«Il cuore di Tilde era rimasto sempre qui» di Grazia Longo

«Il cuore di Tilde era rimasto sempre qui» IL RICORDO DELLE AMICHE DEL VECCHIO QUARTIERE «Il cuore di Tilde era rimasto sempre qui» Dopo quarantanni aveva lasciato a malincuore Barriera di Milano la storia Grazia Longo QUASI nessuno in questo angolo di Santa Rita conosce Clotilde Zambrini. Colpa della solitudine che colpisce tanti anziani? No, soltanto l'effetto di un recente trasloco. Clotilde - «Tilde» come la chiamano le vecchie amiche di Barriera Milano, dove la donna ha vissuto per oltre 40 anni - si era trasferitala Santa Rita due anni fa, per le pressioni del figlio. Walter Bianco ha 45 anni, un lavoro saltuario da elettricista, due figli, un'ex moglie e una nuova compagna. Margherita Piersanti che abita anche lei a Santa Rita, in via Boston 76. «È per stare vicina alla Mar¬ gherita che Walter aveva insisto per trasferirsi lì - raccontano le amiche di Tilde - e lei non aveva potuto opporsi. Era sola, vedova da una vita. La figlia maggiore, Ornella, a San Giorgio Canavese, il suo unico appiglio era lui, Walter. Non poteva dirgli di no, così noi l'abbiamo persa». Il cuore di Clotilde Zambrini era rimasto tra i palazzoni di Baniera di Milano, dove per più di 40 anni ha affittato un appartamento in via Ivrea 16. C'era arrivata già vedova, con i bambini piccoli. Poi loro sono cresciuti, entrambi sposati e Tilde è rimasta sola. Ma per poco, Walter si è presto separato dalla moglie ed è tornato a vivere con la madre. Anzi, risulta residente ancora in via Ivrea, dove si fa recapitare la posta da Daniela, la titolare della vicina tintoria. «Non posso credere che la signora Tilde sia stata uccisa dice Daniela, ancora sotto choc per la notizia - era gentile e dolcissima. Povera donna, aveva avuto già una vita tormentata con la vedovanza arrivata così presto e due bambini da allevare..». Ex operaia alla Olivetti di via Cuorgnè, Tilde ha trascorso gli anni della pensione ad occuparsi del figlio. «Era preoccupata perché non aveva un lavoro fisso - ricorda l'amica Egle Gili -, ogni tanto trovava qualcosa come elettricista ma poi non si sa perché andava a finire che lo perdeva». L'unica distrazione, l'unico lusso, erano le gite che si concedeva con le amiche pensionate. «Ha presente quei viaggi organizzati per la promozione di pentole o articoli per la casa? dice l'amica del cuore. Lucia Maina -. Beh, ci andavamo insieme. Sono vedova anch'io e trascorrevamo molto tempo insieme. Da quando aveva traslocato a Santa Rita ci sentivamo spesso al telefono». Le ultime due volte ad agosto, «il giomo prima dell'evacuazione per la bomba allo stadio comunale, "vado a stare a casa della Margherita" mi aveva raccontato. E poi dopo ferragosto. Qui a trovarmi non veniva mai. "Mi viene il magone, non ce la faccio" mi diceva. Non posso credere che adesso lei non ci sia più. Morta. E in un modo così atroce. Dio mio, chi può aver commesso una cosa tanto orribile? Come ha potuto fidarsi dell'assassino? Come ha potuto aprirgli la porta?». Domande che si pongono in molti. Anche Daniela, la proprietaria della tintoria, rammenta «la sua diffidenza con gli estranei. Sa com'è, la signora Zambrini era abituata a gestirsi, perché da vedova aveva imparato presto che una donna, soprattutto se sola, deve sapersi difendere dagli sconosciuti». ti corpo di Clotilde Zambrini viene portato via dal palazzo di via Cadorna

Persone citate: Barriera Milano, Clotilde Zambrini, Del Vecchio, Gili, Lucia Maina, Margherita Piersanti, Walter Bianco, Zambrini

Luoghi citati: Milano, San Giorgio Canavese