LA FINE DEL CD

LA FINE DEL CD SARANNO LANCIATI DIECI NUOVI SERVIZI ON LINE LA FINE DEL CD Troppi pirati e costi eccessivi come ascolteremo la musica? costume AnnaMasera Et la fine della musica gratis su Internet? Può darsi. Ma di sicuro, è l'inizio della fine per il ed. L'ormai familiare compact disc, il dischetto «compatto», supporto maneggevole che costa poco allo stato vergine, ma troppo quando diventa incellofanato d'autore, pare proprio che abbia gli anni contati. A questa conclusione ci stanno arrivando un po' tutti: lo dicono i dati sulle vendite di ed piratati, che hanno superato il miliardo di pezzi lo scorso anno; lo dicono i negozianti, infuriati per la decisione di diverse case discografiche di tagliare drasticamente i prezzi per aumentare le vendite, con la conseguente riduzione dei loro margini; lo dicono gli utenti Internet colpiti dalle recenti denunce della Riaa, l'associazione Usa che rappresenta le cinque «major» musicali: Universal, Bmg, Sony, Emi e Warner (ben 261 cause individuali avviate l'altro ieri), perchè scaricano brani gratis dalla Rete. E, ciliegina sulla torta, lo decreta una ricerca del prestigioso istituto americano Forrester (www.forrester.com), secondo cui ci sarà addirittura un ritomo del «vecchio» vinile. A vent'anni dalla sua introduzione, il ed non va più. Il motivo? Semplice. Con l'avvento del digitale, siamo entrati in una nuova era della distribuzione dei media: quella di Internet. Secondo Forrester Research, nel 2008 il 33 per cento del mercato musicale sarà basato sulla distribuzione di file digitali online, con il conseguente crollo delle vendite dei compact disc. Da una parte, questa tendenza determinerà un cambiamento degli equilibri di potere nell'industria dei media: i nuovi potenti saranno legati direttamente a Internet e alle tecnologie digitali; dall'altra, significa crisi nera per i negozi di ed e videocassette. Già negli ultimi anni, come ricorda il presidente dei discografici americani Cary Sherman, si è assistito a una drastica riduzione dei negozi al dettaglio. In futuro, profetizza la ricerca della Forrester, la stessa sorte potrebbe colpire an- che i giganti della grande distribuzione, come Tower Records e Blockbuster. Il bello è che questa volta la grande accelerata della distribuzione online non sarà determinata dalla pirateria, ma arriverà in termini del tutto legali e autorizzati, con un notevole aumento del fatturato globale del mercato dell'intrattenimento. Secondo Forrester, già prima della fine di quest'anno, verranno lanciati almeno dieci nuovi servizi di vendita musi- cale online, seguendo il successo dell'esperienza della Apple con il suo negozio musicale (www.apple.com/music/store/). Con queste caratteristiche: prezzi competitivi, semplicità d'uso, libertà di masterizzazione. La grande novità in arrivo è che saranno presto disponibili anche per gli utenti di Windows: cioè la grande maggioranza (oltre il 90 per cento) di chi possiede un computer ed è collegato a Internet. In queste ultime settimane, dopo tante minacce ma poche azioni concrete, il mondo discografico è passato all'azione. Da una parte sul fronte legale: la Riaa ha deciso di denunciare presso tribunali statunitensi i cosidetti «grossi violatori», cioè coloro che hanno distribuito gratis su internet, attraverso programmi per scaricare illegalmente la musica come Kazaa o Morpheus, almeno mille brani musicali. Dall'altra, promuovendo l'acquisto legale di musica via Internet: una tendenza ancora marginale, ma che promette di invertirsi nei prossimi mesi, con il moltiplicarsi dei servizi legali della distribuzione online, a partire dalla Apple (con il suo servizio iTunes Music Store, che nel giro di quattro mesi ha già venduto 10 milioni di canzoni online al prezzo medio di 99 centesimi di dollari a brano e di 9,99 dollari per un intero album) fino alla Virgin Records, che proprio ieri ha annunciato la nascita del suo servi¬ zio online a pagamento (metterà disposizione un database all'indirizzo www.virgin.com/ downloads da cui scaricare i singoli più gettonati ad un prezzo di 60 ponce, il 20 per cento in meno di quanto fanno pagare Tiseali o Msn per lo stesso prodotto). Proprio per rispondere allo sviluppo delle vendite dirette via Internet, la Universal aveva annunciato la scorsa settimana che i prezzi dei suoi ed caleranno fino al 30 per cento negli Usa a partire dal primo ottobre 2003. Ma non finisce qui: anche il dvd farebbe meglio a preoccuparsi, avverte la ricerca Forrester. Perché dal 2005 gli effetti di Internet si faranno sentire anche a Hollywood, con i «download» (per chi ancora fosse a digiuno dei termini intemettari, significa letteralmente «scaricamento») di film che spingeranno al ribasso del1*8 per cento le quote di mercato delle videocassette e dei dvd. Insomma: il mondo della musica sembra essere il primo a realizzare davvero la rivoluzione preannunciata con l'avvento di Internet. Gli altri sono avvertiti. anna.masera@lastampa.it Un declino a 20 anni dalla sua introduzione E' già pronta una nuova epoca: quella del digitale Secondo una ricerca del prestigioso istituto americano Forrester nel 2008 le vendite dei compact disc crolleranno del 3307o Anche i produttori dei dvd cominciano a preoccuparsi LA PIRATERIA NEL MONDO ma ^--^v Giro d'affari Percentuale in milioni sul mercato di $ interno CINA 400 90 RUSSIA 240 65 BRASILE 215 55 INDONESIA 205 .; - 85 MESSICO .175 60 ITALIA 110 25 SPAGNA 70 30 TAIWAN , 50 50 POLONIA 40" 30 GRECIA 35 SO"'

Persone citate: Cary Sherman, Forrester, Forrester Research, Tower Records