Torna la paura Sars, caso sospetto a Singapore

Torna la paura Sars, caso sospetto a Singapore SI TEME UN ALTRO SALTO DI SPECIE DALL'ANIMALE ALL'UOMO Torna la paura Sars, caso sospetto a Singapore Monito Oms: l'epidemia potrebbe ritornare ROMA Toma l'incubo Sars con il suo ingrediente principale: l'incertezza. Da Singapore riparte l'allarme: positivi i primi test a cui è stato sottoposto l'uomo che le autorità sanitarie di Singapore hanno posto in isolamento per il sospetto che sia affetto dalla polmonite atipica. Il paziente, secondo quanto riferito da un portavoce del ministero della Sanità, «è positivo al virus della Sars», anche se si dovranno fare ulteriori accertamenti per avere la conferma definitiva. L'uomo è stato trasferito dal «General Hospital» di Singapore, dove era stato in un primo momento ricoverato, al Tan Tock Seng, la struttura dove sono stati isolati e curati i malati affetti dalla sindrome respiratoria severa acuta. L'Organizzazione mondiale della sanità, il 31 maggio scorso, aveva cancellato Singapore dalla lista dei Paesi interessati dalla Sars. Oltre ai 206 casi accertati, nella cittàStato non ne sono stati registrati altri dopo l'I 1 maggio. Un nuovo caso sospetto di Sars a Singapore? «Non posso negare che me lo aspettavo. Quando ho saputo che, tre settimane fa, nei mercati della provincia cinese del Guandgong è tornato libero il commercio dello zibetto (l'animale che, secondo gli esperti dell'Oms, rappresenterebbe il serbatoio più probabile del coronavirus ritenuto responsabile della Sars, ndr) avevo previsto un possibile ritomo dell'infezione». Così la professoressa Maria Rita Gismondo, responsabile del Laboratorio di microbiologia dell'ospedale Sacco di Milano, commenta la notizia, confermata dal ministero della Sanità di Singapore, del nuovo probabile caso rilevato a Singapore. Il capo delrOrganizzazione mondiale della sanità, intanto, ha lanciato ieri un appello a non sottovalutare i rischi di una possibile ripresa della polmonite atipica, invitando gli esperti a una seria e attenta vigilanza. Lee Dong-Wook, direttore generale dell'Oms, aprendo i lavori del comitato regionale dell'Organizzazione a Manila, ha detto che «nessuno può prevedere cosa accadrà nel corso dell'anno, se la Sars tornerà oppure no». «La nostra sfida - ha aggiunto - è dispiegare una rete di sorveglianza che individui e affronti la Sars se si dovesse ripresentare». Anche un altro dirigente dell'Oms, Peter Cordingley, ha riferito che il contagio tra tersone si è interrotto nel uglio scorso, visto che i timori per alcuni casi sospetti si sono rivelati infondati. «Ma il virus è ancora là - ha precisato -. Tra gli animali selvatici in Cina e potrebbe nuovamente compiere il salto di specie». L'Oms e il ministero della Sanità cinese hanno messo in piedi un sistema di sorveglianza contro il ritorno della Sars a Pechino e nelle province del Guangdong e del Shanxi. Il responsabile dell'Oms per la Cina, Henk Bedekam, ha avvertito che il sistema potrebbe segnalare dei falsi allarmi, «facendo nascere la paura che la Sars è ritornata», ma ha aggiunto: «Abbiamo bisogno di questa copertura di sicurezza per garantire che non si ricrei una minaccia alla salute pubblica». L'Organizzazione mondiale della sanità ritiene che la «catena umana di trasmissione» della malattia sia stata rotta, ma che questo non significa che non ci sia la necessità di «un'attenta vigilanza» in caso di un ritorno della Sars in coincidenza con l'arrivo della stagione fredda e, dunque, di tutte le patologie delle vie respiratorie. Confrontando il virus della Sars trovato in alcuni pazien¬ ti e quello individuato negli zibetti, gli scienziati hanno concluso che sono simili al 99,8 per cento. Nell'articolo nel quale sono esposti i risultati, pubblicato da «Science Journal», i ricercatori dell' Università di Hong Kong e del Centro per la prevenzione delle malattie del Guangdong scrivono che i locali mercati «rappresentano un'occasione per il virus animale di crescere e di trasmettersi a nuovi ospiti, come gli uomini, e questo è di importanza cruciale dal punto di vista della salute pubblica». Gli studiosi aggiungono, con cautela, che «ci sono ancora molte domande senza risposta sul modo nel quale il virus passa dagli animali agli uomini». [r.r.] J fe*^W!l|fePW«PPl«!(*W,,■,l,,*■ "n w ,,l ' *f J fe*^W!l|feP*W«PPl.«!(*W,,■,l,,*■"n. *f Lfepidemia è spòppiata in una r^ipjft^ehe si tr(ya al Nord della Cina, dovi^g gente mangia carne di zibetto V

Persone citate: Henk Bedekam, Maria Rita, Peter Cordingley