Da Parigi a Roma alleanze e scontri nel settore energia di Valeria Sacchi

Da Parigi a Roma alleanze e scontri nel settore energia I NOMI E GLI AFFARI Da Parigi a Roma alleanze e scontri nel settore energia Valeria Sacchi Cina sì, Cina no. E' vero che il Celeste Impero, forte di una manodopera di «formiche» a basso costo e di un Pil che cresce a tassi dell'8/9% all'anno, è una delle cause della nostra congiuntura in affanno? Da mesi ci crede il ministro dell'Economia Giulio Tramonti, cui va riconosciuto il merito di aver lanciato per primo un allarme che, pochi giorni fa, è stato raccolta da una parte dell'industria americana. La quale ha subito chiesto al presidente George Bush di «fare qualcosa». Il dilemma lacera le coscienze e i portafogli. Salvatore Natuzzi, che trent' anni fa aveva sconfitto i produttori Usa di salotti diventando il re mondiale del divano in pelle, è più che preoccupato: là, negli States, i salotti cinesi stanno mettendolo fuori mercato. Mario Moretti Polegato - l'inventore di Geox e uno dei primi a spostare certe produzioni nella Romania del dopo-Ceausesco sostiene, al contrario, che la Cina non è un «problema ma un'opportunità», il problema semmai sono gli imprenditori che «devono cambiare atteggiamento». Per Moretti Polegato, che in questi giorni inaugura due negozi proprio a Pechino, in Italia non c'è più spazio per lavorazioni terziarie, ma in Italia deve rimanere, di un'impresa, la «testa». Con il padrone di Geox è d'accordo la stilista Laura Biagiotti, per la quale la ripresa della moda è vicina e arriva proprio dall'export verso i paesi del lontano Oriente. Marco Tronchetti Provera, padrone di Telecom e Pirelh, nel tracciare il bilancio di un anno culminato nel riassetto societario e nella riduzione del debito, annuncia che nel gruppo delle telecomunicazioni non ci saranno patti di sindacato, conferma l'interesse per il digitale terrestre e aggiunge che sì, la Pirelh entrerà in Capitalia con una quota dell'I,5/2^! Perché? Perché ci sono prospettive di «crescita del titolo e consolidati rapporti di lavoro». Nella crescita del titolo crede evidentemente anche Roman Zalesld che attraverso la Tassara acquista il 2,40Zo di Capitalia, della quale è partner in Italenergia bis, la holding che controlla Edison (di cui è secondo azionista con il 2007o). A sua volta un altro importante azionista di Edison, il presidente di Edf Francois Roussely, lavora per sbloccare i diritti di voto in Edison, congelati al 20Zo e dun- que penahzzati per il restante 160Zo. E spera che qualcosa si muova attraverso l'intesa con Paolo Scaroni, amministratore delegato di Enel. Un accordo che dovrebbe portare Enel ad assicurarsi stabilmente una quota dell' elettricità prodotta oltralpe proprio da Edf. Nel settore energia prosegue la girandola di intese e di scontri tra municipalizzate ed ex. Mentre l'Aem di Milano guidata da Giuliano Zuccoli punta all'aggregazione con Bergamo e Como, l'Asm di Brescia guidata da Renzo Capra consolida la presenza nelle terre camune acquistando quattro società attive nella distribuzione di gas e si prepara a contendere a Zuccoli la fusione con la Acsm di Como. Intanto, le ex municipalizzate Amps (Parma), Tesa (Piacenza), Agac (Reggio Emilia) e Meta (Modena) studiano di consorziarsi in una «NewCo Emilia» che farà la concorrenza alla Hera, nella quale un progetto di Tommaso Tornasi di Vigliano ha appena unito le Utilities di Bologna e Romagna. In pista anche l'Acegas di Trieste, già quotata in Borsa, che ha messo sotto tiro la dorsale adriatica. A Milano passa di mano l'Invemizzi - quella del gorgonzola Gim - ceduta dalla Kraft alla francese Lactalis della famiglia Basnier, uno dei leader mondiali del settore lattiero-caseario e già presente in Italia con il marchio Locateli!. Nel settore moda, ecco un nuovo accordo nella pelletteria tra Mariella Burani Fashion Group e la Vuitton di Bernard Amault. Il quale, attraverso il fondo Capital, rileva dalla società guidata da Giovanni Burani il 300Zo della Antichi Pellettieri per 25 milioni di euro. La crisi del lusso riduce invece i profitti del grande concorrente di Amault, Frangois Finault, padrone di Cucci: Ppr (Pinault Printemps-Redoute) presieduta da Serge Weinberg ha visto l'utile del primo semestre scendere del 580Zo. Il governo guidato da Jean- Pierre Raffarin non molla il piede dall'acceleratore delle privatizzazioni. Dopo aver deciso di mettere sul mercato la partecipazione del 15,7^0 in Dassault, il cui ricavato servirà a ripianare parte dei debiti delle ferrovie nazionali, il primo ministro francese dà il via libera alla cessione di Pechinay ai canadesi di Alcan. Intanto, sempre a Parigi, JeanRené Fortou sceghe di cedere il controllo di Vivendi Universal Entertainment a General Electric, escludendo l'offerta alternativa di Edgar BronEman Jr. Fourtou chiude così l'avventura americana, grande sogno del predecessore Jean-Marie Messier che da essa venne poi travolto. Vue (di cui Vivendi conserva per ora il 20l}6) riporta quindi in mani americane gli Universal Studios di Hollywood, che saranno fusi nella rete televisiva Nbc presieduta da Bob Wright e controllata da Ce. Le Borse tentano di rialzare la testa, e chissà che non sia la volta buona. Qualcuno ci spera e difatti alcune piccole società si avvicinano di nuovo al listino, come Isagro guidata da Giorgio Basile che produce pesticidi e la Rigoni di Asiago (miele e confet¬ ture biologiche) che fa capo ai fratelli Rigoni. A comprare sono soprattutto i fondi ma, qua e là spunta qualche piccolo investitore che spera nella buona sorte. A metà settimana i Ustini europei sono arrivati ai massimi dell'anno, ma sul consolidamento della ripresa incombono i dati delle economie che non vanno bene, compresa quella statunitense. Scontro a New York tra due enti preposti alla vigilanza e all'andamento dei listini: la Sec e la Borsa di New York. L'assegno di 140 milioni di dollari staccato dal New York Stock Exchange a favore del presidente Richard Grasso a titolo di compensi arretrati, e il nuovo contratto biennale di Grasso che parte da una base minima di 2,4 milioni di dollari l'anno, non sono piaciuti al presidente della Sec William Donaldson che, presa carta e penna, ha scritto al responsabile del comitato per i compensi del Nyse dicendo che il pacchetto-Grasso solleva serie questioni sull'«efficacia dell'attuale struttura di govemance» del Nyse stesso. E chiedendo se la formula-Grasso sia estesa ad altri dirigenti e dipendenti. ó M '-jMr w y