vedova. Entrambi soli, entrambi anziani. Ma tra i due non corre buon sangue, «Non ci frequentiamo molto, non andiamo d'accordo. Se ricordo una sua fidanzata di nome Clotilde? Tilde? No, non l'ho mai conosciuta. So che mio fratello si mise nei guai per una donna, questo sì, ma niente di più».

Persone citate: Clotilde Zambrini, Enrico Martini, Michele Gosto, Tesio, Zambrini

Luoghi citati: Milano, Orbetello