Divertirsi con Zappa

Divertirsi con Zappa TORINO SETTEMBRE MUSICA Divertirsi con Zappa Venerdì 5 il brano «Greggery Peccary» dell'Ensemble Modem di Franck Ollu MENO male che a Settembre Musica hanno pensato a Frank Zappa. A dicembre cadrà il decennale della sua morte e non è che tiri aria di grandi celebrazioni, anche perché la moghe e i figli che emano i suoi archivi sembrano un po' titubanti, pigri quando non pasticcioni. Ma Zappa va onorato, altro che, e l'appuntamento torinese è di quelli speciali. Sul palco del lingotto, venerdì 5 alle 21, per eseguire l'opera zappiana «Greggery Peccary fr Other Persuasions» salirà infatti l'Ensemble Modem diretto da Franck Ollu, cioè l'unica formazione che, nella storia, è riuscita a realizzare esecuzioni accurate, precise, approvate dal maestro delle sue celebri composizioni orchestrah. Zappa è un idolo del rock ma aveva anche un suo lato colto che solo i gonzi possono considerare un capriccio. Scriveva «classica moderna» da quando aveva 18 anni, solo che nessuno lo prendeva sul serio e le sue partiture venivano liquidate come troppo difficili, ambiziose, costose. Di lì ima serie di incidenti (lui le chiamava «orchestrai stupidities») che costellarono l'intera camera: organizzatori inaffidabili, musicisti cialtroni, intermediari imbroglioni, tutta una fauna umana che per venti e più anni si mise di traverso tra il musicista e la sua arte. Non bastarono gli interventi di un maestro come Pierre Boulez né di un'orchestra di prestigio come la London Symphony. Fu solo all'inizio degli Anni Novanta, quando purtroppo Zappa era già stanco e malato, che il nodo si sciolse. Dalla lontana Germania comparvero i musicisti dell'Ensemble Modem, che offrirono all'artiàta la semplice enorme cosa che lui richiedeva: serietà, rigore, appheazione, prove e prove per rendere fino alle minime sfumature quelle musiche con i piedi nel nostro tempo e la testa in nuvole di fantasia. Dalla collaborazione venne uno spettacolo bellissimo, «Yellow Shark». Zappa potè morire fehee. E' una favola con il lieto fine, e anche il dopo è bello. I musicisti dell'Ensemble non hanno dimenticato Zappa e han continuato a eseguirlo nei loro concerti dove da sempre si incrociano classica e avanguardia. Di più: han continuato a studiarlo, aggiungendo nuovi pezzi in repertorio. Con puntigho tutto tedesco, hanno perfezionato uh brano, l'unico che all'epoca non aveva soddisfatto il maestro; e a un certo punto si sono sentiti tanto sicuri da scegliere pagine che Zappa non aveva mai aixangiato per orchestra ma scritto solo al computer. Ecco, «Greggery Peccary fr other persuasions» è tutto questo, e altro ancora: con le finezze di un grande autore e di scrupolosi interpreti ma con le beffe anche, con la follia vocale di Omar Ebrahim e David Moss, perché l'arte di Zappa è sempre stata così, imprevedibile e sfaccettata, intensa ed eccessiva - in un solo termine, se mi passate la parolaccia, divertente. Riccardo Bertoncelli Franck Ollu dirige l'Ensemble Modem al Lingotto

Luoghi citati: Germania, Torino