Wto, l'Ue spinge per l'intesa verde di Maurizio Molinari

Wto, l'Ue spinge per l'intesa verde LA PRESIDENZA ITALIANA GUIDA LA DIFESA DEI SUSSIDI. CINA CON AUSTRALIA E PAESI IN VIA DI SVILUPPO Wto, l'Ue spinge per l'intesa verde «Senza accordo ritireremo la riforma agricola» Maurizio Molinari inviato a CANCUN Alla conferenza ministeriale del Wto è scontro frontale sull'agricoltura e la presidenza itahana dell' Unione Europea lancia un monito: «Se andremo via da qui senza avere un accordo ritireremo la riforma delia politica agricola comune». Iniziata con un minuto di silenzio in ricordo delle vittime dell'I 1 settembre la giomata è stata segnata dalla scelta del ministro delle Politiche Agricole, Gianni Alemanno, di rendere pubblica l'irritazione che serpeggia fra i Quindici per l'andamento dei negoziati fra i 146 membri dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto). «Siamo arrivati a Cancun con la piattaforma Ue-Usa volendo raggiungere un'intesa ha detto Alemanno - ma adesso ci troviamo di fronte un gruppo del 21 Paesi che costituisce un'dleanza del no e vuole rimettere tutto in discussione ma senza un accordo la riforma europea salta e per l'Unione Europea varrà la posizione negoziale precedente, approvata in marzo». Ovvero: torneremo su posizioni dure. Dietro il passo dell'Italia, presidente di tumo dell'Ue, c'è il braccio di ferro in atto nel Centro di Conferenze di Cancun. Il Gruppo dei 21 è una nuova alleanza trasversale che unisce Paesi sviluppati come l'Australia e in via di sviluppo come il Sud Africa, grandi esportatori come il Brasile e grandi importatori come l'India. La scelta della Cina di schierarsi con loro sulla richie- sta a Usa e Uè di abolire dazi e tariffe in maniera drastica e aprire la trattative sui sussidi indiretti ha di fatto isolato Washington e Bruxelles, creando una situazione di stallo. E' Pechino che, prendendo posizione, ha fatto la differenza perché il 40 per cento della crescita del commercio mondiale nel 2002 è stata «made in China». «Il gruppo dei 21 ha creato una dinamica nuova dentro il Wto spiega il ministro del Commercio austrahano, Mark Vaile - dando per la prima volta maggiore peso a chi spinge a favore di una riforma che non sia solo di facciata». A conferma dell'offensiva in atto un sostegno estemo al Gruppo dei 21 è venuto da quattro Paesi africani che hanno chiesto di abolire le sovvenzioni al cotone. L'arroccamento dell'Ue è un tentativo di riprendere l'iniziativa. Paventare il ritiro della riforma agricola comunitaria - sulla base della quale è stata siglata l'intesa con gli Usa - significa essere pronti a «tornare alla situazione precedente - osserva Alemanno - perché noi abbiamo offerto una mano e loro in cambio ci stanno chiedendo l'intero braccio». La riforma d'altra parte aspetta di essere approvata formalmente dai Quindici, a fine settembre. «Ci sono delle difficoltà sull'agricoltura - conferma il ministro dell'Industria, Antonio Marzano - ma la posizione dell' Unione Europea è compatta ed omogenea, lavoriamo sodo anche se abbiamo di fronte a noi un cammino irto di ostacoli». Alemanno ha presieduto in serata una riunione fra tutti i colleghi dell'Ue per studiare la strategia negoziale nei tre giorni che mancano alla conclusione dei lavori. Ma l'atmosfera è tesa. «Non abbiamo ricevuto nulla dalla controparte in risposta alla piattaforma congiunta Usa-Ue e siamo molto preoccupati» dice Herve Jouanjean, capo negoziatore europeo sull'accesso ai mercati, lamentando l'assenza di un testo del Gruppo dei 21. Il commissario europeo Pascal Lamy ridimensiona però la minaccia itahana: «L' Uè non ha alcuna intenzione di modificare la pohtica agricola, che peraltro è già valida senza essere ratificata, e non utilizzeremo tale riforme al tavolo delle trattative, si tratta di minacce avventate». «Il negoziato non decolla perché mentre Usa e Uè offrono in via di principio riduzione di dazi e tariffe chiedendo in cambio maggiore accesso ai mercati altrui spiega un alto funzionario della delegazione brasiliana chiedendo l'anonimato - per il gruppo dei 21 ciò che deve essere sostanzialmen■i, te eliminato sono i sussidi, diretti ed indiretti, all'agricoltura». Il braccio di ferro non è fra Nord e Sud, assomiglia piuttosto ad un assedio a Uè e Usa con il rappresentante americano Robert Zoellick che tenta di mediare lasciando ai ministri dell'Ue ed al commissario europeo Lamy il molo di esporsi di più. «Se dobbiamo dire ai nostri agricoltori che i sussidi saranno ridotti dobbiamo anche essere in grado di portare qualcosa in càmbio» ha mandato a dire Josette Shiner, vice di Zoelhck, agli interlocutori del Gruppo dei 21. Nel tentativo di rompere il fronte avversario Washington guarda a New Dehli, dove si trova da ieri in visita l'assistente segretario di Stato Chistina Rocca portatrice di una volontà di costruire una «nuova partnership bilaterale» non solo sulla lotta al terrori¬ smo ma anche sul libero commercio. Gh europei sono in difficoltà anche sul fronte della difesa dei prodotti tipici: l'argomento è stato assegnato ad un tavolo ad hoc ma l'assenza di sostegno da parte degli Stati Uniti e le differenze di posizione fra i leader del Terzo Mondo allontanano la prospettiva di un accordo sulla garanzia di originalità dei 44 prodotti elencati dagh europei - quattordici dei quah sono italiani - al punto che il vice ministro alle Attività Produttive, Adolfo Urso, non nasconde che alla fine la protezione del marchio potrebbe limitarsi «a vino ed alcol rinviando il resto ad una successiva trattativa». Nuovi scontri fra dimostranti e polizia al vertice di Cancun