«Per le toghe ora la separazione delle carriere»

«Per le toghe ora la separazione delle carriere» «Per le toghe ora la separazione delle carriere» Bossi: le pensioni non si toccano, «federalismo costituzionale» entro il 2004 Giuseppe Sangiorgio TORINO Basta con i veleni? Umberto Bossi, ministro e segretario della Lega Nord non ha dubbi: «Le riforme porteranno via anche i veleni». E su alcuni punti mostra solo certezze: entro il 2004 il federalismo «diventerà costituzionale»; le pensioni non si toccano fino al 2008; quei giudici che fanno politica la devono smettere, in magistratura ci vuole comunque la separazione delle carriere, «i pm devono essere eletti dal popolo». Poi rilancia il concetto dei «dazi» per arginare importazioni da Paesi dove (da manodopera riceve salari molto bassi e dove non si discute certo di art.18». Poi parla dell'affaire «Telekom-Serbia», senza soffermarsi sulle accuse di Igor Marini («Non ho prove»), ma per afirontare una questione «molto semplice»: il centro-sinistra, che all'epoca della vicenda era al governo, deve spiegare agli italiani perché fece un acquisto ad un costo troppo alto, fuori mercato, per poi vendere a prezzi stracciati. Umberto Bossi arriva a Torino, in piazza Zara, per concludere la festa della Padania nella capitale subalpina. Accolto dai consueti cori delle camicie verdi, ritmati su ((Bossi-Bossi», prende il microfono dopo l'eurodeputato Mario Boighezio e il presidente del Consiglio regionale, Roberto Gota, il quale ha appena detto che «la nostra Regione, il Piemonte, non è sufficientemente rappresentato a livello di ministri a Roma». «Lo sarà - afferma Bossi - con la riforma federalista, come del resto lo saranno tutte le altre Regioni dello Stivale». E promette al popolo padano (ma non solo) che la devoluzione avverrà entro il prossimo anno e avrà carattere costituzionale. «Sarà l'avvio vero delle riforme, perché da essa discenderanno tutte le altre innovaziom, per far ripartire un sistema, anche produttivo, che non regge più». Di qui u discorso delle pensioni e anche dei cosidetti «dazi» che tanto hanno scandalizzato il presidente della Commissione europea, Romano Prodi. Secondo il capo della Lega, «fino al 2008 le pensioni non si toccano». Ribadisce; «Non capisco cosa possa servire, visto che l'SO per cento delle pensioni di anzianità è al Nord. Forse serve per dare un po' di soldi al Sud, sapendo che tanto questo sistema non funziona. E che potrebbe andare meglio se cominciassimo a mettere delle barriere doganali e a democratizzare la glob alizz azio- ne. Mi pare tuttavia che rispetto alle pensioni stia passando l'ipotesi Maroni degli incentivi al 32,7 per cento per chi vuole continuare a lavorare e non quella dei disincentivi come si era tentato di fare nel 1994». Bossi ripete che ((fino al 2008 le pensioni di anzianità resteranno, secondo la legge Bini, poi dopo non ci saranno più, però ci sarà uno scivolo per cui dopo i 35 anni di contributi si )otrà comunque uscire dal mondo del avoro». «Capisco - conclude - che il 2008 )ossa essere un anno importante, al'epoca l'Europa comincerà a dare più soldi alle aree depresse dell'Est. Bisogna lavorare sulle nostre imprese, altrimenti il Paese non reggerà. Hai voglia a togliere le pensioni per mettere i soldi da un'altra parte, certo non è questa la soluzione». Umberto Bossi leader della Lega Nord e ministro per le Riforme

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