Fini: garantire rautonomia dei giudici di Fabio Poletti

Fini: garantire rautonomia dei giudici ALLA FESTA DI AN IL VICEPREMIER INVITA ALLA CAUTELA ANCHE PER IL CASO TELEKOM SERBIA Fini: garantire rautonomia dei giudici «Ma la sinistra non vede che certi pm agiscono per fini politici?» Fabio Poletti inviato a MIRABELL0 (Ferrara) Quando il gioco si fa duro, Gianfranco Fini fa il pompiere e butta acqua sul fuoco. «Noi lavoriamo per tenere insieme la maggioranza. Perchè questo non è un governicchio, che oggi c'è e domani non si sa». E allora niente polemiche e toni bassi anche con gli alleati. Marco Follini dell'Udc vuole stoppare gli «estremisti nella maggioranza»? Il presidente di An e vicepresidente del Consiglio nemmeno raccoglie: «Sarebbe facile individuare chi sono gli estremisti, non voglio dire niente per senso di responsabilità». Silvio Berlusconi se la prende con la salute mentale di certi giudici? Fini dice che il caso è chiuso e cita la Costituzione: «Vanno garantite l'autonomia della magistratura e anche l'indipendenza». Di più. Se all'interno del govemo a qualcuno frulla in testa che non sarebbe male arrivare al controllo dell'esecutivo sui pubblici ministeri, a Gianfranco Fini l'idea non piace proprio: «E' una cosa da estremisti». Anche se poi, e non si capisce se è una concessione ai guai giudiziari del presidente del Consigho, la bordata più grande la lancia all'opposizione: «Né con gli estremisti ma nemmeno con la sinistra che nega l'evidenza. Ma come si fa a non vedere che ci sono certi magistrati che agiscono per fini politici?». Sarebbe facile davanti a questa platea della bassa ferrarese, giocare la carta del comizio tutto all'attacco della sinistra. Ma Fini sceghe un'altra strada davanti ai duemila e più che sono qui per ascoltarlo. Anche a costo di ammettere, di essere «molto interessato» al dibattito nel centrosinistra sulla lista unica alle europee: «Più passa il tempo più sono un sostenitore convinto del bipolarismo. Seguo quella discussione. Se si può fare qualcosa di simile anche nel centrodestra non lo so...». Q di ammettere che le carte in arrivo dalla Svizzera su Telekom Serbia non sono in cima ai suoi pensieri: «Ho tante cose da fare... Che l'acquisto di Telekom Serbia sia stato un pessimo affare lo dicono i numeri. Se ci sono state responsabilità lo accerteranno la magistratura e la commissione d'inchiesta. La sinistra farebbe bene a non andarsene dalla corrunissione che non è nata con le dichiarazioni di Igor Marini, ma molto prima». Se c'è uno che non usa la clava all'interno della maggio¬ ranza, a questo punto è proprio Gianfranco Fini. Forse perchè ha capito che di fronte alle intemperanze verbali degh alleati, gli fa più gioco abbassare i toni. 0 forse perchè dopo due anni di govemo, preferisce mettere nel piatto della pohtica i risultati raggiunti: «Prima dicevano che non facevamo un passo se non mettevamo mano alla riforma del lavoro e a quella delle pensioni. Con la riforma Biagi abbiamo fatto la prima cosa. Adesso faremo la seconda e non in tempi biblici». Anche alla faccia di chi teme un autunno caldo: «Il mio invito va a sindacati e Confindustria. I sindacati non possono minacciare uno sciopero generale sulle pensioni ancora prima che il govemo faccia le sue proposte. La Confindustria non può dire che non basterà. Ci vuole un dialogo senza pregiudizi». E poi ripete per la milionesima volta che non sarà usata la scure: «Noi siamo stati gli unici ad alzare il tetto della minima a 516 euro, come fa la sinistra a dire che siamo contro i lavoratori?». Anche di fronte ai conti pubblici e alla finanziaria che sarà, il presidente di An invita a non fasciarsi la testa. «Vedo troppo pessimismo in giro. Se la situazione è difficile il govemo non c'entra». E anche lui come il ministro dell'Economia Giulio Tremonti si attacca alle dichiarazioni arrivate nei giorni scorsi dall'ex ministro delle Finanze Theo Weigel: «Ha ammesso che la situazione dell'economia italiana è di gran lunga la migliore in Europa. Anche rimanere a galla sarebbe stato un successo, visto lo stato dei conti francesi e tedeschi. E se lo riconosce lui che con il govemo Ciampi voleva ritardare l'ingresso dell'Italia nel sistema della moneta unica...». Gianfranco Fini vicepresidente del Consiglio e leader di Alleanza nazionale LA COSTITI!

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