Elisabetta, un esempio da seguire di Silvia Garbarino

Elisabetta, un esempio da seguire CANOTTAGGIO: LA BRUGO HA DATO ALL'ESPERIA UN DOPPIO TITOLO (SENIOR E PESI LEGGERI) NEI CAMPIONATI ITALIANI Dl MILANO Elisabetta, un esempio da seguire Tricolore nel singolo, ha però fallito la qualificazione olìmpica Silvia Garbarino La mighore vacanza dopo una vittoria? Lavorare. Un esempio ineccepibile di dedizione e rispetto per la disciplina che si pratica e un rigore comportamentale che ha sapore d'altri tempi, proviene dal canottaggio e da una delle sue atlete cardine: Elisabetta Brugo, 32 anni il prossimo gennaio, neo campionessa italiana nel singolo senior e nel singolo pesi leggeri. A poche ore dai successi colti agh Assoluti (svoltisi nel bacino che ha ospitato dieci prima i Mondiali, l'Idroscalo di Milano), la "teutonica" Brugo, era nuovamente suUe acque del Po a vogare in compagnia del suo coach, Roberto Romanini, ex atleta e figlio del presidente federale nazionale. «Le mie vacanze sono finite ieri con le gare tricolori - racconta ridendo ironicamente Elisabetta, tesserata per l'Esperia - oggi ho ricominciato a lavorare, in pratica non mi riposo mai. Le mie ferie da anni sono dedicate tutte allo sport». Ci vuole passione, come canta pure Ramazzotti, e anche molta tenacia dentro, per guardare avanti anche quando l'obiettivo principale è sfumato. Ai campionati iridati la Brugo non è riuscita infatti ad entrare in finale nel singolo senior e le Olimpiadi di Atene sono svanite. 0 quasi. «C'è ancora una chance fra giugno e luglio prossimo a Lucerna - spiega - i posti però sono pochi e le possibilità più ridotte rispetto ai Mondiali. Adesso come adesso sinceramente non ho ancora deciso se provarci o meno. La preparazione è stata molto intensa e l'età anagrafica non mi aiuta. Anche le avversarie sono sempre più forti e io non ho la tranquillità necessaria ora per dire "ok ci provo" oppure smettere del tutto». I due titoli conquistati rappresentano piuttosto mia panacea, un salvagente a cui aggrapparsi durante un'inverno che si presenta alquanto meditativo. «Almeno non ho buttato via una stagione intera - dice - i due titoli vinti sono ima soddisfazione personale (fu seconda nel 2002 nel singolo senior, ndr). Se è ora di appendere, dal punto di vista agonistico, il remo al fatidico chiodo, lo deciderò fra qualche settimana». Le me daghe della Brugo - che neUa prova senior ha superato la Sancassani, qualificatasi ai Giochi 2004 nel doppio, unico equipaggio azzurro femminUe che ce l'ha fatta - non sono le uniche raccolte daUe torinesi agh Assoluti. Un argento è giunto dal due senza senior deUa Sisport composto da Sara Carando e Carla Gariglio. Le sisportine aUenate da Eusebio Carando, padre di Sara, sono state superate in finale dal due deUa Canottieri Lazio (Molina e Roccarina) e poi, insie¬ me a Maura Carando e Valentina Tranquilli, hanno dovuto accontentarsi del secondo posto anche nel quattro di coppia senior, battute sempre dalle laziali. Podio sfiorato invece daUe juniores dell'Armida, Guzzafame e D'Erminio, quarte nel due senza di categoria. GU equipaggi maschili torinesi, di fronte aUo strapotere deUe imbarcazioni del centro-sud Italia, si sbno destreggiati bene. Un bronzo è arrivato sotto la Mole con U quattro di coppia pesi leggeri del Cerea (De Stefani, Curtetti, Novello, Tuccinardi), sconfitto da Forestale e Gavirate, e terzo posto anche con U quattro di coppia juniores del Sisport (Prina, Messina, Palma, Boggio). Fuori dal podio U duo senza senior del Cerea (Brescia e Magarmi) quarto, e U quattro di coppia senior (Achino, Cerbone, Messina, Prandini) quinto. Un pizzico di Torino nell'oro colto dal quattro senza pesi leggeri deUe Fiamme GiaUe, per la presenza di Bruno PasquaUni, trentenne subalpino, già campione del mondo l'anno scorso con l'otto azzurro. Elisabetta Brugo, 32 anni il prossimo gennaio, si allena abitualmente sulle acque del Po sotto la guida di Roberto Romanini

Luoghi citati: Atene, Brescia, Canottieri Lazio, Gavirate, Italia, Magarmi, Messina, Milano, Torino